Capitolo 4 - Nubi All'Orizzonte

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"A volte basta una parola
per stare bene a metà
fra l'emozione e la paura
d'amarsi in questa eternità."

Pino Daniele


(ALICE POV)

Sono trascorsi mesi da quando Silvia è tornata a vivere a Roma in pianta stabile, eppure riuscire a vedersi è diventata una missione quasi impossibile.
Tuttavia, oggi, sotto l'influsso propizio di chissà quale fortunata congiunzione astrale, siamo riuscite ad organizzare questo bel pranzetto al solito locale vicino all'Istituto, in onore dei vecchi tempi. E' sempre stato il nostro piccolo momento speciale della giornata, l'insostituibile angolo del gossip selvaggio e delle chiacchiere pazze.
E onestamente parlando, ne ho sentito parecchio la mancanza durante la nostra lunga separazione.

"...che mi puoi dire di Einardi?" mi interpella a bruciapelo Silvia, mentre attendiamo che il cameriere consegni le ordinazioni al nostro tavolo.

La fisso con aria di vago sospetto.

Conosco fin troppo bene quella particolare inflessione nella sua voce, abbastanza da sapere che cosa vi si nasconda dietro.
Mio malgrado, non riesco a reprimere un sorriso.
Gli anni passano, ma la mia cara vecchia Silvia non cambia mai.

"Che ti sei messa in testa, Jessica Rabbit?" la redarguisco infine, severamente, fissandola torva dall'altro capo del tavolo "Guarda che Sergio non è tipo da una botta e via..."

"Peccato" commenta a quel punto la mia migliore amica, con una rapida alzata di spalle.

"Peccato che?" chiedo d'istinto.

"Stavo già facendo un bel pensierino sconcio su noi due nel mio ufficio...magari appoggiati contro la scrivania..."

"EEEH, INSOMMA!" protesto indignata, scagliandole un tovagliolo addosso per zittirla "Risparmiami i dettagli, grazie!"

Silvia rotea gli occhi con teatrale disappunto.

"...ma quanto sei bigotta, Alice?!" mi prende in giro, scrollando la testa con evidente rassegnazione "Tua nonna riuscirebbe a reggermi il gioco meglio di te!"

Ecco, mi pulsano terribilmente le orecchie per la vergogna.

Bigotta...IO...se solo le raccontassi del recente incontro di fuoco in Istituto tra me e Claudio! Quel bel quadretto erotico ha fatto riemergere con prepotenza quel ricordo nella mia mente, e ora mi sento in imbarazzo come una liceale beccata in flagrante dai genitori in compagnia del fidanzatino. Devo assolutamente allontanare questi pensieri dalla testa, altrimenti Silvia finirà per sgamarmi come al suo solito! Possiede una specie di sesto senso infallibile quando si tratta di sesso, è una cosa su cui abbiamo sempre scherzato, fin da ragazzine.
E con me non ha mai sbagliato un colpo.

"Piuttosto, dimmi..."

Sollevo in fretta lo sguardo su di lei, temendo quasi di sentire il resto della sua frase.

"...come vanno le cose tra te e il Principe della Sala Settoria? Non mi hai raccontato più niente. Alla fine si è deciso a farti quella proposta, o aspetta che tua nonna perda definitivamente la pazienza e lo minacci con uno scopettone?"

Scoppio a ridere.

L'amore spassionato e leggendario di Nonna Amalia per Claudio è secondo soltanto al suo profondo desiderio di vedermi accasata e felice.

"Direi che la situazione è rimasta più o meno la stessa di un anno fa"  le rispondo infine, poco prima che il cameriere sfrecci fuori dalle cucine, trasportando in equilibrio tra le braccia i nostri piatti belli fumanti.

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