CAPITOLO 20

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Noi eravamo riuniti intorno in salotto, tristi; in silenzio e con le lacrime ho risposto : " È tutta colpa mia, ho accettato di andare con l'auto; non dovevo farlo ".
" Non è colpa tua " mi ha risposto Geoffroy con Agnan che gli teneva una mano sulla spalla.
La notte, mentre tutti dormivano, io lavavo i piatti, dopo aver finito, ho preso un quadro di me e Euds da bambini che sorridavamo; sono molto triste per la perdita di mio amico.
Io sono andato al salotto, e ho preso il telefono e ho messo il numero dei  Moucheboume, ma non rispondevano, ma quella chiamata dove arrivare dal suo ufficio; ma visto che qui in Canada è notte e in Francia è giorno...potevamo chiamare qualcuno.
Ha cominciato a rispondere qualcuno e sentì all'improvviso la voce di mio padre; che disse : " Pronto ? " e io chiesi : " chi è il capo dell'ufficio Moucheboume ? "
e mio padre ha risposto : " Ora sono io da cinque anni; i Moucheboume sono morti e chi parla ? ".
Ho scoperto che mio padre ha preso il posto del signor Moucheboume, era invecchiato; ma la voce era sempre la stessa.
E non volevo farmi scoprire che fossi io, e gli ho parlato; come una persona nuova : " Senta...lei ha perso suo figlio vero ? ".
" Sì, era un bravo ragazzo; il signor Moucheboume mi disse che era un ragazzo buono e coraggioso ".
" Ma lei cosa pensa, pensa che sia morto ? ".
" Bhè, credo di sì " comimciò a piangere " sono passati nove anni da quando lui e i suoi amici sono scomparsi ". 
" Mi dispiace; buona giornata " e io chiusi il telefono.
Avevo la bocca aperta, ero molto dispiacuto, e mi ricordai di quello che mi aveva detto il signor Moucheboume : " Le decisioni possono portare conseguenze che positive che negative ".
Avevo preso una decisione dura e nuova dopo nove anni, di tornare lì e aggiustare le cose; ovviamente in quella chiamata non mi aveva riconosciuto anche per il fatto della mia nuova voce.
Sono uscito un attimo fuori, e ho visto il cielo stellato, chiusi gli occhi e pensai a un bel ricordo; quando Euds mi aveva detto : " Ho espresso che saremo sempre amici come una famiglia ", e poi pensai anche a quando ci siamo abbraciati, e girai un attimo lo sguardo al capanno abbandonato vicino, e pensai a quando io e Euds ci siamo svegliati accanto; e infine quando l'auto si era ribbaltata.
Sono tornato giù, sono andato a dormire, e ho notato che il letto accanto a me era vuoto; perchè lì ci dormiva Euds. Le conseguenze sono disatrose. 

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