Iwaoi

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Avvertenze!⚠
Allora, sono consapevole che potrebbe essere molto OoC (out of charapter), vi ho avvertito. Spero vi piaccia lo stesso

Sono stanco. Sono troppo stanco... mia madre ha smesso di chiamarmi più di una volta per la cena. Sa che l'ho sentita, se non esco vuol dire che non ho fame. Succede spesso... sto dimagrendo credo...

Dio santissimo.
Vorrei piantarla di fare il bambino! Vorrei essere forte, finire la scuola e andare all'università... vorrei proseguire la strada che ho davanti. Vorrei alzarmi da questo letto, liberarmi da questo piumone, mettermi la mia divisa e tornare a scuola, tornare in palestra dove so che avrò tutte le loro braccia pronte da abbracciarmi.
Ma non riesco... voglio fare tutto questo ma non voglio lasciare questo calore che mi ricorda tanto lui. Non voglio lasciare quest'ombra che mi tiene compagnia.
Le lancio uno sguardo. Non è nient'altro che un'ombra sul fondo del mio letto, un sorriso vuoto, così vuoto che non avrei mai potuto credere che sarebbe diventato la mia ancora in questo momento.
Non è nient'altro che un ricordo, uno spettro. A volte parla, non sono certo di sapere cosa dice, so che è la sua voce però.

La odio. E odio me stesso. Sono sempre stato così, non posso e non voglio negarlo neanche. Stupido, debole, influenzabile. Quante volte avrei distrutto il mio corpo se non fosse stato per lui?
Quante volte avrei distrutto tutto se non ci fosse stato lui?
Porto le mani alle orecchie, le sento tutte, una dopo l'altra tutte le parole che mi ha detto, tutto ciò che mi ricordo sfocia nella mia testa. Le sue risate, il suo tono duro che mi intima di riposarmi, la sua voce che esulta dopo una vittoria, i suoi insulti che nascondevano un affetto che in pochi potevano sentire, il mio nome, perfetto pronunciato dalle sue labbra.
Fa male, sto boccheggiando. Mi raggomitolo su me stesso, la testa premuta sotto il cuscino finché non mi manca l'aria e il frastuono sfuma, lasciando che la calma piatta di quella camera torni com'era.

Sento bussare e mi giro di scatto verso la porta, gli occhi strabuzzati e i sensi all'erta. Dio sto proprio impazzendo.
"Stai bene? Ti ho sentito urlare... rispondimi ti prego". È mia madre, la sua voce dolce tradisce una vena di preoccupazione che la porta ad essere davanti alla mia camera.
"Si io... si, non preoccuparti... forse mangio sta sera". La sento sospirare. La sto facendo soffrire e mi sento uno schifo per questo.
"Va bene, se succede qualcosa chiamami... e in ogni caso, ho sentito una psicologa. Ha detto che appena ti senti pronto puoi andare da lei, pensiamo che ti può fare bene... se te la senti".
Silenzio. Lo sapevo già che volevano chiamarla, non dovrei stupirmi, e allora perché sento questa stretta al cuore tanto forte da mozzarmi il fiato?
"Va bene, grazie". Sento i suoi passi allontanarsi e scendere di sotto.
Mi giro a pancia in su a guardare il soffitto scuro. Dovrei accendere la luce o rischierò di rovinarmi la vista, anche se in realtà non sarebbe così male... in quel momento avrei preferito non vedere proprio.
Poi il rumore secco di uno schiaffo attraversa la stanza, facendomi saltare sul posto e alzare il busto. Per un attimo sono sul punto di dire il suo nome, solamente davanti alla stanza vuota mi rendo conto di essermelo tirato da solo.
Sto veramente vaneggiando. Come potrei mai pensare di voler perdere la vista? E la pallavolo? E gli studi? E come potrei essere tanto illuso da credere anche solo per un attimo che quello schiaffo me lo ha tirato lui?

Stupido stupido stupido! Non riesci neanche a tirarti in piedi, non riesci a mangiare, non riesci a uscire di nuovo per strada! Sei patetico. Lui sarebbe stato in grado di rimanere in piedi ne sono certo, avrebbe continuato la sua vita portandomi con me nel suo cuore io invece non mi sono neanche... neanche... neanche presentato...
I pensieri si chiudono e non riesco a formulare quella frase. Non riesco, o forse semplicemente non voglio accettarla. E so che questo è uno dei motivi per cui sto ancora così male.
Quanto è passato da quella sera? Una settimana? Due? Accendo il telefono ignorando le notifiche, apro il calendario e in effetti si, sono già passate tre settimane. Tre settimane buttate nel cesso a causa della mia fottutissima instabilità

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