IX - Wish you a Merry Christmas

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RICORDO E VI PREGO GENTILMENTE, IN QUANTO AUTRICE, DI NON PROCEDERE A STAMPARE NULLA DI QUESTO RACCONTO, NE' PER INTERO NE' IN ALCUNA SUA PARTE. GRAZIE.







I thought I was Narcissus

but I am the lake.
CAPITOLO IX - SPIN OFF DI NATALE

Jackson blocca con uno sbuffo il cellulare, ancora aperto sull'applicazione di whatsapp, e poi lo lancia tra i cuscini del divano sul quale è seduto

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Jackson blocca con uno sbuffo il cellulare, ancora aperto sull'applicazione di whatsapp, e poi lo lancia tra i cuscini del divano sul quale è seduto. Gli occhi azzurri sono leggermente socchiusi in un'espressione crucciata e concentrata.

Pensa che se è nascosto e non può vederlo, allora non può neanche ricevere risposta. E se non riceve risposta, non si pente di ciò che ha appena scritto.

Va bene, comunque. A lui va bene semplicemente averlo detto. Non se pentirebbe, in qualunque caso. Era l'ora lo facesse. Lo sa.

Davvero, non ha bisogno di ricevere una risposta dal suo interlocutore. Può farne a meno.

A volte va bene solo esternare i propri sentimenti e le proprie emozioni, no? Non è necessario che l'altra persona risponda. Forse Jackson dovrebbe dirglielo, che non vuole una risposta.

Afferra di nuovo il cellulare sepolto nei cuscini e fissa la schermata di blocco. Una foto, risalente a qualche mese prima, di se stesso in mezzo ai suoi genitori gli fa allargare le labbra in un sorriso pieno di affetto. Quei due vecchi riescono sempre a tirargli su il morale.

Però sullo schermo non c'è il segno di alcuna notifica. Jackson può ancora rimediare ai suoi errori. Può ancora dire che non vuole quella dannata risposta.

Tuttavia quando sblocca il cellulare e la pagina iniziale di whatsapp appare davanti ai suoi occhi, il ragazzo si maledice per quelle infernali spunte blu su quella maledetta chat.

Si alza velocemente, stavolta spegnendo il cellulare con le mani tremanti.

"Papà!" urla.

Chissà dove è finito.

Non ricorda di averlo sentito uscire, al contrario di suo padre - Louis - che invece ricorda bene aver detto dover uscire per realizzare degli scatti in centro. Ricorda vagamente il suo papà - Harry - lamentarsi del fatto che l'altro avrebbe dovuto davvero prendere una pausa almeno per le vacanze natalizie.

Quindi, Harry deve essere per forza in casa.

Tenendo, ancora, il cellulare stretto tra le mani, urla più forte senza spostarsi dal centro della stanza.

Sente i passi concitati dell'uomo avvicinarsi velocemente. Poi Harry appare sulla porta del salone, mentre tiene tra le mani un canovaccio colorato e si asciuga le grandi mani. I capelli castani formano i soliti riccioli attorno al viso, nonostante siano molto più corti di quando era più giovane. Sono comunque scompigliati e lo sguardo dell'uomo è carico di preoccupazione.

I thought I was Narcissus but I am the lakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora