TING TONG
Il suono del campanello interruppe il tuo dolce sonno. Avevi trascorso una bella nottata, ma al risveglio c'era qualcosa che ti tormentava dall'interno.
Nonostante quello, ti alzasti dal letto e cominciasti a stiracchiarti per rilassare i muscoli. Indossasti la giacca blu scuro che era appoggiata sulla sedia e ti dirigesti verso la porta principale, per vedere chi avesse suonato il campanello. Onestamente, non ti aspettavi che qualcuno venisse a casa tua a quell'ora della mattina.
"Buongiorno, cosa posso..." smettesti di parlare quando vedesti un uomo di fronte a te. Deglutisti e spalancasti gli occhi quando ricordasti qualcosa di veramente importante.
Era sabato.
Il giorno in cui saresti dovuta uscire con Jotaro.
Si, l'uomo che era di fronte a te era proprio Jotaro Kujo. Era lì in piedi con fare disinteressato e con le mani che ricadevano nella tasche della sua giacca. Nonostante quello, c'era qualcosa di diverso nel suo aspetto. Di solito indossava il suo cappello nero, ma quel giorno stava indossando un'altra giacca del medesimo colore - questa sembrava più 'semplice', con un colletto grigio scuro e senza catene. Inoltre, sotto la giacca stava indossando una maglia bianca. Però indossava sempre i suoi pantaloni neri e le sue cinture colorate.
Ti voltasti imbarazzata poiché sotto la giacca stavi indossando solamente un top blu e dei pantaloncini marroni. "uh, scusami... mi sono appena svegliata" gli dicesti senza guardarlo. Riuscisti a sentire Jotaro sospirare.
"allora vatti a preparare. Indossa qualcosa di sportivo, non ti porterò in nessun ristorante lussuoso" disse lui. Lo guardasti incuriosita.
"dove stiamo andando?" chiedesti.
"Sta zitta e preparati. Ti aspetterò qui" ti rispose mentre si abbassava il cappello voltandosi di spalle. Contrasti le labbra e sospirasti. Non ti eri ancora abituata ai suoi modi scortesi quindi ti sentisti un po' infastidita. Prima che potessi dire una sola parola, ti interruppe "e porta anche un cambio, giusto in caso" con la sua solita voce monotona.
Stupido appuntamento, pensasti. Ma allo stesso tempo, dentro di te, cominciasti e sentirti emozionata. Cercasti di allontanare quella sensazione, ma invano.
"Non aspettare fuori, entra dentro" gli dicesti mentre spalancavi la porta per permettere a Jotaro di entrare dentro casa tua. Dopo di che tornasti dentro e cominciasti a prepararti, senza accorgerti che Jotaro fosse entrato e si fosse seduto sul divano. Ti facesti una doccia e scegliesti cosa indossare. Decidesti di indossare una t-shirt bianca, dei pantaloni lunghi e una giacca di jeans. Inoltre preparasti un'altra maglietta nera e dei jeans blu - seguendo gli avvertimenti di Jotaro - e infilasti tutto nella tua borsa a tracolla.
Cominciasti ad acconciare i tuoi capelli [colore capelli] mentre sentivi il tuo cuore palpitare ininterrottamente. Notasti di come ti sentivi nervosa a causa della presenza di Jotaro, e di come non sembravi sicura del tuo aspetto. Ti guardasti allo specchio e il pensiero di non essere abbastanza bella ti pervase il cervello. Prendesti un respiro profondo. Cosa penserebbe di te Jotaro? Ti chiedesti. Okay, solo per oggi. È solo un obbligo. Solo un gioco.
Prendesti la tua borsa e lasciasti la stanza. Vedesti Jotaro seduto comodamente sul divano mentre leggeva " Misteri nelle profondità dell'oceano", lo stesso che lo avevi visto leggere lo scorso giovedì. Ti avvicinasti a lui e tossicchiasti per catturare la sua attenzione. Jotaro alzò il suo sguardo e non appena i vostri occhi si incontrarono, si abbassò subito il cappello- potesti giurare di aver visto le sue guance colorarsi di un leggero rosa, e il solo pensiero ti fece arrossire mentre sorridevi imbarazzata.
"Beh, ora sono pronta, ma non ho fatto colazione" gli dicesti mentre ti dirigevi verso la cucina per preparare qualcosa. All'improvviso sentisti una presa sul tuo polso. Sentivi le tue guance arrossire sempre di più ogni secondo che passava.
"Non c'è bisogno, ti porterò a fare colazione. Nemmeno io ho mangiato nulla" disse mentre si alzava dal divano. Annuisti, incredula di quello che stava succedendo.
"Aspetta, vado a prendere il mio portafoglio prima..."
"No. Pagherò per te oggi" disse, facendoti spalancare gli occhi. Prima che potessi aggiungere qualcosa, Jotaro portò il suo dito sulle tue labbra facendo diventare le tue guance sempre più rosse. Lo guardasti negli occhi, e quella volta, notasti che i suoi occhi erano verde acqua. Sentivi il tuo battito accelerare mentre il suo sguardo penetrava nel tuo cuore.
"Zitta e goditi questo appuntamento" continuò all'improvviso mentre allontanava la sua mano dalle tue labbra e afferrando e abbassando il cappello con l'altra mano, nascondendo il suo volto. afferrò il tuo polso gentilmente e ti trascinò fuori casa, mentre tu eri ancora confusa a casa del suo comportamento.
riuscisti a sentire un brivido che percorreva la tua pelle e il tuo stomaco contorcersi, e in un modo o nell'altro non eri così dispiaciuta di provare quel tipo di sensazioni.-
"non voglio parlare troppo e darti fastidio, ma... dove andremo dopo aver fatto colazione?" chiedesti mentre sorseggiavi la tua cioccolata calda. Jotaro mescolò il suo caffè con un cucchiaino mentre teneva il cappello abbassato permettendoti di vedere a malapena il suo volto.
"Se te lo dicessi non sarebbe una sorpresa" disse mentre ti guardava. il tuo cuore prese a battere velocemente mentre i suoi occhi verde acqua sembravano guardare dentro di te. potevi anche sentire il tuo stomaco contorcersi mentre il suo sguardo si faceva più pressante.
"Non è necessario che sia una sorpresa" dicesti.
"Non sarebbe romantico se non fosse una sorpresa" aggiunse Jotaro bevendo il suo caffè, mentre sbattevi velocemente le palpebre cercando di realizzare cosa avesse appena detto
ha sul serio appena detto "romantico"? cosa gli è successo? non è normale per una persona come lui anche solo pronunciare quella parola. ti sentivi persa nelle tue stesse domande e nella confusione più totale.
"C-cosa?" chiedesti una volta tornata alla realtà. Jotaro poggiò la tazzina sul piatto e sospirò.
"Yare yare daze... vedrai..." disse "e mangia più che puoi, magari anche fino a quando sarai sazia. ordina pure tutto quello che vuoi, pagherò per te. questa sarà una giornata molto stancante"
-
"Potresti riuscire ad indovinare la nostra destinazione anche da qui" disse Jotaro mentre camminavate lungo la strada. Ti guardasti attorno ma non riuscisti a trovare nulla di familiare in quel luogo. Tutto ciò che riuscivi a vedere erano dei piccoli ristoranti e più lontano un grande parcheggio. c'erano anche delle famiglie con i loro bambini
"Non riesco ancora ad indovinare" dicesti mentre inclinavi di poco la testa. Jotaro non ti rispose e continuò a camminare accanto a te con le mani nascoste nelle tasche - come sempre d'altronde
qualche minuto dopo arrivaste alla vostra destinazione.
era un parco dei divertimenti.
spalancasti gli occhi. Non riuscivi a credere che Jotaro ti avesse portato in un posto del genere. Lo guardasti stranita "mi stai seriamente portando qui?" chiedesti
"Cosa intendi?" invece di rispondere alla tua domanda, Jotaro te ne fece un'altra. serrasti le labbra e non potesti fare altro che seguire Jotaro verso l'entrata.
"Un biglietto per adulti e uno per ragazzi" chiese alla cassiera. Questa annuì e strappò due biglietti.
"Okay, un biglietto per adulti e uno per ragazzi" disse ripetendo l'ordine di Jotaro. "dovrebbero essere ¥1893" aggiunse.
Jotaro diede i soldi alla cassiera e ricevette i suoi biglietti. dopo di che ti passò il biglietto per i ragazzi. Una volta preso lo guardasti per poi spostare il tuo sguardo su Jotaro.
"perché il tuo è un biglietto per adulti?" chiedesti accigliata.
"è perché ho diciassette anni... quindi sono un adulto ora" rispose mentre teneva con la mano il cappello e si allontanava da te.
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ebbene sì signori e signore
sono tornata con un nuovo capitolo
spero vi possa piacere ;)
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Our Story - Jotaro Kujo x Reader
FanfictionDa quando ti sei presa una cotta... O se vogliamo essere più romantici, ti sei innamorata di Jotaro Kujo, hai vissuto molti eventi che hanno reso i tuoi sentimenti sempre più forti. ..................... Tengo a precisare che la storia non è mia e c...