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Non mi mancava quell'odore di ospedale. Avrei preferito non tornarci mai più. Era angosciante e noioso.

Mi svegliai la mattina, sentendo subito le cannule all'interno del mio naso. Non era piacevole e volevo lamentarmi, ma venni distratto dalla figura di Oikawa, che mi fissava con uno sguardo assassino.

"Perché mi guardi così?"
"Credi che io mi diverta a vederti star male?" sembrava arrabbiato, anzi, lo era. "Ma smettila, Shittykawa. Non sono io quello di cui ti devi preoccupare." quella situazione mi stava già stancando. Non potevo spendere tempo a star sdraiato sul letto d'ospedale.

Feci per alzarmi, nonostante la testa mi bruciasse e mi sentivo debole. Ma non era importante.
"Cavolo Hajime vuoi stare fermo?" mi bloccai subito, avendo Oikawa d'avanti. Restai immobile, sorpreso dalla sua reazione. Non mi aveva mai chiamato con il mio primo nome.

"Capisci che non sei nelle condizioni di muoverti troppo? Hai rischiato di brutto, quindi smettila di fare l'uomo alpha del cazzo e resta su quel letto." vidi lentamente scendere delle lacrime sul suo viso "Pensi che tu debba essere l'unico a preoccuparsi? Sei tu quello in ospedale! Hai tu la vita appesa a un filo! E dovrei stare tranquillo?! Non dovrei star male a sapere che potrei perderti da un momento all'altro?"

Le sue parole mi colpirono così a fondo, che sentii il dovere di risedermi sul letto. Ero così tanto focalizzato sulla sua felicità, che ignorai i suoi veri sentimenti.
"Non voglio che tu stia male per me." mormorai, guardando i miei piedi. "Mi dispiace, ma non posso. Vorrei, ma non funziona così."

Forse aveva ragione. Forse stavo esagerando.
"Scusa."
Oikawa lasciò la stanza, ma tornò poco dopo con una sedia a rotelle. "Sali. Questa volta sarò io a darti una mano, ok?" Non potevo oppormi più di tanto, così lo seguii e mi feci aiutare per sedermi.

Uscimmo dall'edificio, già non ce la facevo più. Ma purtroppo, ero costretto a rimanere lì. "Dove stiamo andando?"
"Tu non fare domande."
Ci fermammo su una panchina nel cortile, nessuno dei due sapeva più cosa dire. Forse dovrei parlargliene? Non è solo un mio problema, soprattutto lui è coinvolto.

Non volevo dargli altre preoccupazioni, ma era giusto che lo sapesse.
"Questa mattina...mi ha chiamato il colpevole." Oikawa sgranò gli occhi e si mise composto "Come? Come ha avuto il tuo numero?"
"Sarà un hacker. Se è riuscito a introdursi alla partita senza sembrare sospetto, non gli sarà stato difficile trovare il mio numero di telefono."
"Iwa-chan..." Oikawa abbassò lo sguardo, sentivo i suoi sensi di colpa trafiggermi il petto come delle lame.

"Ho intenzione di tornare in centrale, e assumermi il caso." affermai, guardandolo dritto negli occhi. Era la verità, e volevo che lo sapesse. "Sei impazzito?! Non così! Sei sulla sedia a rotelle, non puoi immischiarti in una questione pericolosa!"
"La sedia a rotelle non mi toglie la capacità di vivere! E non mi toglie la rabbia che provo nei confronti di quel bastardo!" Sapevo non mi avrebbe capito, ma andava bene così. Ero consapevole del rischio che avrei corso, ma è quello che facevano tutti i poliziotti.

"Iwa-chan. Fallo fare a qualcun'altro. Non voglio perderti, non ancora." dopo quella affermazione, mi strinse la mano. Ero grato di avere accanto una persona come Oikawa, per questo volevo battermi per il suo bene.

"Shittykawa...finirà. E finirà bene." gli accarezzai il capo, cercando di confortarlo "Ne usciremo insieme. D'accordo?" Ne ero sicuro, non avrei voluto pensare che non sarebbe stato così.

Before You Go | iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora