6 - Senza di te

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26/04/1996

«Jungkook mi abbracci?» chiese Jisoo appoggiandosi alla spalla del ragazzo mentre camminavano verso casa, appena usciti da scuola. Il corvino fece un piccolo sorriso e la avvolse per la vita, lasciandole poi un bacio sulla tempia.

Camminarono in silenzio e nel frattempo Jungkook si guardava attorno come se fosse alla ricerca di qualcosa o qualcuno. Era costantemente sulle sue, con la mente piena di pensieri.

Aveva passato cinque giorni a riflettere su cosa lui provasse veramente nei confronti di Taehyung, e del perché soffrì così tanto nel vederlo con un'altra. Non si aspettava ciò, ed ironia della sorte, proprio nel momento in cui volle chiarire alcune situazioni.

Sapeva di star mentendo a sé stesso, già dalla seconda volta che incontrò il castano, in cui lo vedeva così piccolo e fragile, e bisognoso di non sentirsi solo.

Stava evitando la voglia di tornare a stargli vicino, e dargli più conforto possibile, anche se fosse servito un bacio per potergliene dare. Un bacio era una cosa grossa e lo sapeva, ma quando pensava di doverne dare uno a Taehyung, lo faceva sorridere e di scatto fargli toccare le labbra sfiorandole.

Dopo cinque giorni, avrebbe tanto voluto tornare indietro e cavolo, baciarlo.

«Tutto bene?» domandò ad un certo punto Jisoo allontanandosi dalla presa ormai allentata del ragazzo, troppo distratto per cingerla ancora.

Quest'ultimo si voltò verso di lei e fece cenno di no con il capo.

«Tutto bene, scusa.»

«Stai tranquillo...» disse Jisoo leggermente dispiaciuta, visto che non riusciva a capire il motivo per cui Jungkook continuava a stare tra le nuvole.

Arrivarono a casa e i genitori del corvino li salutarono affettuosamente, portandoli verso la cucina dove il pranzo li stava aspettando. Si sedettero a tavola e dopo un flebile "buon appetito" cominciarono a mangiare.

Vi era dell'imbarazzo e della quiete, tutto dovuto da Jungkook, che era rimasto in silenzio dall'inizio, a differenza delle solite volte in cui era il primo a far partire la discussione; infatti il padre per smorzarlo parlò.

«Come va a scuola?»

«Bene... Come al solito.» rispose il corvino con un filo di malinconia nelle ultime frasi ricevendo un sorriso tirato dai presenti sentendosi piuttosto a disagio. Jisoo nel frattempo gli mandava dei sorrisi amorevoli, ricavando un semplice annuire in risposta. Nessuno fece domande, non volendo arrivare a fondo in qualsiasi problema avesse il ragazzo.

Quest'ultimo lo aveva notato, e cosa poteva pensare da quel gesto? Menefreghismo? Non lo sapeva, ma per ciò provò anche una sorta di rabbia, visto che nessuno si era ancora interessato per come stesse davvero.

Ma dopotutto erano affari suoi, era meglio che nessuno si intromettesse. Avrebbe continuato a tenere quella maschera, fingendo che andasse tutto bene.

Finirono di mangiare, e la giovane coppia rimase seduta a tavola mentre quest'ultima veniva sparecchiata, fino a che i genitori del corvino si congedarono nella loro stanza lasciandoli soli.

Jungkook rimase con i gomiti poggiati sulla superficie in legno e muoveva la gamba velocemente, fino a che una mano non si posò sulla sua coscia. Si voltò e vide Jisoo che lo guardava maliziosamente.

«Eh Jungkookie, che dici se non scarichi un po' di tensione?» chiese poi accarezzandolo, per poi avvicinare la sua mano sempre di più al cavallo dei pantaloni. Non disse nulla, guardando solamente davanti a sé, mentre sotto di lui, se bisognava essere crudi, non stava succedendo un bel nulla.

The lake's bench -ἐλπίς- || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora