16 - Blu e Rosso

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03/07/1996

«A-America?» domandò incredulo Taehyung spalancando gli occhi di fronte a Jieun che rimase in silenzio.

«N-no io non posso partire per l'America... E Jungkook? Non posso lasciarlo qui.» continuò in preda al panico alzandosi dalla sedia, accendendosi una sigaretta noncurante fosse dentro casa.

Quel gesto portò anche la corvina ad accendersela, per poi rimanere a guardarsi.

«Andiamo... Cosa ci resta ormai? Taehyung non hai più nulla qui a Seoul, se non un clima di malinconia che ti porta a ricordarti di tuo padre. Questo potrebbe essere un momento per aprire un nuovo capitolo della tua vita!» esclamò Jieun fin troppo sicura di ciò, lasciando spaesato il castano che non seppe cosa dire, se non scuotere la testa ripetutamente.

«Io Jungkook non lo lascio, punto.» disse deciso, andando diretto in salotto. Si fece ovviamente inseguire da Jieun che continuava a pregarlo, visto che anche lei era abbastanza insoddisfatta di quello che aveva li.

«Ti do tempo fino a dicembre... Ovvero quando Jisoo partirà per l'università, e io non intendo restare qui a fare la muffa in quel maledetto bar.» concluse poi andando diretta verso la porta d'uscita, e prima di andare via si voltò verso le spalle del castano, che rimase in piedi in silenzio.

«Ah ovviamente anche Jungkook a dicembre farà il test, e a gennaio avrà i risultati.»

Si chiuse la porta dietro le spalle in un tonfo, facendo sobbalzare Taehyung, il quale si passò una mano sul suo stanco viso ed esasperato.

Ormai vi era solo una cosa da fare, ovvero prendere il suo cappotto e le chiavi e uscire di casa.

Non ricordava con precisamente dove Jungkook abitasse, quindi si guardò attorno per le strade come una bussola rotta. Sbuffò infastidito dando un calcio ad un sassolino, per poi proseguire la strada verso la panchina.

E proprio quando arrivò, lo trovò li, chino su sé stesso circondato da valige. Si avvicinò a lui lentamente, posandogli una mano sulla spalla attirando la sua attenzione.

Quest'ultimo alzò lo sguardo in lacrime, ma ebbe comunque il coraggio di fargli un piccolo sorriso, facendo un alzata di spalle.

«Avresti un posto in più a casa?» chiese speranzoso con il fiato mozzato con il labbro tremolante. Taehyung non disse nulla, se non accovacciarsi davanti a lui abbracciandolo affettuosamente facendolo sfogare.

«Pensavo mi volesse bene...» singhiozzò stringendo tra le mani la t-shirt del maggiore. Il castano rimase in silenzio pienamente cosciente di quello che gli fosse capitato, lasciandolo quindi tirare pugni e urlare quanto volesse.

«Ci sono io qui per te... Voglio esserci.» disse Taehyung annusando la fragranza che emettevano i suoi capelli corvini, per poi cercare di aver la possibilità di guardarlo negli occhi. Così, prese le sue spalle e lo allontanò, prendendo fra le mani le sue guance.

«Voglio venire a Busan con te.» sbottò tutto d'un fiato il maggiore, senza ricevere risposte immediate. Questo lo fece tornare in sé, dovendosi sedere sulla panchina, in attesa di almeno un monosillabo.

«Taehyung...»

«Se credi che la mia vita dipenda da te la risposta è sì, la mia vita dipende da te, e non mi vergogno di questo. Sono un ragazzo che qui a Seoul non ha più nulla, se non te. Per favore non abbandonarmi anche tu.» disse quasi implorandolo negando con la testa, fino a far toccare i loro nasi.

Jungkook chiuse gli occhi e sospirò, per poi annuire lentamente.

«Se è quello che vuoi veramente allora va bene... Non voglio obbligarti.»

The lake's bench -ἐλπίς- || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora