La Squadra Speciale Ginew.

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RIASSUNTO CAPITOLO PRECEDENTE

{Nello scorso capitolo Zorn rivela il piano della sopravvivenza di Re Vegeta che, dalla delusione provata, decide di affrontarlo in un combattimento, venendo peró sconfitto a causa della nuova abilità di Zorn: la precognizione.
Dalle parti di Freezer la situazione non é delle migliori: dopo una strigliata da parte di suo padre per la cattiva gestione dell'esercito, nell'imperatore scaturisce un forte complesso di inferiorità nei confronti del fratello Cooler. Vuole ucciderlo ma, per farlo, vuole servirsi del famigerato Ki Oscuro, in grado di donargli una potenza incalcolabile. Attraverso un antico manoscritto, Freezer ottiene degli indizi per cercare questo Ki, ma deve attingere a questo potere entro 13 anni e se non lo farà, perirà.}

[DUE MESI DOPO]

«Prendi questo!»

Litri e litri di sangue verde avevano già sporcato la pelle rosa del ragazzino munito di coda, per non parlare dell'armatura e dei capelli ricolorati, sembrava come si fosse immerso in una piscina di muco.

«Vegeta, sembri uno di quegli strani tipi che si travestono da pagliacci!» disse l'altro.

«Non sei divertente.» rispose Vegeta, fracassando poi il cranio dell'ultimo nemico, lasciando che gli occhi schizzassero in aria.

Si guardó attorno, per poi poggiare il piede sopra il cadavere senza vita dell'alieno per assistere all'orribile spettacolo di corpi mutilati nell'orizzonte da lui stesso creato.

«Qui abbiamo finito...» sentenzió.

«Già, Freezer sarà molto contento» disse l'altro, sedendosi poi su una roccia e tirando un bel sospiro, calmandosi un po' dopo gli estenuanti combattenti precedenti.

«Pensi solo a lui. Non ti stai divertendo?»
chiese, girando il capo.

«Certo che sí, ma Freezer non si sarà dimenticato del nostro mancato ritorno su Vegeta...» rispose, tenendo le braccia conserte.

«Hai paura di lui?»

«I-io? N-no, no...» rispose l'altro, accennando ad un balbettio intimidito.

«Mph, come immaginavo.» affermò spavaldamente Vegeta.

L'altro saiyan abbassó lo sguardo in segno di delusione. Lí per lí si colpevolizzó e non si chiese neanche il motivo. Alla fine stava provando un sentimento così umano come la paura, come poteva nasconderlo?

"Il grande Freezer...solo a pensarci...mi viene la pelle d'oca" pensó.

«Se é cosí, non durerai ancora a lungo, Radish. Tra una settimana saremo alla Capitale e lo inconterai. Lo sai, vero?» fece notare il principino, con un sorrisetto di sfida stampato sul viso.

«Che cosa?! Ma dobbiamo andarci per forza?» chiese, preoccupato, Radish, tenendosi con la mano la spalla sinistra danneggiata da un profondo graffio dal quale sgorgava ancora del sangue.

«Sí, Io riceveró l'eredità di mio padre e Zuk si ritirerà a vita privata in chissà quale pianeta. Rimarremo lí per un po'» affermò Vegeta, convinto.

«A...iutatemi...» si sentì, in lontananza.

«Uh? Chi sarà?» si domandò Radish, che si alzó prontamente da dove era seduto.

«Probabilmente, alieni ancora vivi.» rispose Vegeta, proseguendo verso la direzione dalla quale proveniva il lamentio.

Dopo aver superato la collina, quello che vide fu agghiacciante, ma non per lui.
Brock, il loro compagno di squadra, giaceva nel bel mezzo della stradina di pietra, con una superficie appuntita incastonata prima nel petto, poi nella roccia dietro di lui e infine nel suolo.

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