EUFEMISMI DEL PECCATORE

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Tradito.
Ecco come si sentiva Pierre in quel momento. Provava rabbia, tanta. Aveva abbassato le difese e si era lasciato andare dopo tanto tempo con qualcuno che non fosse la sua immagine riflessa allo specchio. Come una stupido aveva donato il suo cuore e la sua fiducia alla persona sbagliata.

***

Nell’appartamento buio risuonò un triplice bussare.

- È aperto - disse una voce maschile, insofferente.
- E così - commentò Danil entrando e chiudendosi la porta alle spalle, - hai deciso di ritirarti in un antro tenebroso come i vampiri. Lo sapevo che quel tuo viso pallido nascondeva un segreto -
- Molto divertente - Pierre sollevò gli occhi per incontrare quelli del suo collega che stava in piedi di fronte a lui, abbigliato di tutto punto .

- Che cosa sei venuto a fare? - domandò, continuando a giocare con il simulatore. Vuoi ballare sulla tomba della mia felicità? -
- Come sei melodrammatico. Vuoi dirmi cosa sta succedendo? Sono giorni che sei chiuso in questa stanza. Tu ed Amber sembrate due cani bastonati-
- Ne dubito- lo beffeggio' continuando a giocare. - Mi ha preso in giro per tutto questo tempo. Era una giornalista Dan, una giornalista in cerca di scoop sul mio conto ed io... io mi sono innamorato come un idiota -
- Davvero? -
- Si. Ha preso in giro tutti noi -
- Non sono bravo con i rapporti di coppia, lo sai. Ma non penso che Amber abbia recitato con te. È innamorata, l'hai vista in questi giorni? Non so chi tra voi due stia peggio -
- la difendi? -
- No - disse - Guardami quando ti parlo - poi continuò vedendo che Pierre continuava a guardare fisso davanti a sé - Amber ti ama, dalle il modo di spiegarsi io non penso che abbia mai finto con te -
- Lo sapeva! Sapeva che odio i giornalisti eppure ha continuato a fingere! Quando ci siamo messi insieme doveva dirmelo e invece non lo ha fatto! Sapeva che mi avrebbe perso e non lo ha fatto comunque! - batte' adirato la mano sul volante.
- Non è forse questo il senso dell'amore? Ha taciuto proprio perché non voleva perderti - posandogli una mano sulla spalla - Pensaci. Ti lascio solo.

E chiuse la porta mentre Pierre scaraventò il volante lontano da sé.

***
Morta.
Era così che Amber si sentiva in quel momento. Era una settimana che Pierre la ignorava e lei non riusciva a sopportare questa situazione. Soffriva, da cani ma era una sofferenza che non poteva lenire perché veniva da lei. Aveva sbagliato. Doveva andarsene da lì e provare a rimettere i cocci del suo cuore a posto.

***

- È permesso? -
- Si. Amber, cosa è successo?- Frost si allarmo' vendendo un Amber entrare nel suo studio con gli occhi lucidi.
- Nulla - tirò su col naso - Ho bisogno di parlarti. Devo farlo e non sai quanto mi dispiace dirti quello che sto per dirti -
- Pierre?. Vai via per lui non è vero? -
- No, Si, anche ma non è per questo che sono venuta- prese fiato - Io non sono una stagista in prova Jack -
- Sei una giornalista -
- Come? -
- Me lo ha detto Meg poco fa, mi ha chiesto spiegazioni per la lettera di dimissioni che lei inviato e mi ha raccontato tutto. Non sono arrabbiato con te se è questo che temi, certo avrei voluto saperlo prima ma ora ho tutta la situazione chiara e dopo tutti questi mesi qui, nonostante fossi a conoscenza di tante cose private della scuderia non hai detto nulla, quindi credo nella tua buona fede. Non piangere ora però - sorrise verso di lei.
- Mi dispiace, non sai quanto. Io avrei dovuto stare qui poco tempo, fare il mio lavoro e andarmene ma ho conosciuto Pierre e le cose si sono fatte sempre più difficili perché... -
- ti sei innamorata di lui-
- Si. E lui ha scoperto tutto e non vuole più parlarmi e non so cosa fare -
- Innanzitutto non piangere. Pierre è una testa calda ma è un ragazzo dal cuore d'oro e soprattutto è innamorato di te. Dagli tempo, capirà-
- Certo, lui è meraviglioso, ma non posso sopportare di vederlo ogni giorno, di averlo vicino a me, di lavorarci insieme e non poterci parlare, non poterlo toccare, io...non ci riesco. Forse andando via di qui.. -
- Ho trovato in te una collaborazione eccezionale. Sei bella, sei brillante e sei una grande lavoratrice. Io preferirei non lo facessi, ma se credi che tornare a casa possa essere la soluzione allora io non ti fermerò. Ma sappi che quando vorrai tornare i cancelli della mia scuderia saranno sempre aperti per te - .
- Grazie - disse Amber piangendo - posso salutarti? -
- Vieni qui - disse lui alzandosi e aprendo le braccia per stringerla in un abbraccio affettuoso.

***
- Amber - dissero i suoi colleghi vedendola con i cartoni in mano.
- Ragazzi - sguardo spento, occhi gonfi - mi dispiace lasciarvi, ma devo farlo. È finito il mio periodo di prova qui in scuderia ed è tempo che torni a casa. Non avrei mai voluto farlo così presto, io vi voglio bene davvero e voglio ringraziarvi tutti per essere stati così buoni con me. Non vi dimenticherò mai - concluse guardando tutti i suoi colleghi in piedi intorno a lei, pronti a salutarla. Eppure nonostante la sala fosse piena per Amber non c'era nessuno. Cercava con gli occhi Pierre, in fondo la sala carezzandolo con gli occhi. Sperava in una sua parola, un suo gesto e invece nulla. Stava per andare da Pierre per parlargli un ultima volta quando venne accerchiata dai suoi colleghi. Li saluto tutti mentre Pierre si allontanò.

***

- Pierre - lo chiamò - Pierre fermati di prego-
Pierre si fermò ma non si voltò
- Devo parlarti. Ti prego di' qualcosa-
- Non ho niente da dirti -
- Va bene. Allora parlerò io, basta che mi ascolti. Il mio nome è Amber Rossi e sono una Junior Editor per una rivista scandalistica. La mia vita ha sempre girato intorno alla carriera. Il lavoro per me era al primo posto per questo quando il mio capo mi ha proposto di venire qui ho accettato. All'inizio mi sono avvicinata a te per lavoro, non eri altro che questo. Ma poi ti ho conosciuto, ho conosciuto Pierre. Pierre il ragazzo non il famoso pilota. Ho conosciuto Pierre, un ragazzo fantastico, dolce, premuroso, fragile - riprese fiato per impedire che quelle gocce salate rigassero il suo volto, aveva bisogno di essere ferma e lucida in quel momento - ed è inutile dire che me ne sono innamorata. Perdutamente. Tutto quello che abbiamo vissuto insieme è tutto vero. Non ho mai finto con te. Io lo so, lo so che ho sbagliato e che sono imperdonabile ma se non ti ho detto nulla è perché avevo paura di perderti -
- Hai finito? - chiese lui con voce incolore.
- No, Pierre ti prego.. -
- Non mi interessa. Adesso scusa ma ho cose più importanti da fare - disse allontanandosi.

- Conto così poco per te? - urlò Amber disperata. Ormai la diga si era rotta e le lacrime erano un fiume in piena.
- Dannazione! - grido' lui voltandosi rabbioso - Non lo capisci? È proprio perché conti troppo che sono arrabbiato con te! -
- Ti prego, perdonami. Dimentichiamoci di tutto, ricominciamo - sussurrò cingendogli il volto e poggiando la fronte sulla sua - ti prego amore, torniamo ad essere io e te contro tutti - fini cercando la sua bocca.
Pierre si staccò da lei, indietreggiando di qualche passo.
- Non posso -
- Pierre - pigolo' con occhi lucidi
- No. Fa buon viaggio -

Si allontanò. Mentre a lei non rimase che guardarlo allontanarsi. Sola. Come lo era sempre stata. L'aveva lasciata sola guardandola con quegli occhi che le avevano promesso che sarebbe rimasto per sempre.

OVERDRIVE || Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora