<< Io ho una famiglia…ho due figli, un marito, un cane…>> dico con le mani tra i capelli <<lui mi ama! Lui è un uomo meraviglioso...>> continuo iniziando a singhiozzare << lui si prende cura di noi e mi rispetta…>> ripeto ormai da cinque minuti.
Bradley sta lì fermo con la schiena appoggiata al muro e continua a fissarmi senza dire una sola parola. Inspira ed espira pesantemente come a cercare il coraggio di farlo. Quando temo non sia più in grado, apre la bocca e la richiude un paio di volte prima di chiedermi severo << e allora cos’è questa cosa fra noi? Perché mi guardi in quel modo? Perché non riesco a non guardarti quando ti ho intorno? Perché ogni volta che ridiamo ad una battuta il mondo intorno sembra scomparire? Cos’è questa cosa tra di noi? Perché senti il bisogno di ripetermi continuamente che sei felicemente sposata come se tu stessa dovessi convincertene?>> si passa nervosamente una mano tra i capelli color nocciola mentre alza i suoi occhi azzurro mare al cielo, poi serrando la mascella riprende a parlare sempre più adirato <<pensi che non lo sappia? Pensi che io provi gusto a sentire certe cose per una donna che ha famiglia ed è stramaledettamene impegnata? >> urla ormai fuori di sé con il respiro affannato per la fatica di aver ammesso a sé stesso e alla diretta interessata di provare qualcosa.
Io nel frattempo ho smesso di respirare. Ogni sua parola mi è arrivata dritta al cuore, facendomi perdere più di un battito. Sono combattuta tra la voglia di girarmi e scappare e quella di prendere il suo viso tra le mani e finalmente scoprire che sapore hanno le sue labbra.
<<Io non posso…>> sussurro con un filo di voce.
<<Allora smettila di fare così…smettila di guardarmi così intensamente da smuovermi l'anima, smettila di sorridermi in quel modo, come se solo io fossi in grado di renderti felice, smettila di morderti le labbra quando per gioco ti dico che sei bellissima e non devi dubitarne mai…>> supplica mentre una lacrima scivola solitaria sul suo viso << smettila di farti sentire quando cerco di prendere le distanze, tu non hai idea di quanta fatica mi costi farlo>> ammette asciugandosi la guancia con la manica della giacca.
<<Tu…tu non perderai niente se dovessi decidere di…di…>> tento di convincerlo << io perderei la mia famiglia, perderei la stima delle persone che mi circondano…>>.
A quelle parole un sorriso amaro si fa spazio sul suo viso.
<<Quindi hai deciso di fare finta di nulla…quindi hai deciso…>> si blocca per cercare di riprendere fiato <<quindi hai deciso che sono io quello che deve perdere…>>.
<<Tu troverai la persona giusta un giorno…fidati, non perdi niente per cui valga la pena lottare…>> sibilo ormai travolta dal pianto.
Si avvicina a un palmo dal mio naso e con quel briciolo di forza rimasta urla <<niente dici? Io perdo te porca puttana!!! >>.
Poi si volta e sbattendo la porta esce dalla mia vita: e questa volta per sempre.
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Sono Solo Parole
Short StoryPiccoli scorci di emozioni, parole e pensieri su carta. Realtà vissute e immaginate.