SOLI

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- Posso andare da lui -
- No -
- Posso stenderlo con le mie mosse di Karate. E poi lo convincerei a parlarti se mi dai il permesso -
- Non te lo do -
- Ma... -
- No, Ginny ho sbagliato io. Lui non si merita niente, non si merita me -

disse Amber con la testa poggiata sulle braccia incrociate sul tavolo della sua cucina su cui lei e Ginevra stavano bevendo un caffè.

Era tornata a Milano da una settimana e l'immagine di Pierre faticava a lasciare la sua mente, il suo cuore. Le mancava era inutile negarlo.

- Tesoro- disse Ginevra carezzandole un braccio - non puoi stare così. Devi reagire -
- No -
- È una settimana che sei in questa casa, non mangi, non dormi, non ti lavi. Hai quel pigiama da Lunedi scorso! Cristo ma dov'è andata la mia amica? -
- Non c'è più. Cosi come Pierre - borbottò
- Sei disgustosa, davvero. Io ti voglio bene ma non posso vederti così. Hai sbagliato è vero. Ma hai chiesto scusa. E ha sbagliato anche lui perché non ti ha ascoltato. Devi parlarci Amb -
- Non mi risponde. Gli ho mandato non so quanti messaggi, quante chiamate... non mi ha mai risposto-
- Vieni qui - l'abbracciò Ginevra - passerà, non piangere più- mormorò asciugandole le lacrime con i pollici.

***
- Si può? -
- Pierre, ti aspettavo entra -
Il francese si accomodò
- Jack, lascio la scuderia, non voglio più continuare -
- Ad una gara prima della fine della stagione? -
- Lo so, mi dispiace ma non posso continuare. Non sono concentrato sarei solo un peso, voi meritate di meglio -
- Hai finito di dire stronzate? - riprese - Pierre sei uno dei nostri migliori piloti non lascerò che tu abbandoni la mia scuderia per una debolezza momentanea. Tutti crediamo in te, io, i meccanici, gli ingegneri, tua madre... Amber-
Pierre chiuse gli occhi
- Se ne è andata Pierre -
- Avrà avuto i suoi motivi. Probabilmente non le servivo più - concluse lapidario.
- Se ne è andata per te. Perché sapeva che la sua presenza ti avrebbe fatto deconcentrare e tu avevi bisogno di tutta la concentrazione possibile per essere in forma per la gara -
- Te le ha dette lei queste stronzate? - storse il naso - Ci ha tradito tutti. Anche te! -
- Lo so, mi ha detto tutto. Pierre lo so che ha sbagliato, ma pensaci, aveva tutto il necessario per il suo scoop ma non ha mai fatto nulla, addirittura si è licenziata dal suo vecchio lavoro. E lo ha fatto per te, perché ti ama -
- Ha fatto il lavaggio del cervello anche te -
- Puoi anche non credermi ma l'ho vista piangere e quegli occhi, erano sinceri. Concedimi un ultima gara e se poi vorrai andartene non ti ostacolerò. Ma adesso abbiamo bisogno di te -
- D'accordo - disse passandosi una mano sugli occhi per la frustrazione.
- Pierre - disse Frost mentre Pierre era in procinto di uscire dall'ufficio. - Pensa a quello che ti ho detto –

***
Giorgio era nervoso. Aveva ricevuto il messaggio di Amber soltanto un’ora prima, mentre guardava il telegiornale alla tv.
Turbato dal contenuto del messaggio, aveva riflettuto sul da farsi per un bel po’ prima di decidere. Alla fine aveva optato per andare a parlarle e l’aveva trovata seduta in cucina a bere caffè, con la gatta sulle ginocchia.
Giorgio non sapeva cosa fare. Era evidente che la ragazza aveva pianto ma, nonostante tutti i suoi maldestri tentativi, non era riuscito a farla parlare, per cui la stava fissando imbambolato da circa dieci minuti. Lui guardava Amber e lei guardava il pavimento.
Probabilmente sarebbero andati avanti così per chissà quanto, se qualcuno non avesse bussato.

- Tesoro, bussano alla porta! -.

La ragazza fece spallucce e continuò a tenere lo sguardo incollato a terra, accarezzando il gattino che faceva beatamente le fusa sulle sue gambe.

Il Ragazzo andò ad aprire la porta e strabuzzò gli occhi nel trovarsi di fronte Ginny vestita di tutto punto e infuriata come non mai.

- Giorgio- Ginny divenne più rossa dei suoi capelli. - Che ci fai qui? -.
- Ehm. Amber mi ha mandato un messaggio e sono venuta a trovarla. Non parla, ti rendi conto? - disse - Vieni avvicinati. Gin, puzza, ha bisogno di una doccia - sussurrò alla ragazza mettendosi una mano al lato della bocca.
- Ma no, che idiota sei - commentò la ragazza , non senza una certa soddisfazione. - Amb - la chiamò poi, accovacciandosi di fronte a lei e prendendola per le spalle - Amb Rispondimi! -.
- Và via, Gin - rispose quella con un filo di voce. - Voglio stare sola -.
- Forse dovremmo... - intervenne Giorgio.
- Sta zitto tu! - lo redarguì Ginny. - Vieni cara, stenditi un poco - le suggerì.
- Non mi va. Oh. - disse alzandosi di scatto e asciugandosi le lacrime con le mani. - Non vi ho offerto nulla. Non ho molto è da una settimana che non faccio la spesa - disse aprendo il mobile della credenza - Forse ho qualcosa in frigo. Volete un po' d'acqua? -
- Tesoro l'acqua solo se mi va a fuoco casa-
- Sta zitto - imprecò Ginevra dandogli una gomitata.
- Ahi, ma che ho detto ? - la guardò scandalizzato.
- Lascia perdere. Tesoro, vieni a stenderti un po' sul letto vuoi? -

OVERDRIVE || Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora