ABU DHABI

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- Sei nervosa? - le chiese Giorgio da bravo squalo, camminando al suo fianco come se le strade di Abu Dabhi fossero state sue. Il ghigno che gli curvava le labbra la infastidì terribilmente.
-Non sono assolutamente nervosa- gli rispose, rilassando le spalle ed aumentando leggermente il passo. Il sole arabo picchiava sulle sue spalle coperte dalla camicia nera, ricordandole l’infelice scelta di vestiario fatta quella mattina. Colori scuri in una città come quella, per quanto fosse inverno, le avevano garantito un bagno di sudore.
- Tesoro, hai detto tre parole da quando siamo arrivati! - ribatté, sempre più divertito, fissandola da sopra gli occhiali da sole che aveva tirato fuori dalla tasca non appena si erano materializzati in un vicolo della città.
- Sto ammirando il paesaggio. Gli Emirati sono pazzeschi –
- Concordo – disse Ginevra – Magari conoscessi un bel magnate – disse sognante.
- Si, sono curioso di sapere per quanti cammelli ti comprerebbe – scherzò Giorgio.
- Idiota – gli fece il dito medio – Qui i soldi cascano dagli alberi, ti pagherebbe in contanti –
- Allora ti organizzo un incontro subito! Hai sentito Amb? Ci paghiamo il biglietto di ritorno –

Era la Domenica della gara ed Amber, Giorgio e Ginevra dopo aver fatto un’abbondante colazione si stavano recando all’ingresso del circuito di gara, per assistere all’ultima corsa della stagione.

Amber era agitatissima aveva bisogno di vedere Pierre, di parlare e di chiarire una volta per tutte. Quando oltrepassarono i controlli il cielo era buio e la partita stava per iniziare.

Quando il segnale partì e le auto si mossero in contemporanea, Amber battè le mani elettrizzata seguendo con gli occhi l’auto numero 10. Ginny accanto a lei ricercava sul cellulare le foto dei piloti in gara da abbinare ai nomi che aveva poco prima sentito. Guardava Pierre, guardava i suoi amici accanto a lei che non l’avevano mai abbandonata e sia accorse di essere davvero fortunata. Abbracciò stretta la sua amica.

-A cosa devo? –
-così. È bello essere qui con voi a fare il tifo –
- Anche se spero che il mio uomo batta il tuo? –
- E chi sarebbe il tuo uomo adesso? – si intromise Giorgio, esausto.
- Come chi? Charles Leclerc ma lo avete visto quanto è figo? Speriamo che a letto non sia così veloce però –
Amber si batté una mano sulla fronte, scuotendo la testa.
-Ma come hai fatto a vederlo che sono tutti bardati e schizzano a velocità della luce lontanissimo dai nostri spalti? –
- Google! – sorrise mostrando la pagina Google con le foto di Leclerc ai suoi amici – Ho scoperto che è uno dei migliori amici del tuo uomo. Potremmo fare un’uscita a quattro! Ma ci pensi? Ci sposeremo lo stesso giorno come nei film – concluse sognante.
- Calmati. Pierre non è il mio uomo…o almeno non più –
- Scusa fino a due ore fa volevi fidanzarti con un magnate dhabense e ora pensi al matrimonio con una persona che hai visto su Google? – la beffeggiò – comunque Amber, ce la farai riuscirai a chiarirti con lui – le sorrise amorevole.
- Grazie. Ragazzi vi dispiace se scendo giù nei Paddock? Vorrei salutare la vecchia squadra… -
- Certo! Ci vediamo dopo –

***
- Si può? –
- Non è permesso entrare qui – la ammonì una voce non riconoscendola – Oddio, Amber! Cosa ci fai qui? Vieni qui fatti abbracciare! –
- Grazie Mario. Ciao Giò, Mimmo! Come state? –
- Adesso benissimo! Ci sei mancata tantissimo! -
- Anche voi. Pierre? – riprese seria.
- Manchi tanto anche a lui. Non lo da a vedere ma ha sofferto molto –
- La gara, come sta andando? –
- Guarda tu stessa. Vieni – l’ingegnere di pista l’accompagnò al muretto.
- Ma è eccezionale! È un risultato grandioso! –
- Si. Sarà contento di vederti –
- Lo spero. Ho bisogno di chiarire con lui – mormorò a voce bassa, mirando i box.

- Si avvicina, prende l’esterno ed eccolo superare Hamilton alla sua sinistra, Pierre Gasly, Pierre Gasly signori ha vinto la gara di Abu Dhabi di quest’anno! - disse la telecronaca.

OVERDRIVE || Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora