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Due settimane dopo

Era stancante sentire ogni giorno, ad ogni ora, il mio battito cardiaco. E gli infermieri studiare la mia salute. Ma cosa potevo fare d'altro? Ribellarmi? Nello stato in cui ero mi sembrava impossibile.

Ero in coma dal giorno della partita, così dicevano. Ma piano piano iniziavo a riprendere i sensi.
Non era stato uno spasso iniziare con l'olfatto. L'odore di ospedale e della sua mensa non erano assolutamente i miei preferiti.

Poi l'udito. Probabilmente la parte più bella e più brutta allo stesso tempo. Scoprire che Oikawa veniva a trovarmi tutti i giorni senza poter far nulla, era faticoso. E sentirlo piangere, soprattutto. Come quell'esatto momento.

"Iwa-chan...se mi senti, mi dispiace. Non vorrei ripeterti tutti i giorni che mi manchi, e che dovrei essere io su quel lettino ora. Ma è esattamente quello a cui sto pensando."

Cosa? No! Ci sono finito proprio per evitare che lo facessi tu!

"I sensi di colpa sono troppi...vorrei che fossi sveglio ora. E se peggiorassi? Pensare che tu possa rischiare la vita per colpa mia...non mi da pace."

Non è così. Ti prego non pensarlo. Oikawa, non è colpa tua.

"Se è davvero come dicono, che non ce la farai perché il proiettile ha colpito vicino al cuore...non riuscirei mai a perdonarmelo. Non riesco a vivere così, Iwa-chan. Spero di rincontrarti, da qualche parte lassù."

Oikawa? Cosa stai dicendo? Non lo stai dicendo davvero, giusto? Oikawa! Non fare stronzate. Per favore!

Non potevo lasciare che commettesse stupidate. Dovevo essere lì per lui.
Ce la misi tutta, per tornare.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e mi dimenai cercando di risolvere la situazione.
Poco dopo sentii gli infermieri entrare di corsa. "Presto! Serve il defibrillatore!" esclamavano. "Signore, lei deve uscire."

Le ultime parole che sentii prima di perdere i sensi furono "Scusa, Iwa-chan."

Spalancai gli occhi

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Spalancai gli occhi. OIKAWA.
Mi ritrovai nella mia stanza da letto, con il soffitto bianco e la luce che entrava dalle finestre. È stato solo un brutto sogno... Mi misi seduto, la testa mi faceva male e sentivo ancora quel forte dolore al petto.

Non era un sogno. Ero sul letto dell'ospedale in cui persisteva l'odore di brodino. Quindi Oikawa...
Mi alzai frettolosamente dal letto, il mio unico pensiero era il mio amico.
Riuscii a reggermi all'asta della flebo e mi feci strada verso la porta con quello.

"Huh?! Si è svegliato il signor Iwaizumi!"
"Non può alzarsi! Deve stare a letto." Erano passati pochi minuti probabilmente, era quello che speravo.
Non diedi retta agli infermieri e corsi a cercare Oikawa per tutto l'ospedale. Sapevo esattamente dove trovarlo.

Con il cuore in gola, salii le scale fino al tetto dell'edificio. C'erano medici che mi seguivano, ma poco mi importava. Un secondo di ritardo, e avrei potuto perdere il mio migliore amico. Aspettami, Oikawa.

Una volta arrivato in cima, spalancai la porta. Non mi sarei potuto sbagliare.
Il mio respiro si fermò, quando lo vidi in piedi sul cornicione. Ci separavano pochi metri, ma un passo sbagliato, avrebbe potuto rovinare tutto. "O-Oikawa..." cercavo di trattenere le lacrime, nonostante vederlo lì mi spezzava il cuore. "Oikawa, non farlo. Per favore. Ci sono qua io, okay?" Si girò appena sentì la mia voce.

I suoi occhi mi colpirono dritto al cuore "Iwaizumi?" Vidi ancora una volta quel sorriso. Era felice di vedere me, ed io ero felice di vedere lui. "Sei vivo?" io annuii. Il solo pensiero che potesse porre fine alla sua vita, mi faceva star male. "Sono vivo."

"Iwa-chan!"
"Oikawa..."
Mosse un solo piede, intento a venirmi incontro. Perse l'equilibrio. La vita mi passò davanti agli occhi, il mio cuore smise di battere.
"OIKAWA NO!"

Before You Go | iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora