10 - Le prime fragole

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21/06/1996

Era mattina presto a New York, e Seoyun era già seduta al bancone della cucina lavorando per un progetto di lavoro. Aveva i capelli riuniti in una coda mal fatta, ed erano giorni che non indossava vestiti che non fossero tute, e altri indumenti comodi; ma non le interessava molto l'aspetto in quel periodo. Esso era il risultato di un cuore spezzato e la perdita di fiducia in una persona a cui avevi dedicato tutto.

Si stava trascurando di nuovo, poiché nulla aveva importanza in quel momento.

«Tieni, dovresti prendere un po' di energia prima di iniziare a lavorare.» disse la sua amica Stacey entrando in salone, porgendole una tazza di caffè. La bionda la ringraziò, voltandosi nuovamente sul grande foglio.

«Stai ancora modellando quel progetto?» chiese la ragazza dai capelli rossi sedendosi al fianco dell'amica, che si prese una pausa sorseggiando la bevanda calda.

«Esatto...» rispose lei esausta, ma dopotutto si era proposta lei, essendo molto versatile nel campo in cui lavorava.

«Che ne dici se andiamo a farci una bella passeggiata? Tanto dovrai portarlo pronto per la settimana prossima... E a quanto pare hai quasi terminato.» propose Stacey con sorriso rassicurante.

La sua amica purtroppo, sapeva cosa fosse successo a Seoyun, e l'unica cosa cosa che poteva fare, era farla svagare un po', oltre che farla stare immersa da lavoro che lei stessa si proponeva di fare. E il lato negativo di ciò, era che se si proponeva, il lavoro doveva essere perfetto.

«Non ho molta voglia.» rispose la ragazza giochicchiando con le punte dei suoi capelli: uno dei vizi identici a quelli del fratello maggiore.

«Ti ha risposto tuo nipote?» chiese l'amica cambiando discorso.

«Non ancora... Ma non lo biasimo visto che è riuscito finalmente a stare con la persona che desiderava.» disse quasi con un filo di gelosia, ma cercò il più possibile di non provarla, visto che si stava parlando di Taehyung, e mai e poi mai avrebbe dovuto provare questi sentimenti verso di lui.

«Se ti può far stare più tranquilla... Non si stancherà mai di te. Forse vorrebbe che tu andassi più spesso a trovarlo, quindi lo trova estenuante dover mandarti lettere su lettere continuamente.»

A quelle parole Seoyun rimase in silenzio, conscia del fatto che aveva ragione. Ma alla fine non poteva mollare tutto e andare da lui ogni mese, aveva una vita lì in America, un lavoro, ormai il nipote era abbastanza grande da prendere in mano la propria vita e cercare di trovare sostegno anche da solo.

Questo suo modo di pensare non era per fargli del male, ma fargli capire che nella vita non puoi ottenere le cose facilmente, devi riuscire a costruirti una corazza da solo. Erano migliori amici, lei era sempre pronta a dargli consigli e farlo ridere, ma dopotutto era anche sua zia, una figura più grande che doveva insegnargli in qualche modo le cose necessarie, per poter stare bene con sé stessi e sopratutto badare a sé stessi.

Seoyun non era solo una giovane donna labile e carismatica, ma anche una persona seria, e a volte ingiusta.

«Ora è in compagnia del suo ragazzo, non voglio immischiarmi troppo- ma ora non ne voglio parlare... Ho del lavoro da fare. Per pranzo burritos?»

Disse Seoyun cambiando discorso, lasciando Stacey in silenzio, sempre più dispiaciuta.

«Vado a telefonare il servizio a domicilio.» disse allora la ragazza allontanandosi dalla stanza, lasciando Seoyun da sola.

Quest'ultima appena vide l'altra scomparire dalla porta, tirò fuori dalla sua tasca una piccola bottiglietta di sambuca, e la svuotò all'interno del suo caffè.

The lake's bench -ἐλπίς- || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora