Una piega inaspettata

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Derek mi fissava come se fossi la cosa più buona che avesse mai visto e per un secondo ho pensato volesse mangiarmi. Bhe non avevo torto anche se nel senso sbagliato.
Mi stava lentamente assaporando.
Amavo come in quelle tre settimane tra visite e coabitazione ci siamo avvicinati, mi sorride, ride e mi sento amato come non lo sono da tempo.
Amato... già amare... chi se lo ricorda più cosa significa amare. Dopo la sua morte, tutte le morti e tutto quello di reale e no. Non so più cosa sia amare mi sono convinto che mi piacesse Lydia perché avevo paura, esatto Stiles Stilinski ha sempre paura. Ha ucciso un uomo per paura e ha ferito i suoi amici perché era troppo debole per reagire. Amore una cosa che non proverò mai più. Non voglio amare. Non se amare significa soffrire. Io non voglio soffrire. Non voglio che nessuno mi difenda. Non voglio che qualcuno combatta più le mie battaglie. No ne ho le scatole piene di essere un peso. Ne ho le palle piene di essere continuamente salvato e salvato. Sono stufo di essere completamente inutile, di avere una mazza di ferro come difesa. No. D'ora in poi mi difenderò da solo.
''Mordimi''
Derek si blocco all'istante. Per tutto il tempo lui non aveve smesso di deliziarsi della mia pelle.
''Stiles''
''Non ho intenzione di morire, e sinceramente sono stufo che altri combattino le mie battaglie''
''Ma... se non ti trasforma..''
''Lo so mi uccide, ma tanto morirò comunque... e presto''
''Ne sei sicuro?''
''Si''
Lo dissi con lo sguardo più serio che avevo. Anche se da fuori sembravo più un assassino davanti alla preda.
''Non dovresti prima parlarne con scott o tuo padre?''
''E dirgli cosa ehy ho il cancro e sto per morire derek mi ha morso e ora al posto del cancro ho gli artigli ma ehy nuente di nuovo... Derek fallo e basta''
''Mh''

È vero che volevo trasformarlo ma ora che è lui a chiederlo mi sento strano. Però ha ragione... che faccio.
Sentii una voce familiare nelle mie orecchie. Fallo, così non solo non morirà ma starà con te perché sarà il tuo beta.
Peter aveva ragione. Lui aveva ragione.
Presi il suo praccio senza staccare i miei occhi dai suoi per vedere un'attimo di esitazione nei suoi occhi, ma nulla non ve ne era. Sguainai gli artigli e lo morsi. Lo sentii gemere di dolore e subito lo assorbii, un grazie a labbra strette e nulla. Stiles si alzò e se ne andò a letto.

Mi sta per mordere...
Mi ha morso...
Sento dolore...
Non lo sento più...
L'ha assorbito...
Tch ancora una volta l'inutile stiles ha fatto soffrire qualcuno quando scott l'ha fatto da solo e ridendo. Ma presto questo stiles non ci sarà più. Ci sarà solo una bestia che non avrà bisogno di protezione. Non ne ho bisogno... non la voglio. Voglio essere io a salvare gli altri. Voglio essere io quello che grida a scott stai attento è pericoloso. Via di li. Voglio essere io quello che salva gli altri dal pericolo non quello da essere salvato. Ne ho abbastanza. Mi addormentai.

Ero finalmente a casa e stavo abbracciando mio padre dopo 2 lunghissimi mesi in prigione quando sentii nella mia testa qualcuno che mi gridava di ucciderlo, io tentavo di resistere ma quella voce era troppo forte...
''Smettila.... ....Smettila.... ..... SMETTILA'' il silenzio. Non senrivo più nulla, solo un gocciolio, guardai a terra e vidi solo sangue. Mio padre steso a terra con la gola che sgorgava sangue ma di un battito neanche l'ombra. Non sentivo nulla, non volevo dire mi dispiace, non volevo piangere ne urlare. Sorrisi e risi. Mi sentivo bene. Una parte delle mie preoccupazioni. Dei miei problemi sparì e solo il vuoto a suo posto. Amavo il silenzo. Nessuno l'avrebbe mai detto perché nessuno mi conosce davvero. Parlo sempre perché quando c'è silenzio posso ascoltare i miei pensieri e non è mai una buona idea. Ma ora era divertente farlo. Ascoltare come pensieri contrastanti cercavano la vittoria sulle miei emozioni. La parte razionale, quella emotiva, quella di adolescente e quella depressa... tutte mi facevano ridere. Risi risi risi. Non riuscivo a smetterla. Non riuscivo a smettere di ridere ne di respirare.

Mi svegliai grondando sudore. Mi ero tirato su dallo spavento. Cos'era... un sogno? Si era per forza un sogno. Io sono diventato questo perché voglio proteggere le persone non per ucciderle... allora che cos'era.
''Stiles... ugh''
Mi girai verso di Derek e lo vidi coperto di sangue, affianco a lui Peter che cercava invano di riprendere fiato.
Guardai le miei mani gocciolanti del loro sangue e me percepii l'odore. Era forte. Potevo sentire la preoccupazione e la paura. Potevo sentire i loro battiti veloci potevo sentire il vociare dei prigionieri mattinieri. Il manganello sulle sbarre ancora lontano ma così vicino, potevo vedere la ruggine sulle sbarre, il sudore che gocciolava dai miei pori.
''Che cos'è successo? Da quello che sento presumo di aver perso il controllo anche se mi è ancora difficile capire come sia possibile sentire l'odore della paura, ma sono cose che chiederò a Deaton.''
''Stiles... cosa diavolo sei divetato''
Peter mi guardava con stupore e preoccupazione.
''Che vuoi dire... no nononono se mi spunta la coda da lucertola uccidetemi. I kanima mi hanno già rotto i coglioni.'' Jackson. E pensare che ero li a causa sua. Quando lo rivedo gli faccio un bello scherzetto.

Tutto ha un inizio ma niente ha davvero fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora