Sono Solo Parole

Una ragione per vivere

Mi sentivo vecchio, rallentato, raggrinzito. Vedevo la vita scorrere ma non avevo la forza di muovere nemmeno un passo. Ad un certo punto mi si era annebbiata persino la vista. Solo dopo avevo capito che gli occhi mi si erano riempiti di lacrime, che silenziose chiedevano di essere lasciate libere di correre via da tutto quel dolore. Quando avevo pianto fino a non averne più, ho percepito la solitudine più profonda. Sconfitto mi ero lasciato cadere sulle ginocchia, pensando di non avere più nessun motivo per vivere. Poi nel buio della mia stanza, da una finestra ormai dimenticata, era entrato un raggio di sole che si era posato sul mio viso pallido scaldandolo. Faticando avevo riaperto gli occhi e messo a fuoco ciò che vedevo. Un cielo azzurro e gli alberi in fiore rendevano la piccola finestra dimenticata un quadro pieni di colori. E quel raggio di sole, che ancora si posava su di me arrivando a scaldare perfino il cuore, mi sembrava una mano tesa che aspettava solo di essere afferrata. Così, dopo molto tempo, quella stanza che credevo il mio rifugio sicuro, non mi pareva più così accogliente. Al contrario le pareti sudice e l'odore di chiuso improvvisamente lo avevano trasformato in qualcosa di così angusto che mi chiedevo come avessi potuto anche solo pensare di morirci dentro. Quell'unico raggio di sole era stato capace di farmi comprendere quanto fosse sbagliato restare lì, al buio, abbandonato all'idea di non aver nulla per cui valesse la pena lottare. Quell'unico raggio di sole mi aveva toccato dentro, ricordandomi che io esistevo, indipendentemente da quanto ciò che mi circondava mi aveva potuto deludere e fatto soffrire. Io potevo guardare quello splendido cielo azzurro, potevo ammirare gli alberi e i prati in fiore, potevo camminare, correre, respirare, sentire il mio cuore battere, piangere, cantare, amare ancora e sorridere. Io esistevo, non era questa forse una ragione sufficiente per scegliere di vivere?