"Jimin.. per favore. aspetta" supplicava Jungkook stretto al suo braccio con la gola che ormai bruciava, le corde vocali addoloranti e incrinate mentre il viso rosso solcato da lacrime nuove e ricoperto di lacrime secche.
"stammi. lontano." ribadí Jimin usando la forza per staccare un Jungkook sofferente ora accollato alla sua vita.
"JIMIN! L' HO FATTO PER IL VOSTRO BENE, non.. n-non potevo sopportarlo-prese a coprirsi con la manica della felpa la faccia dall'improvvisa emicrania e vergogna nel sentire uscire dalla sua bocca suoni come quelli di un cane sofferente " ... p-per favore, cerca di capire.
Non volevo avere nessuno nella coscienza. "disse tirando su col naso mentre ormai le maniche della felpa erano bagnate fradice.Sembrava in cucciolo smarrito, tutto tremolante, piccolo, vestito di nero, con lo sguardo basso e lucido e il viso in particolare il naso erano rossi-facendolo sembrare un coniglietto- mentre Jimin lo fissava con sguardo confusa.
Non sapeva cosa fare, pensava di dover far passare un po' di tempo per metabolizzare il fatto che uno dei suoi amici più stretti fosse un criminale ma dall'altra parte voleva sentire la sua versione prima di dover finirla lì.
Dopo averci pensato intensamente, sospirò sconfitto all'idea che non avrebbe mai potuto lasciare Jungkook senza prima un motivo valido che lui potesse comprendere e guardò atterra sussurrando un piccolo "va bene".
"Andiamo in un posto sicuro e più appartato, a momenti dovrebbe arrivare la polizia e sarebbe meglio che soprattutto tu, te ne vada da qui" disse prendendolo di fretta per mano mentre Jungkook esultó per la sua presa diretta.
Con camminata decisa si dirigevano verso un parco non molto lontano dall'hotel dove in quel momento non c'era nessuno, a parte qualche gruppetto di ragazzi qua e là ignari di tutto.
Jimin fece accomodare Jungkook nella panchina più oscurata e più lontana da tutti, accavalló le gambe e lo guardo in attesa di risposte.
"allora?" chiese mentre l'altro giocava nervosamente con le sue mani a sguardo basso.
"perché hai avuto la malsana idea di mandare a fuoco un hotel? per di più con tutta quella gente all'interno quando fino a poco fa mi dicevi che non volevi nessuno nella coscienza."
la sua voce si abbassa sempre di più mentre diceva quelle parole e il suo viso dolce di sempre era sparito, sembrava totalmente un'altra persona." sai.. " sussurrò all'orecchio di Jungkook.
".. là dentro sarà sicuramente morto qualcuno e ora nella coscienza avrai loro".
Dopo aver detto queste parole si allontanò da Jungkook e si mise nella stessa posizione di prima.Gli occhi di Jungkook si aprirono così tanto che quasi uscivano all'infuori e la sua pelle.. era così pallida come quella di una bambola di porcellana.
Il suo labbro smise di tremare in quel momento e strinse forte gli occhi per cercare di avere un po di coraggio per confessare tutto.
"sono stato obbligato" disse sussurrando mentre ancora teneva gli occhi chiusi e quasi vomitava se continuava a parlare.
"mh? non ho sentito niente di quello che hai detto, alza la voce"
"i-io sono sta-" nel momento che provó ad alzare la voce e spiegare tutto, gli ritornò qualcosa alla mente che non doveva mai permettersi di dimenticare.
Non doveva rivelare mai a nessuno che lui veniva manipolato da V;
Nessuno doveva sapere che V poteva avere qualcosa a che fare con lui.
Nessuno.
Perché lui poteva fargli del male, perché lui poteva fare del male agli altri e questo non doveva accadere se era lui il motivo di quelle morti.
Gli occhi si riempirono di nuovo di lacrime, lacrime di rabbia perché lui era insignificante per colpa di qualcuno che era esattamente come lui e che non aveva nessuno diritto di fargli questo.
Un umano e uno sconosciuto.
Questi sono gli unici che non possono avere potere su di te, pensava Jungkook perché effettivamente era un'idea giusta ma questo succedeva lo stesso in ogni dove.
Il ricordo delle parole scritte sul biglietto trovato in stanza d'hotel riaffiorava nella sua memoria e il mal di testa che aveva in quel momento poteva dirsi un'emicrania.
"non posso dirtelo" disse iniziando a piangere mentre si copriva la testa con le mani
"ti prego perdonami. non voglio perderti" disse mentre si appoggiava al petto di Jimin che lo guardava confuso e triste di vederlo così messo male.
"Va bene. Per ora so che c'è qualcosa che ti blocca dal dirmi tutto appena potrai , ti prego di dirmelo perché anche il solo fatto che io stia pensando male di te e che abbia messo da parte il mio orgoglio per perdonarti è tanto.
Per di più ora non so nemmeno se devo avere paura di starti vicino perché.. sei cambiato un sacco " disse appoggiando un braccio sulle sue spalle per confortarlo.Jungkook non riusciva a smettere di piangere, si sentiva sollevato che il suo migliore amico avesse deciso di stargli accanto nonostante non sapesse ancora nulla, ma il mal di testa era rimasto.
Sempre più forte era.
Iniziava a vedere le cose attorno a sé in modo sfocato.
E lentamente apparve una figura da uno dei tanti spazi bui che poteva vedere con la coda dell'occhio.La conosceva. Faceva così paura.
Soprattutto quel sorriso sincero che aveva nel vederlo soffrire.
Lo vedeva avanzare verso di lui sempre di più ma non riusciva più a muoversi perché dal vedere sfocato iniziò a vedere nero a in quel momento, aveva capito che stava svendendo con la preoccupazione che potesse fare qualcosa a Jimin.
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psychopath☠
Fanfiction"ᗩTTᗴᑎᘔIOᑎᗴ,ᖴᑌᘜᘜITO ᑌᑎO ᗪᗴI ᑭᗩᘔᘔI ᑭIᑌ' ᑭᗴᖇIᑕOᒪOՏI ᗪᗩᒪ ᗰᗩᑎIᑕOᗰIO. ᐯI ᑕOᑎՏIᘜᒪIᗩᗰO ᗪI ՏTᗩᖇᗴ ᗷᗩᖇᖇIᑕᗩTI Iᑎ ᑕᗩՏᗩ ᖴIᑎO ᗩ ᑕᕼᗴ ᑎOᑎ ᖇIᑌՏᑕIᖇᗴᗰO ᗩ ᖇITᖇOᐯᗩᖇᒪO" • "Ho detto. CONTA" disse Taehyung affondando più profond...