park jimin, spogliarellista che sta cercando di disintossicarsi, vedrà l'equilibrio precario della propria vita andare a rotoli quando, dopo due anni di assenze, il suo ex jeon jungkook farà ritorno a seoul.
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storia co...
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Mi scosto i capelli bagnati dalla fronte, percorrendo con ancora un po' di fiato e velocità le scale del condominio, in modo da raggiungere l'appartamento di Hoseok il prima possibile.
Una volta arrivato come una furia alla porta sbatto su di essa il pugno, quasi sfondandola. Cazzo. Non sono mai stato bravo a trattenere le mie emozioni. Quando sono frustrato sono capace di sfogarmi su qualsiasi cosa.
L'esatto contrario di Jimin.
Lui riesce ad affossare così tanto dentro di sé le proprie sofferenze tanto da finire a creare un vuoto incolmabile ed esserne risucchiato all'interno, pur di non dirle.
Io ho bisogno di farle esplodere fuori, le sofferenze, le emozioni, altrimenti mi sento soffocare.
Finalmente la porta mi viene aperta e la testa rossa di Hoseok mi si para davanti, insieme allo sguardo di chi vorrebbe davvero uccidermi. Forse ho esagerato ed era meglio bussare normalmente. Devo calmarmi.
«Quando mi hai chiamato, dicendomi che volevi venire qui, non credevo che intendessi che era per distruggermi la ca-»
Hoseok mi squadra meglio, soffermandosi sui miei vestiti zuppi di pioggia. «Perché diavolo sei fradicio? Non sei venuto con la macchina?»
«Sì, ma ho trovato posto lontano dal condominio e non avevo l'ombrello. Posso entrare?»
«Certo-» Hoseok sospira, facendosi da parte per farmi entrare. «Ti prendo qualcosa per cambiart-»
«No, voglio solo parlare, poi vado via. Ho bisogno di parlare con te, sto per esplodere-»
Mi accomodo su una delle sedie nel salotto, al tavolo al centro della stanza, portandomi le mani tra i capelli e abbassando la testa.
