Natale a casa Zoldyck

6 Giorni

Avevo appena aperto il cioccolatino del calendario dell'avvento, rendendomi conto di essere già arrivato al 19 dicembre.
Mi rattristai: solo 6 cioccolatini e sarebbero finiti per sempre. I miei compagni del periodo natalizio.
Tutto incazzato mi diressi verso la camera di quel deficiente di mio fratello minore, pronto per svegliarlo nel peggiore dei modi. Ma a quanto pare ci aveva già pensato mia sorella.
"Alluka?!! Toccava a me oggi!!!" strillai come ogni mattina.
"Ma ieri non l'ho svegliato! Dovevo recuperare!" disse quella tutta sorridente.
"Milluki ti prego, già è tanto se mi ha svegliato alle 6 stamattina..." disse lui con le occhiaie grandi fino alle guance.
"E certo! Ti ho detto che dovevo recuperare!"
Allora cambiai argomento: "BEH NON ME NE FREGA ASSOLUTAMENTE NIENTE PERCHÉ MANCANO 6 CIOCCOLATINI A NATALE E IO NON VOGLIO PASSARE LA GIORNATA SENZA CIOCCOLATINI." mi voltai e camminai a testa alta fuori dalla stanza andando a sbattere contro quel rompiscatole di Illumi, ancora in camicia da notte.
"Oh, buongiorno Milluki."
"B-buongiorno un cazz—"
"Buongiorno fratellone!!!" disse alluka saltandogli alle spalle, cosa che fece stranamente sbuffare la barbie mora.
Allora non mi restava altri che Kalluto, il quale cadde giù dal letto da solo, svegliandosi di soprassalto come un ebete.
"E adesso chi sveglio?! Devo sfogarmi su qualcuno."
"C'è il nonno" rise Killua.
"MI VUOI MORTO PER CASO?"
"B-buongiorno..." sussurrò Kalluto stropicciandosi gli occhi.
"'Giorno fratellino..." lo salutò Kil, "Illumi, puoi portarmi questi vestiti al piano di sotto?"
"Hai le gambe. Usale."
Killua sbuffò dirigendosi verso le scale: "Pfft, e vatti a fidare dei fratelli..."
Avrei voluto tornare a mangiare in cucina, ma il mio sesto senso mi disse di andare verso camera mia, e il mio occhio guardacaso cadde proprio su quella mensola stranamente vuota.
Sentii la rabbia sopraffarmi, il viso diventar rosso. Mi girai e, cercando di mantenere la calma, chiesi informazioni alla mia dolcissima (?) famiglia: "... mamma... chi... ha toccato... le mie action figures...?"
"Ah non lo so, dovresti esserne tu responsabile"
"Oooh," esclamò d'un tratto Alluka, "intendi quelle bambole sulla mensola? Le avevo prese io per giocare!! Sono bellissime!!"
Sentii un brivido percorrermi la schiena e la voce alzarsi sempre di più. Mi dissi: È morta.
Stavo per prenderla dai capelli urlandole contro quando qualcosa mi prese da dietro tappandomi la bocca: quel rompiscatole di mio nonno non ama il caos.
"Ch... cos... mmmmpph..."
"Zitto."
"Hey Kil," disse a un tratto Illumi, "per caso ieri è passato di qui Gon?"
"N-non so di cosa tu stia parland—..."
Illumi lo prese per il viso e, avvicinandolo al suo, disse con fare protettivo ma allo stesso tempo minaccioso: "Non devi mai più vedere quel ragazzino, chiaro?"
Killua tremava, non di paura, ma di un qualcosa simile al sentirsi costretti a ubbidire, e se ne uscì squittendo un "S-sì."
Ma non appena Illumi si staccò, si toccò il viso ancora con gli occhi spalancati.
Velocemente mi ricordai delle parole dette da Alluka qualche minuto prima. Non persi altro tempo e mi diressi verso camera sua, rovistando tra cestini, cassetti e buste e finalmente, dopo qualche sforzo, riuscii a scovarle tutte: due in una scatola, tre in dei sacchi e una tra i vestiti. Le mie povere principesse, quel piccolo mostro le aveva quasi distrutte: erano un po' pasticciate e con gli arti ruotati di centottanta gradi. Mi girai e la fulminai con lo sguardo, per poi raccoglierle tutte e riportarmele in camera nella mia amata mensola. Le avrei ripulite, ma non quel giorno.