Paura

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Y/N's pov

era un giorno come tutti: stessa casa, stessi genitori, stessi amici del quartiere e sempre lo stesso rumoroso mercato pieno di gente. 

mentre mi stavo alzando vidi il sole alto nel cielo. CAVOLO! Ero in ritardo per la 5 volta questo mese. Oramai era tardi per fare colazione quindi mi vestii con una velocità impressionante. scendendo vidi mia madre guardarmi perplessa mentre faceva il bucato

M: da quanto sei sveglia? non ti ho neanche sentito. Comunque Ronnie e Ana sono passati di qua e mi hanno chiesto dov'eri.

Y/N: lo so mamma sono sempre uguali quei due. comunque sono troppo in ritardo, torno quando mi verrà fame!

Mi lanciai a massima velocità fuori dalla porta correndo il rischio di essere investita da un carro, AMAVO IL RISCHIO E L'AVVENURA! Sapevo benissimo cosa mi aspettava: la solita ramanzina e io, come sempre, scontrosa e con il viso impassibile ad ascoltarli mentre sbraitavano le peggio cose aspettando che si fossero calmati. Ne percepivo già lo stress.

con i polmoni che quasi scoppiavano per la lunga corsa li vidi in lontananza a guardarmi con aria diversa dal solito. mi guardavano come un bambino che riceve una caramella. Rallentai la corsa. Ero quasi terrorizzata dal loro comportamento. 

Ronnie: Y/N!

Ana: Y/N VIENI QUI SUBITO! ABBIAMO DECISO!

Y/N: Da quando si prendono le decisioni senza di me? Tsk. Comunque cosa avete deciso?

Ronnie e Ana dissero in coro entusiasti: USCIREMO DALLE MURA E VEDREMO I GIGANTI! PER IL TUO COMPLEANNO! HAI 15 ANNI!

Una fitta al petto mi fece star male. La mia espressione cambiò. Sicuramente se ne accorsero. Non gli avevo mai raccontato di mio padre e capii subito cosa avevo fatto: non gli avavo detto cosa erano veramente i giganti, loro pensavano a creature innocue mentre nella mia testa c'erano immagini di sangue e massacri. Ero una pessima amica. Non feci in tempo a parlare che mi strattonarono nel "covo segreto" che non era altro che un vicolo nascosto dietro ad un pescivendolo. 

Y/N: m..ma ragazzi

R: niente ma! Vedrai che diventeranno nostri amici!

Mi venne un altro malore. Cercai di spiegargli ma continuavano a discutere sul piano per uscire dall'entrata. Sapevo benissimo cosa sarebbe successo. Alla fine per cercare di cambiare discorso proposi di andare a dormire da Ana questa notte perchè si era fatta sera e avevo fame. Molta fame.

Come deciso andammo a casa di Ana, non avvisai mia madre perchè ormai ci era abituata. A cena non parlai con nessuno, come al solito, e mi preparai un "letto" a terra visto  che ne avevano solo 1. Non riuscivo a dormire. Solo al pensiero che i miei amici fossero divorati vivi da un gigante mi partiva un brivido dalla spina dorsale e cominciavo a sudare come non avevo mai fatto. Mi sentivo morire. Non potevo lasciare morire i mei amici per colpa mia. Perchè non trovavo il coraggio per dirglielo, erano con la mentalità di un bambino, non potevo traumatizzarli. Mi sentii svenire e caddi in un sonno tormentato da pensieri di ogni tipo.

Mi svegliai di soprassalto con Ana che sistemava il letto non notandomi tutta sudata e con il respiro affannato.

spazio autrice

ciao guyss, questa è la mia prima storia in assoluto e speri di aver scritto qualcosa di minimamente decente hahaha. le parti con Levi saranno massimo nei prossimi 2 capitoli gomen! avevo tante idee da scrivere! se avete qualche consiglio sulla scrittura ditemelo tranquillamente che non mi offendo! :3 

al prossimo capitolo!

P.S. scriverò un capitolo da 500/400 parole al giorno!




Non guardarmi così! (levixreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora