14 - Mi dispiace

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02/07/1996

«Vieni ti sistemo la cravatta...» disse a voce bassa Jungkook raggiungendo il suo ragazzo, che davanti allo specchio guardava svogliatamente il completo messo malamente, data la sua voglia di tornare tra le coperte del letto.

Il giorno prima, verso le undici di mattina, Jieun bussò alla porta di Taehyung completamente nel panico. Sua nonna era morta nel sonno, fortunatamente era andata a trovarla, ma purtroppo era troppo tardi.

È stata una bella batosta, ma dopotutto entrambe le sorelle se lo aspettavano, visto che da tempo la nonna sentiva sempre di più gli acciacchi della vecchiaia.

Ma alla fine fa sempre male una perdita, anche se imminente.

Perciò quella mattina, Taehyung e Jungkook si prepararono per il funerale, senza nemmeno sapere se Seoyun avrebbe partecipato alla cerimonia.

Il nipote non andò a svegliarla, sia perché aveva bisogno di una dormita, e sia perché non sapeva in che stato si sarebbe fatta trovare.

Si trovarono quindi davanti la porta a guardarsi, leggermente indecisi sul da farsi.

«Prova a bussare magari si sveglia.» consigliò Jungkook intento ad allacciarsi le scarpe. Taehyung ci pensò su, decidendo di avvertirla della situazione.

Andò quindi davanti la porta e diede due bussate non troppo forti.

«Zia- ascolta... È morta la nonna di Jieun, stiamo andando al funerale... Se vuoi venire sai dove andare.»

*

La stanza era silenziosa, nessuno parlava. Si poteva benissimo capire chi fosse la figlia della defunta, dato che indossava il classico cappello in canapa, che simbolizzava il figlio maggiore della famiglia.

Erano inginocchiate lei e le due figlie, davanti ad una grande foto dell'anziana: essa aveva i capelli corvini corti fino al collo, il viso era niveo e paffuto segnato dalla vecchiaia, e il suo sorriso era contornato da rossetto rosso.

Somigliava abbastanza a Jieun, pensò Taehyung, che immediatamente posò gli occhi su di lei: aveva un vestito nero che le lasciava le braccia scoperte, con dei tacchi dello stesso colore; le sue mani giunte erano delicate, di cui le unghie erano sempre smaltate di nero, e le labbra color rubino; e i suoi lunghi capelli corvini erano messi si una spalla, mostrando un piccolo tatuaggio di una luna dietro il collo.

Dall'aspetto, si poteva dedurre che era afflitta e segnata dal pianto, ma come sempre era stupenda.

Jungkook e Taehyung rimasero all'entrata, lasciando la possibilità alla famiglia di stare a contatto con il corpo coperto da un telo, nascosto da un divisorio. Si alzarono tutte e tre e si asciugarono le lacrime, e sia gli occhi di Jieun che quelli di Jisoo, si incrociarono proprio con quelli dei due ragazzi che le guardarono con un espressione dispiaciuta.

«Grazie di essere venuti...» disse la maggiore che lentamente si fece avvolgere da Taehyung, che la abbracciò affettuosamente lasciandole un bacio sulla testa. Appena si staccarono gli porse una busta con dei soldi, da parte sua e di Jungkook.

«Questi sono per te... Spero siano abbastanza.» disse il castano. Jieun sorrise debolmente tenendo la busta tra le mani.

«Sono abbastanza, grazie.» rispose poi abbracciandolo nuovamente.

Anche Jisoo aveva pianto moltissimo, non aveva trucco anche per questo semplice motivo. I suoi occhi gonfi si posarono sulla figura di Jungkook che rimase lì a mani giunte sul suo ventre, con lo sguardo posato a terra. Ma poi ebbe il coraggio di guardarla, aprendo le braccia per invitarla a farsi consolare.

The lake's bench -ἐλπίς- || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora