12.

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The Burrow.

Le settimane passano, i biglietti sono stati presi e la mia amicizia con Niall diventa sempre più intensa.
Lucas mi gira sempre intorno e inizio ad apprezzare la sua presenza, Ronny continua a chiedermi del cantante, immagina sempre la sua vita con lui e quando lo fa provo un pizzico di gelosia.

"Quando me lo fai conoscere?" chiede la mia amica impaziente. "Non so, Ronny" rispondo "Bisogna capire se lui è d'accordo, il nostro rapporto è casuale". Cerco sempre di evitare il loro incontro per la paura che possa nascere qualcosa tra i due, e questo mi rende egoista, so che Niall non è di mia proprietà.
Ricevo un messaggio da Lucas. "Ronny devo andare" la saluto "mi aspetta". Le lancio un bacio ed esco dall'albergo.
Mentre cammino rifletto sull'incontro tra Niall e Ronny e decido infine di farli incontrare, solo se a lui va bene.
"Eccola qua" mi da un bacio sulle labbra inaspettato e rimango sorpresa, ma contenta allo stesso tempo. Lui nota il mio imbarazzo e sorride.
Lo prendo a braccetto e camminiamo per le strade di Londra come se fossimo una coppia datata.
"Sono già venuta a Londra" inizio a raccontare "con i miei genitori e il mio ex fidanzato". Lucas rimane in silenzio, non mi sono mai aperta con lui.
"Alloggiavamo in un appartamento preso in affitto dietro quella via" indico il punto dove si trova la casa "era abbastanza grande, io dormivo in camera con mio fratello e Filippo sul divano".

"La sera andavamo sempre in giro, i miei genitori non volevano che mi portassi dietro mio fratello, ma usciva lo stesso" rido al pensiero. "E dove andavate?" chiede. "Le prime sere giravamo a caso" do un sorso al caffè preso da Starbucks "poi scoprimmo un pub, si chiamava The Burrow, come la casa della famiglia Weasley in Harry Potter". "Ci ho lavorato per tanti anni" confessa Lucas. "Davvero?" dico sorpresa. Annuisce "Sì fino a un paio di anni fa, lavoravo li per pagarmi gli studi". "Io ci sono stata quattro anni fa" racconto "forse ancora non c'eri".
"In realtà si" dice "e infatti credo di aver capito dove ti ho già visto". Divento tutta rossa ricordandomi quando lui mi ha detto di avere una faccia familiare. "E com'è andata a finire con questo Filippo? Come mai ex?" domanda.
Sospiro, pensando se raccontare o no la storia, ma decido di farlo comunque.
"In realtà non ci siamo mai lasciati" spiego. Lo vedo confuso e mi sprona a continuare. "Poco dopo il ritorno da Londra ha iniziato a stare male" gioco con la manica del mio maglioncino e guardo fuori dalla finestra, immaginandoci ancora mano nella mano a passeggiare per la città "Non capivamo cosa fosse, i dottori inizialmente pensavano a qualcosa che con qualche antibiotico sarebbe andato via, ma non è successo" cerco di non piangere "ha sofferto tanto." Lucas mi prende le mani per farmi smettere, ma continuo per sfogarmi.
"I miei genitori conoscevano un dottore molto valido, così, insieme ai genitori di Filippo, lo contattammo. Gli fece fare tanti esami, e riuscì a scoprire la causa sel suo dolore: sarcoma di Ewing, una malattia delle ossa" spiego "Il problema è si erano già create delle metastasi ai polmoni, e purtroppo le chemio e radioterapie non lo hanno aiutato".
"Se n'è andato da solo, su un letto d'ospedale" mi cade una lacrima "ed io non l'ho nemmeno salutato".

"Mi dispiace" sussurra Lucas. D'altra parte cos'altro si può dire? Mi asciugo le lacrime e lo guardo. "Comunque è sempre con me, ovunque io vada" gli spiego "E probabilmente è stato lui a farmi incontrare voi, devo andare avanti".
Continuiamo la passeggiata avvolti nei nostri cappotti, Lucas cerca di farmi ridere e ci riesce.
Torno in hotel infreddolita, bramando  una doccia bollente. "E questo sorriso da ebete?" chiede Ronny. "Cosa ci fai ancora qui? Non dovevi finire il turno due ore fa?" guardo l'orologio. "Sì" risponde scocciata "ma la signorina fidanzata del capo ha deciso di non venire all'ultimo minuto".
"Comunque se Niall è in camera gli chiedo se vuole incontrarti" la vedo arrossire e un enorme sorriso si fa spazio sul suo piccolo viso. Corre ad abbracciarmi e mi ringrazia.
Salgo in camera e mi butto sotto la doccia ripensando al pomeriggio passato in compagnia di Lucas.
Accendo una sigaretta e vedo le luci della stanza di Niall accese, butto il mozzicone e busso alla sua porta.

"Jess" non so perché ma diventa rosso appena mi vede. "Sono proprio io" mi fa spazio per entrare "Cosa ti porta qui?" chiede. "Se vuoi vado via" dico a disagio pensando di averlo disturbato. "No no, anzi" balbetta "mi fa piacere vederti".
Sorrido. "Senti" inizio "c'è questa mia amica, sai la ragazza della reception, vorrebbe conoscerti". Mi guarda confuso. "Sì, anche lei è una fan e quando le ho detto che siamo amici ha iniziato a immaginarsi la sua vita insieme a te, tu che le dedichi una canzone, roba da fanfiction insomma" comincio a ridere pensando alla battuta non compresa da Niall.
"Per me non ci sono problemi" dice infine "quando vuoi puoi presentarmela". Da una parte speravo dicesse di no, ma ormai il danno è fatto. "Solo che" si gratta la fronte imbarazzato "non so che tipo è, e sinceramente non immagino la mia vita con nessuno se non con una persona in particolare, voglio essere chiaro."

"Wow, Niall James Horan innamorato" lo prendo in giro. Lui diventa rosso un'altra volta e mi regala un bel sorriso. "Innamorato è una parola grossa" si siede sulla poltrona accanto al letto "direi più attratto, interessato, mi piace ecco".
"È la tipa della canzone? Quella della frase che hai detto a James?" chiedo. Annuisce. "È davvero fortunata, credimi" lo rassicuro. "Sì" dice "peccato che esca con un altro che non sa fare altro che dirle i tuoi occhi mi ipnotizzano".

***

Spazio autrice
che tristezza.

Black and White || Niall Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora