capitolo 11

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Resto qualche minuto a fissare il punto, ormai vuoto, da cui è sparita; ha già sentito il mio nome? Non c'è molta gente che si chiama Cinque nel mondo, ci sono troppe coincidenze.

Dopo ieri sera sono quasi certo che sia lei la mia Allie, sia dal modo freddo di atteggiarsi sia dal suo modo di parlare, dal suo sguardo penetrante al suo completo aspetto fisico; però non riesco a spiegarmi il fatto che sia viva, cioè, se fosse veramente sopravvissuta, perché non è venuta a cercarmi?

Mi rendo conto che non le ho chiesto nulla sul suo passato, per, magari, confermare o escludere completamente la mia supposizione.

Resto concentrato sul mio piccolo ragionamento fino a quando non sento le voci dei miei fratelli; cavolo, mi ero completamente dimenticato il fatto che ci fossero pure loro a casa.

ALLIE

Oggi il turno di lavoro è stato più impegnativo del solito, ma in compenso, ho ricevuto circa cinquanta dollari di mancia.

Dopo un giro in città, sto tornando a casa, si proprio così; poco dopo essere uscita dal bar, sono riuscita, finalmente, a trovare questa camera d' hotel a poco prezzo e, senza pensarci due volte l' ho affittata. Sto per entrare, quando sento una voce, a me famigliare, chiamarmi; mi volto e vedo cinque che sta correndo verso di me:

"Hey Cinque, che ci fai qui? tutto ok?"

"si si, stai tranquilla, però ti devo parlare di una questione importante" Lo guardo un po' stranita, mi sta facendo preoccupare, e anche parecchio.

"dimmi tutto"

"si, però andiamo dove non ci possono sentire orecchie non gradite" Mi guardo intorno e noto che, effettivamente alcune persone stanno cominciando a guardarci in modo strano. Accetto e, senza nemmeno accorgermene, ci ha teletrasportati nella casa di ieri sera.

CINQUE

Ammetto di averla seguita per tutta la mattina per soprire dove abitasse, ma l'ho fatto per una buona causa; tanto, fino a che non fa domande, va tutto bene. Una volta trovata, ci ho teletrasportati, senza pensarci, all' umbrella academy.

Adesso eccoci qui, con lei che mi guarda aspettando che io parli; mi ero preparato un bel discorso, che poteva anche essere preso sul serio, ma dovevo aspettarmi che, con lei davanti, il mio cervello avrebbe mandato tutto in fumo. Ormai rassegnato, decido di andare dritto al punto:

"Allie, non prendermi per pazzo, ma qualche anno fa, conobbi questa donna: era identica a te, sia caratterialmente che esteticamente; non eravamo la classica coppia di piccioncini, però eravamo molto, come dire, affiatati ecco. Lei si chiamava come te, Allie, lavoravamo assieme, solo che poi le venne assegnata una missione a dir poco suicida e da li, la persi... O almeno era quello che credevo prima di incontrarti, quindi, il punto è: sapresti dirmi qualcosa sul tuo passato?"

Durante il mio monologo intravedo sul suo volto un susseguirsi di emozioni, per chiunque indecifrabili, ma non per me: inizialmente sembrava preoccupata, poi dispiaciuta e, in fine, ancora più confusa.

HEY, SCUSATE PER IL RITARDO DEL CAPITOLO, MA MEGLIO TARDI CHE MAI, NO?

AH E BUON NATALE A TUTTE!!

At least you...-Five HargreevesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora