19 - Busan

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03/01/1997

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Il treno si fermò con l'annuncio al microfono che avrebbe accostato alla fermata di Busan. Afferrò le sue valige e scese le scalette, prendendo poi un respiro profondo.

Finalmente era tornato a casa.

E la prima cosa che fece fu rovistare nella tasca del suo cappotto, tirando fuori un pezzo di carta con su scritta la via e l'indirizzo di un abitazione. Lo strinse tra le dita, e cominciò a camminare verso la città.

Camminò per le strade, ricordando di quando le percorreva al tempo, sentendo il cuore scaldarsi. Fece un sorriso eccitato, trovando davanti a sé il posto che stava cercando.

Non era cambiato di una virgola, e ciò gli fece rivivere molti ricordi, ad ogni passo fino a trovarsi davanti il portone.

Prese un gran respiro e bussò, attendendo che questa venisse aperta. E quando accadde, si trovò davanti una signora non molto anziana, che lo osservava confusa.

«Si?»

Jungkook boccheggiò un attimo, alzando lentamente un braccio per salutare.

«S-signora Jung?»

«Si sono io... Lei è... O mio dio- Jungkook!»

La donna rimase con un grande sorriso, per poi saltare tra le braccia del ragazzo che a sua volta rise di gusto. Gli occhi di quest'ultimo si posarono dietro di lei, osservando una figura che scese le scale grattandosi la chioma castana.

«Mamma che succede?» disse con voce roca posando gli occhi verso la porta spalancata.

Jungkook mentre veniva ancora abbracciato sorrise al ragazzo davanti a lui, che rimase per un momento confuso, ma subito dopo spuntò sul suo volto un ampio sorriso.

«Kookie?!»

Il ragazzo avanzò abbracciandolo insieme alla madre, e tutti e tre risero gioiosi.

«Si Hobi, sono io.»

*

«Mi trovo impreparata! P-puoi restare quanto vuoi però...» farfugliò la donna sistemando in giro, mentre Jungkook era seduto in cucina con un grande sorriso stampato in volto, affiancato da Hoseok che ancora lo guardava come se fosse un alieno.

Il corvino doveva ammettere che quest'ultimo non fosse cambiato nemmeno un po', tranne che per il suo viso leggermente scavato, ma per il resto era il solito ragazzino solare di sempre.

Anche Hoseok notò in Jungkook un cambiamento, e nonostante il corpo leggermente asciutto e il viso pallido, era diventato un bellissimo ragazzo. E come biasimarlo, ma era palese che gli servisse un po' di energia e forse un po' più di appetito.

«Dio mio Jungkook sei così magro! Ma stai mangiando?!» esclamò infatti la signora preoccupata afferrando le mani gelide del ragazzo. Esso sorrise timidamente annuendo incerto.

«È che c'è stato di mezzo lo studio e tante altre cose...» disse cercando di giustificarsi ma ricevette un verso di disaccordo.

«Non mi interessa, io ora ti preparo qualcosa da mangiare, e la mangi.» disse lei tirando fuori tutto l'occorrente per preparare un po' di carne.

«Nemmeno il tuo amichetto non sta mangiando più ultimamente! A breve dovrò imboccarlo.» continuò poi.

Si lamentò a lungo su questa faccenda facendo ridacchiare Jungkook, mentre Hoseok continuava a dirle di smetterla. Nel frattempo davanti ai loro occhi vennero poggiate tante altre portate che erano in frigo.

The lake's bench -ἐλπίς- || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora