Capitolo 6 - Il nonno è pazzo

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Ieri sera mio nonno è stato male, niente di che, solo una leggera allergia, però per sicurezza mia nonna lo ha portato all'ospedale. Quindi oggi pomeriggio, dopo la scuola (mannaggia proprio), lo andremo a trovare.

Stamattina a scuola è stato difficile perchè ho chiesto al nostro professore di Matematica e Scienze di spiegarmi i monomi e polinomi, è stato difficile perchè è molto severo e quando urla per zittirci, tipo 4 - 5 volte all'ora, scattiamo subito per lo spavento, ma comunque è stato gentile e mi ha rispiegato, adesso ho capito. Poi, il mio compagno di banco, ha fatto talmente tanto rumore che il professore di Geografia, una persona calma e molto paziente, lo ha mandato in presidenza e ho rischiato di andare anche io perchè, essendo il suo compagno di banco, credeva che ero stato io ma perfortuna hanno detto tutti che io ero innocente.

Ora sono a casa e sto aspettando che la pasta si cuocia, oggi mi faccio la carbonara. Poi dopo aver mangiato, mi preparo e aspetto mia madre, infatti si deve preparare. E' pronta, scendiamo le scale, saliamo in macchina e partiamo per l'ospedale Ci mettiamo circa un'oretta, infatti c'è molto traffico.  

Arrivati parcheggiamo e entriamo di corsa, c'era ancora poco tempo alla fine dell'orario delle visite. Arrivati in camera mio nonno mi chiama e mi fa sedere di fianco a lui, ha dato di matto, mi ha detto frasi senza senso come:-Se la strada giusta vuoi trovare ne' a destra ne' a sinistra devi camminare, ma dal calvo non devi andare- oppure -Se il mare vuoi trovare in mezzo a Roma devi cercare-.

Mio nonno è pazzo, non capisco cosa significhino, ma di sicuro non avranno il significato. L'infermiera lo ha sentito e gli ha dato subito dei tranquillanti. Dopo ha iniziato a parlare mia mamma. Dopo dieci minuti, per fortuna, la mia ragazza, Giulia, mi ha chiamato e abbiamo iniziato a parlare del più e del meno per circa 45 minuti, poi gli infermieri ci han detto che era ora di andare via, quindi mia mamma ha smesso di parlare, ha salutato e siamo andati via.

A casa ho continuato a chattare con la mia ragazza, abbiamo cenato, e ora sto facendo i compiti di letteratura, sono troppi. Vado a dormire e la notte faccio un'incubo: vedo Giulia che sprofonda nel sottosuolo insieme a Roma, mentre io la guardo dall'alto, senza potermi muovere, è un'inferno. Stormi d'uccelli neri volano tra le rossastre nubi, forse staranno migrando? Ma il peggio è l'ombra che proiettano questi stormi: sono tanti teschi, uno su ogni monumento importante. sul Colosseo, sul Campidoglio... poi all'improvviso tutto cambia, mi trovo nell'antica Roma, al Colosseo, il campo di battaglia dei gladiatori è sommerso con 4-5 metri d'acqua, in mezzo si staglia un'obelisco di pietra con varie luci, alcune sembrano formate da lampi interni, alzo lo sguardo, vedo la mia fidanzata in alto, legata con una corda, piano piano scende, inesorabile. Provo a tuffarmi per sostenerla quando arriva sull'acqua, ma non riesco a muovermi, sono bloccato. Mi sveglio di soprassalto, prendo il cellulare per vedere l'ora, sono le 4.32 del mattino ma c'è una notifica, la vado a leggere ed era Giulia che mi diceva:-Ho fatto un incubo, stavo morendo- a quel punto l'ho chiamata.

{NOTE DELL'AUTORE}

E' da un po' che non scrivo, scusatemi ma sono stato impegnato.

Per questa storia mi sono concentrato più sulla descrizione, ditemi se vi piace.

Come al solito se vi è piaciuto votate, se c'è qualche errore scrivetemelo e alla prossima.

-NikoNyko-

La storia di Jeck e il mistero di RomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora