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Venerdì

Era l'ora di cena. Io ero seduto a tavola e aspettavo Oikawa che finisse di cucinare.

"Come stai, Iwa-chan?" chiese di punto in bianco. Ero sorpreso dalla sua domanda, siccome non era solito farla.

"Mi porto in giro una bomboletta d'ossigeno, ho un buco nel petto e il mio migliore amico è ricercato da un assassino. Secondo te come sto?" si girò verso di me, guardandomi con la fronte corrugata. Ero stato troppo diretto forse.

"Ma tutto sommato sto bene, dato che sei ancora vivo." lui sorrise, era bellissimo. "Ne usciremo insieme, non è vero?" Oikawa si avvicinò a me, con il piatto in mano "Te lo prometto." risposi io. Lo dissi con tutto il cuore, in quanto ero intento a realizzarlo.

"Bene...ora mangia okay? Buon appetito!" mi accarezzò i capelli, per poi lasciarmi il piatto sotto al naso.
Oikawa era sempre carino con me. Si prendeva cura della mia salute e mi aiutava in qualsiasi situazione. Ma a pensarci, non avevo mai ricambiato la domanda. Aveva tentato il suicidio, eppure io avevo solo pensato alla sua felicità e al fatto che dovesse essere felice.

Ma i sentimenti non si possono cambiare così facilmente. Dovrei saperlo.

"Tu, Oikawa?"
Si sedette di fronte a me con il suo piatto e iniziò a mangiare. "Io cosa?"
Era ovvio che aveva ignorato la domanda. "Tu come stai? Forse avrei dovuto chiedertelo...da quel giorno sul tetto."

Lo vidi smettere di masticare. Il suo sguardo si perse nel vuoto e gli occhi gli diventarono lucidi.

"Bene." disse solo quello.

"Devo crederti?"
"Fai come vuoi."
Era improvvisamente diventato freddo, c'era ovviamente qualcosa che non andava.

"Oikawa..." gli presi la mano. Non ero solito fare discorsi sentimentali e dire frasi dolci, ma lui ne aveva bisogno. "Tu mi stai sempre accanto, e ora voglio farlo anche io. Sai che ci sono. E se non lo sai...sono disposto ad ascoltare tutto quello che hai da dire. Però, per favore, chiedi aiuto se ne hai bisogno!"

Vedendo che non reagiva, mi alzai e mi inginocchiai davanti a lui. "Oikawa..." mormorai. Mi stavo preoccupando sempre di più per lui e per il suo stato mentale.

Scoppiò subito a piangere. Strinse i pantaloni nei pugni e si morse il labbro. Voleva trattenersi, ma era più forte di lui. Riuscii a capirlo.

Gli voltai il viso verso di me e passai i pollici sulle sue guance bagnate. "Voglio ascoltarti."

Non ero sicuro, ma le mie carezze sembravano calmarlo. Non era tanto, speravo stesse apprezzando.

"A volte, i problemi che abbiamo da adolescenti se ne vanno nell'età adulta. Altri no, anzi peggiorano."
"Ed è il tuo caso?"
"Avevo davvero un comportamento da ragazzino, mi credevo superiore a tutti...nonostante sapessi di non essere nessuno. E crescendo l'ho capito. A volte mi sento davvero inutile. È così, Iwa-chan?"

Mi faceva male il cuore a vederlo così. Come poteva pensare una cosa simile?
"No, non è così. È normale sentirsi inutili, a volte. Non tutto ci riesce sempre bene, e non siamo sempre tutti a disposizione degli altri."

In quel momento, mi afferrò la mano che avevo appoggiato sulla sua guancia. Mi sentivo sempre più vicino a lui.

"A volte va bene anche preoccuparci di noi stessi." Lo avevo capito grazie a lui, eppure non sembrava considerarlo. Per quanto lui cercasse di aiutarmi, non associava a sé i suoi stessi consigli.
"Ma ogni vita su questa terra, ha un valore. E io credo nel valore della tua. Dico davvero, Oikawa. Vali tanto quanto valgo io."

"E allora perché...ti fai del male ogni volta?"
A quella domanda dovetti rifletterci un po'. Aveva ragione, perché?
Non era tanto difficile capire perché mettevo la vita di Oikawa prima della mia, solo...non volevo accettarlo.

"Perché la mia felicità dipende dalla tua."

Before You Go | iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora