3

266 14 0
                                    

"Reggiti!"

Lo avevo detto che non avrei permesso a nessuno di portarti via da me.

Mi stringeva la mano più che poteva. Aveva lo sguardo colmo di lacrime, ma sapevo che non lo avrebbe voluto davvero fare. E lo avrei aiutato a restare in vita.

"Non ti reggerà il braccio! Iwa-chan, lasciami."
"Cosa? Non ti lascerò mai! Ce la posso fare." Sapevo anche io che non era vero. Le mie forze erano poche e le stavo usando tutte per aiutare Oikawa. Ma con un solo braccio non sarei riuscito a tirarlo su.

"No sforzarti ancora. Ti prego. Lasciami andare..." anche le sue energie stavano cedendo. Davvero sarebbe finito tutto così?

"Mai." mi ritrovai a dover strappare la flebo con i denti, e usare anche il mio braccio non funzionante. Ce la misi tutta pur di salvare Oikawa.
Non lo avrei mai lasciato, neanche sotto sua richiesta.

Usai le ultime forze per riportarlo sul tetto e lo strinsi tra le mie braccia. "Non farlo mai più ti prego. O il mio cuore non reggerà!" esclamai, mentre sentivo il mio respiro che rallentava. Ero sereno, finalmente era in salvo.

Lo guardai dritto negli occhi e, pensando di poterlo perdere, scoppiai a piangere. "Iwa-chan che piange per me? Miracolo."
Anche in quelle situazioni, trovava il tempo per scherzare? "Stronzo." gli tirai un pugno dritto sul naso. Magari così capiva quanto fossi spaventato.

"Scusa." affermò fissando il pavimento "Ti odio davvero tanto, Shittykawa." feci per alzarmi. Avevo speso troppe forze per essere un paziente d'ospedale. "Shittykawa?! Non credevo che dopo tutti questi anni, tu ti sia ricordato di quel soprannome." Improvvisamente sentii il suo braccio intorno alla mia vita "Lasciati un po' aiutare."
"Ce la faccio da solo."

Mi allontanai da lui e andai verso l'entrata.
Sapevo che Oikawa si sentiva in colpa, ma non potevo ignorare lo spavento nel vederlo quasi cadere. "Non sei davvero cambiato, Iwa-chan. Sempre cattivo nei miei confronti."
"Muoviti ad entrare, inizierà a piovere tra poco."

Per quanto ci provassi, nulla cambiò da allora. Per quanto affetto provassi nei suoi confronti, non riuscivo a dimostrarlo.

Una settimana dopo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Una settimana dopo

Finalmente potevo uscire dall'ospedale e tornare alla mia vita normale.
O forse quello non sarebbe mai successo.
Cosa mi stava succedendo? La mia vita sembrava cambiata dal giorno della partita. Come se qualcosa si fosse risvegliato.

"Yahoo!" Appena misi piede fuori dalle porte dell'ospedale, mi spuntò fuori la figura snella di Oikawa.
Perché il mio cuore va così? Non ero molto sorpreso di vederlo.
Sospirai, almeno era ancora vivo. Come lo ero io.

"Sempre sveglio di prima mattina, huh?" scherzai andandogli incontro "Per te sempre, Iwa-chan." Camminammo uno accanto all'altro fino alla sua auto. "Hai ancora quella stanza che non usi nel tuo appartamento?" mi chiese, mentre saltavamo in sella "Sì. Perché?"
"Perché verrò a sostare da te."
"Non ci penso proprio."
"Iwa-chan! Non ti lascio da solo in queste condizioni. Hai bisogno di qualcuno al tuo fianco. E io pure." Il suo sguardo diceva la verità "Sei vivo per miracolo." Lo vidi sospirare, poi non fiatò più.

"In questi giorni porterò due cose giusto per il tempo necessario." riprese a parlare sulle scale del palazzo dove abitavo. Lui mi aiutava, e io mi lasciavo trasportare.
Dopo essermi svegliato, respirare era diventato più difficile del dovuto. A volte mi mancava il fiato, ma secondo i dottori era tutto a posto.

"Fai come vuoi." gli risposi, appoggiandomi alla porta per riposare un secondo "Oi, Iwa-chan...sicuro di stare bene?"
"Hm? Sì." Entrammo nel mio appartamento e Oikawa lasciò le sue cose nella stanza vuota accanto alla mia.

"Hai fame? Non ho fatto colazione io." mi stavo per sedere sul divano, ma spuntò lui e mi distrai. Ancora non mi sembrava vero, di aver ripreso rapporti con il mio migliore amico di infanzia.
"Ti volevo aspettare, per mangiare." continuò, porgendo una mano verso di me. "Riesco ad alzarmi da solo, grazie."

Non era vero. Ma non volevo abituarmi troppo al suo sostegno. "Fai lentamente." Ascoltarmi, mai. Nonostante il mio rifiuto, decise di farmi da supporto. Era sempre stato il mio braccio destro, d'altronde.
"Tutto okay?" Alzai lo sguardo, non avrei voluto. Non volevo accettare i miei sentimenti. Ma i suoi occhi comunicavano troppo, che mi colmai di pensieri. Non era cambiato nulla da allora.

"Sì. Grazie." preparò lui la colazione. Oikawa era davvero bravo a cucinare e soprattutto a ricordarsi il mio piatto preferito. "Non posso affrontare la giornata con stile, se non lo mangio a colazione." mi imitò. Avevamo meno di dieci anni quando lo dissi, ma anche lui se lo ricordava come se fosse stato ieri.

Quella sera riprese a piovere. Il gelido vento di metà Novembre entrava anche dalle finestre chiuse. Sistemai il divano, poi spensi le luci.
Prima di rifilarmi sotto le coperte, controllai Oikawa nell'altra stanza.
Come immaginavo, dormiva beatamente sul letto. La mano sinistra appoggiata sulla guancia, era una sua abitudine. Gli piaceva sentirsi il viso caldo, così diceva.

Presi una coperta e gliela sistemai su, cercando di non svegliarlo.
Anche lui era stanco. Oltre al lavoro, tutta la nostra situazione era stancante. "Buonanotte, Tooru." sussurrai appoggiando delicatamente la mano sulla sua.

Era quello l'unico momento in cui potevo mostrargli i miei sentimenti. Altrimenti, avrei rovinato tutto.

Before You Go | iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora