★Capitolo bonus★

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{IRIS EVANS}

«weee!... Weee!»

«ecco a voi signori Evans»

«guarda che bella la nostra Iris tesoro»

«si è davvero bellissima»

I genitori avevano già scelto il nome della loro bambina dopo aver scoperto che sarebbe stata una femmina.

Gli Iris erano i fiori preferiti della madre, era una fioraia e possedeva un piccolo negozietto.

Nonostante fosse circondata da tantissimi fiori quelli rimanevano i suoi prediletti.

Oggi è il compleanno di Iris, avrebbe compiuto due anni.

Purtroppo nessuno dei due genitori aveva più parenti, quindi lo festeggiarono solo loro tre, insieme.

Era stata una delle giornate più belle e felici per la piccola Iris.

Purtroppo fu anche l'ultimo.

Il padre venne licenziato dal lavoro e non riusciva a trovarne uno nuovo.

Ormai aveva superato una certa età e qualsiasi posto era riservato ai più giovani.

Era sempre più sfrustrato, nonostante la moglie cercasse in tutti i modi di starli vicino.

Furono costretti a vendere il negozio di fiori, ma anche quel piccolo guadagno alla fine terminò, Iris aveva bisogno di continue attenzioni e i soldi non bastavano.

«m... Ma... Mma.»

Iris aveva da poco imparato la sua prima parola e la madre era entusiasta di ciò, anche il padre riuscì a tirare fuori un sorriso.

Ma un giorno la loro serenità scomparve definitivamente.

«ahhhh! Mamma!»

Iris continuava a strillare e piangere era caduta dopo una lunga camminata per la casa

«VUOI FARLA STARE ZITTA PER L'AMOR DI DIO!?»

«stai calmo è appena caduta dagli tempo!»

«è da mezz'ora che sta piangendo. Mi ha stufato»

Il padre è infuriato, era da un po' che si arrabbiava con facilità e sembrava aver raggiunto il punto di non ritorno.

«invece che lamentarti perché non mi aiuti?»

«sei te la madre e sta chiamando te, io me ne tiro fuori»

Il padre sta per uscire di casa

«ma dove vai!?»

La donna lo tira indietro per un braccio

«è anche tua figlia, siamo una famiglia»

«mi sono rotto i coglioni di te. Di lei.
Di tutto quanto. Fanculo sta famiglia del cazzo e non cercarmi. Io per voi non esisto più.»

Il padre dice il tutto con uno sguardo apatico e con voce altrettanto priva di emozioni.

Una volta varcata quella soglia sparì per sempre e non lo rividero più.

Iris era cresciuta, a scuola la prendevano in giro chiamandola orfanella.

Ma lei non era orfana.

Non lo era affatto.

Lei aveva un madre, una madre che le voleva un mondo di bene e che non l'avrebbe mai abbandonata.

Iniziate le superiori la ragazza cambiò completamente, taglio di capelli, modo di vestirsi, ma soprattutto il carattere.

Si costruì la facciata perfetta.

Una ragazza fredda e distaccata, menefreghista e stronza.

Non venne più presa in giro, ma allo stesso tempo non si fece nessun amico.

Non lo faceva solo per lei ma soprattutto per la madre, che si è trovata costretta ad accettare qualsiasi tipo di lavoro.

Qualsiasi.

Pur di riuscire a sopravvivere.

Iris sarebbe stata forte per entrambe, ma allo stesso tempo, sperava arrivasse qualcuno a salvarle.

A salvarla.

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