3 - Fiducia

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20/04/1996

E il sole il giorno dopo, tornò ad essere al timone della nave, guidando tutti fuori dalle coperte. Tra cui Taehyung, che per tutta la notte non aveva chiuso occhio poiché alcuni spezzoni del sogno tornavano a vorticargli nella mente, finendo sempre con qualcosa che si alzava tra le gambe.

Tutto ciò per lui era odiosamente piacevole, visto che grazie a ciò non pensò a tante altre cose, ma dall'altro canto, si rese conto di provare attrazione fisica verso un ragazzo, per di più che aveva visto solo due volte.

Ma una sorta di sollievo ci fu, dato che fortunatamente era solo attrazione fisica, non avendo per nessuna ragione la capacità di poter nutrire costantemente dell'amore in quel periodo della sua vita.

Sapeva già quello che doveva fare quel giorno, infatti balzò giù dal letto e andò diretto a farsi una doccia. Si preparò al meglio, canticchiando strofe di canzoni qualunque, avendo la voglia di ascoltare qualche cd mentre passeggiava per le strade della città.

Non aveva fatto colazione, così decise di andare ad un bar, e quale poteva scegliere? Ovviamente quello in cui lavorava una ragazza scorbutica di nome Jieun.

*

Appena varcò la soglia del bar, si ritrovò la ragazza sorridergli ampiamente, di cui i suoi occhi erano contornati da una matita nera, le sue labbra erano dipinte di colore rosso rubino, e suoi capelli corvini come al solito, erano legati in una coda morbida, che spesso si adagiava sulla sua spalla.

«Ma guarda chi si rivede! Tiro fuori l'amaro?» disse Jieun alzando entrambe le sopracciglia.

A ciò Taehyung si sedette sullo sgabello facendo di no con la testa convinto, ricavando un verso di stupore dalla ragazza che si portò una mano al petto in modo teatrale, facendo tintinnare i suoi bracciali che nascondevano un piccolo tatuaggio sul polso.

«Voglio un caffè americano e una ciambella ripiena di cioccolato.» disse poi facendo sorridere Jieun che subito andò a preparare la sua ordinazione.

«Infatti ti vedo più luminoso... È successo qualcosa?» chiese lei curiosa, osservando Taehyung che si nascose il sorriso con la sua mano anellata.

Rimasero a guardarsi fino a che Jieun non perse la pazienza.

«Dai smettila di fare il misterioso! Voglio sapere...»

Taehyung roteò gli occhi divertito, portandosi entrambi i polsi alle labbra.

«Vuoi la verità? Non lo so... Devo ancora capirne la fonte.» rispose solamente facendola annuire con un espressione seria in volto.

«Ah si? Bene... Mi fa comunque piacere vederti felice.» disse per poi passare la pezza sul bancone in modo frettoloso. Taehyung rimase in silenzio come se volesse dire qualcosa ma non ci riusciva; decise quindi di dare un sorso alla sua bevanda tenendosi tutto per sé, e Jieun se ne accorse, infatti rimase con un espressione dura in volto, per poi guardarlo con le mani sui fianchi.

«Ascolta... So che non mi conosci bene e questo potrebbe portarti a tenerti segreto alcune cose per paura che io ti giudichi, ma ti sbagli. Io lavoro in questo bar da mesi e ho già preso la nominata per la persona che mantiene meglio i segreti, perciò io-»

«E cosa vuol dire questo? Devo raccontarti ogni singolo momento della mia vita?» domandò stizzito il castano, forse per esser stato definito come uno dei semplici clienti che si sfogavano con lei; perciò Jieun era come si ritenesse un sacerdote, che dopo innumerevoli confessioni da molti clienti, si sarebbe sicuramente dimenticata dei problemi che gli affliggevano.

Ma quella risposta fece rimanere di stucco la ragazza che dopo annuì offesa, per poi andarsene.

Taehyung deciso per quello che aveva detto, si alzò dal bancone poggiando i soldi su di esso per poi andarsene. Che poi non capiva nemmeno il motivo per qui quella semplice barista si sentisse in dovere di scoprire ogni cosa di lui, come se fosse d'obbligo; era fin troppo chiuso con sé stesso, difficilmente riusciva ad aprirsi con le persone.

The lake's bench -ἐλπίς- || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora