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"devi solo sottostare al piano non è così difficile, babyboy" disse Taehyung dall'altra parte del telefono mentre lo guardava da una telecamera che aveva rubato nella stanza videosorveglianze per non essere scoperto.

"È facile parlare per te, sono io che devo agire" disse sussurrandolo inutilmente per paura che l'altro lo sentisse.

"Ehy gguk, tua madre chiama già a quest'ora?" chiese Jimin come per prenderlo in giro mentre Jungkook sobbalzò dallo spavento spegnendo la chiamata.
Quasi li tremavano le gambe per quanto tutto quel casino fosse quasi irrealenon riusciva proprio a crederci che tra poco avrebbe commesso un così grande  reato.

Subito dopo quel gesto strano Jimin lo guardò interdetto ma decise di non dir nulla tirando un sorriso genuino.

"allora... visto che la chiamata è terminata... andiamo in piscina?" chiese con occhi a forma di due mezze lune per quanto fosse felice.

"s-si certo"
     

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il piano da lì a poco sarebbe iniziato e lui era ancora lì, a mordersi il labbro dal nervoso immerso nell'acqua della piscina con Jimin mentre pensava ad un modo per poter salvare tutti da quella "rapporto e questione privata" che aveva Taehyung con il capo dell'hotel.

Subito dopo decise di uscire dall'acqua per vedere l'orario, se avesse tardato anche di poco probabilmente sarebbe morto.

flashback

"... e benzina" disse tranquillamente Taehyung

"m-ma...cosa dovresti farci con della benzina?non vorrai mica bruciare il capo dell'hotel o la sua stanza" disse kook scioccato

"oh oh~. sarebbe troppo noioso, voglio solo bruciare ciò per cui ha speso la sua vita e il suo tempo, mi sembrava ovvio"

"n-non penso di aver capito.."

"tzh.. non ti facevo così ingenuo. Voglio bruciare questo fottuto edificio" disse iniziando a ridere, come se ci fosse qualcosa per cui farlo.

" i-io?..d-devo bruciare questo edificio?... n-non penso di potercela fa-"

"no no, tu lo farai. babyboy non vorrei punirti o almeno non in questo periodo quindi vedi di obbedire"

Dette quelle parole lo sguardo di Jungkook cambiò, la rabbia li si leggeva negli occhi. odiava sentirsi inferiore, debole e soprattutto odiava che li si fosse ordinato qualsiasi cosa da qualcuno che non conosceva nemmeno.

"e sentiamo,ora  cosa dovrei fare? la chiave l'ho trovata  e come puoi ben vedere nella stanza ci sono già"

"bene. benissimo anzi- disse con una punta di eccitante inquietudine che fece tremare le membra di Jungkook- la porta rimarrà aperta così che io possa fare un bel regalino al mio Jinnie" disse ridendo per come avesse chiamato il capo dell'hotel.

"tu intanto hai tempo fino a sta sera per bruciare l'edificio vedi di non fallire o lasciare prove"

" e le persone dentro l'hotel? non manderò a fuoco un hotel con tutta questa gente NON VOGLIO NESSUNO NELLA COSCIENZA" disse iniziando a tirarsi leggermente i capelli per non scoppiare a piangere e urlare.

"non è un mio problema, morta della gente o no questo palazzo andrà a fuoco se non vuoi sulla tua coscienza tua madre e i tuoi amici" rispose con tono serio e nervoso,quasi rude Taehyung.

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e così ora si ritrovava ad aspettare il momento giusto ovvero le otto di sera, dove tutti si sarebbero recati a cenare quindi raccolti tutti in una stanza potevano salvarsi tutti.

Appena si fecero le sette e mezza corse ai piani superiori senza farsi notare da nessuno, prese con guanti le bottiglione di benzina e cosparse di benzina le stanze non utilizzate.

Grazie a una chiave che apriva tutte le stanze, di piano in piano buttava benzina e accendeva il fuoco su materassi matrimoniali, letti, tende, ecc..

Nel giro di mezz'ora, l'ora giusta, corse affannato nella sala sorveglianza, tenuta sotto osservazione in quel momento da Taehyung, decidendo di fare un'ultima cosa per salvare più definitivamente tutti, ovvero attivare l'allarme antincendio di tutto l'hotel e non solo delle camere.

Dopo essersi concentrato sul suo obbiettivo ed averlo raggiunto, si accorse di essere osservato.

Si girò ancora affannato e guardo male Taehyung che li sorrideva orgoglioso. E questo a Kook non andava per niente bene perché l'unica cosa che Taehyung voleva da lui era rovinarli la vita raggiungendo i suoi obbiettivi. Tutti folli e stupidi.

"b-bene... i-io penso che ora andrò" disse correndo fuori dalla stanza prima che Taehyung possa agire in qualsiasi modo su di lui.

Arrivò fuori l'hotel usando la sua ansia e il suo sentirsi in colpa per paura come tutti i presenti lì, urlavano, piangevano e correvano fuori.  c'era chi cercava i propri cari tra la folla e chi cercava di scappare lontano e salvarsi, chi invece colse l'occasione per osservare tutto in silenzio seduto su una sedia mentre pezzi e pezzetti di legno infuocati  uscivano dalle finestre delle camere ai piani superiori.

E quello era proprio Jimin, che con sorriso amaro guardava Jungkook davanti a se.

E in quel momento Jungkook sentí di star morendo dentro per ciò che aveva fatto,oltre ad essere stato scoperto e aver deluso il suo migliore amico.

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