1. Scatola

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La vita è una scatola. Strano, vero? Però pensateci: una scatola è simile a una gabbia. Una gabbia da cui si può facilmente uscire, ma non lo si fa. E perché mai? Perché fuori da quella scatola c'è il caos. E a nessuno piacerebbe affrontare il caos.

Ma Eve avrebbe dovuto farlo. Una semplice ragazza svenuta che veniva trasportata chissà dove da una scatola grandissima, o almeno, così sembrava.

Giaceva a terra svenuta ma riusciva a sentire dei suoni meccanici. Aprì improvvisamente gli occhi quando un tonfo la fece sobbalzare su quella superficie freddissima.

Era complicato da spiegare, ma sentiva che la sua testa fosse...vuota. Come quando si ha un pensiero opprimente da un po', ma inspiegabilmente, quando tutto si sistema, ci si sente più liberi.

L'unica differenza era che il vuoto che sentiva Eve era pesante, opprimente. Si poneva domande su domande e non sapeva dare una risposta neanche a una.

Quando finalmente quei tonfi terminarono, la ragazza si resse su un braccio per alzarsi di poco e osservare quei pochi raggi di luce che filtravano dalla scatola.

Chiuse completamente gli occhi quando la scatola venne aperta da chissà chi, e mise una mano davanti agli occhi come per proteggersi dalla luce.

Sentiva delle voci attorno a lei ma non riusciva a capire nulla. Si alzò lentamente e rimase stupita quando riuscì a mettersi in piedi.

X: Ragazzi, è una femmina!

X: Ma è impossibile...

Ignorò tutti quei mormorii sistemandosi la maglietta per coprire di più la pancia.

E: Okay, cosa diavolo sta succedendo qui? - chiese senza insicurezza -

Nessuno dei ragazzi sapeva come comportarsi con lei. Non potevano chiamarla "pivello" o prendersi gioco di lei. Di sicuro, non era come tutti gli altri.

Uno di loro si avvicinò. Aveva i capelli quasi rasati, gli occhi verdi e qualche lentiggine qua e là sul viso.

G: Ehm, hey... io sono Gally. E questa è una situazione un po' difficile da spiegare.

Quando quel ragazzo pronunciò il suo nome Eve si rese conto di non ricordare il suo. Ecco perché si sentiva così vuota...

E: Perché non ricordo il mio nome?

G: Tranquilla, è capitato a tutti. Lo ricorderai fra poco tempo. Siamo stati mandati in questo labirinto ma non sappiamo perché. Cerchiamo di sopravvivere, ad ogni modo. Ogni mese arrivano provviste dalla scatola, e anche un nuovo ragazzo. Tu sei la prima ragazza e... è davvero strano. - ammise -

Eve respirò profondamente. Quella situazione le portava solo ansia e domande su domande. Un bambino paffutello si avvicinò a lei.

C: Io sono Chuck. Sono il più piccolo, quindi capisco come ti senti. Diversa.

La ragazza si sentì quasi più rassicurata da quelle parole. Chuck le piaceva molto.

G: Okay. Chuck, Newt - fece un cenno ad entrambi - portate... la nuova ragazza a fare un giro nell'accampamento. Le serve ambientarsi. 

Un altro ragazzo con i capelli biondini e gli occhi nocciola le si avvicinò. Sembrava più sicuro di sé rispetto agli altri che non sapevano neanche come comportarsi.

C: Va bene, andiamo! - disse entusiasta mentre Eve seguiva i due che mantenevano rigorosamente il silenzio -

Si sentiva maledettamente stordita e non a suo agio... voleva solo andarsene.

Angolo autrice
Heyy, questo è il primo capitolo della mia nuova storia. Spero che vi piaccia 💗

Your mess, Newt || Maze RunnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora