park jimin, spogliarellista che sta cercando di disintossicarsi, vedrà l'equilibrio precario della propria vita andare a rotoli quando, dopo due anni di assenze, il suo ex jeon jungkook farà ritorno a seoul.
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storia co...
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ᴄᴀᴘɪᴛᴏ 8: ᴛᴇᴀʀs sᴏɴɢ: ɪɴᴄᴇᴘᴛɪᴏɴ, ᴀᴛᴇᴇᴢ 🌟
𝒿𝒾𝓂𝒾𝓃'𝓈 𝓅ℴ𝓋
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Il mio lavoro è una delle poche cose che mi ha permesso in questi mesi di rimanere con i piedi per terra. Ci sono stati moltissimi momenti in cui stavo per mandare tutto in fumo e dirigermi in uno di quei vicoli dove mi facevo di solito.
Per fortuna, o forse per forza di volontà, sempre se ne ho ancora, alla fine non ci sono andato, impiegando il tempo in altro.
Ho aumentato i turni, ho chiesto a Yugyeom di farmi esibire anche la domenica, semplicemente perché avevo bisogno di distrarmi e di non stare solo a casa. Solo, con tutti quei soldi che potrei spendere in eroina. Solo, con le siringhe. Solo, con i ricordi che mi perseguitano.
Così anche stasera mi ritrovo qui, nel mio camerino, con un dischetto di cotone intriso di struccante per togliermi il trucco che ho messo su per lo spettacolo. Ho il corpo a pezzi, sono stanchissimo, ma finché sono così debole da non avere nemmeno la forza di pensare, allora mi va bene.
Non devo pensare. Non devo pensare. Non devo pensare.
Quasi potrei stare tranquillo, lasciandomi cullare dalla stanchezza, ma delle voci dal salone principale mi distraggono, incutendomi timore.
Capita spesso che alcuni clienti bevino troppo, facendo poi casino a fine serata, quando stiamo per chiudere. Altre volte BamBam è costretto a stringere i pugni davanti a qualche uomo un po' troppo stupido che crede davvero di potermi raggiungere in camerino.
Ogni tanto c'è qualcuno che ci prova, magari scambiando il mio lavoro per altro. Solo perché mi piace spogliarmi non vuol dire che io sia disposto a farmi fare qualsiasi cosa da chiunque. È così difficile da capire?
Le voci ora sembrano più forti, e sinceramente ho paura da morire. Ultimamente mi sembra di non sentirmi al sicuro da neasuna parte. Non sapere cosa succede non mi piace per nulla. «Fanculo-» Mi chiudo nell'accappatoio, che lascia intravedere le clavicole, muovendomi con velocità per togliere le ultime tracce di trucco, in modo di poter andare via da qui. Non mi sento al sicuro, per nulla.
