CAPITOLO 12

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Mentre il suo cervello volava nei meandri della fantasia scervellandosi sul perchè una donna così gentile e graziosa si fosse macchiata di un così terribile omicidio, l'attenzione di Callagan venne attratta da una pagina sporgente del libro che giaceva sul comodino..... si alzò per andare a vedere -"Cinquanta sfumature di Grigio" una letturina leggera la vecchia eh?! L'ideale prima di dormire se hai una certa età...bah- lo prese in mano e lo aprì sulla pagina che sporgeva che cadde per terra.

Callagan raccolse quel foglio, si sedette sul letto e lo aprì....gli occhi si sgranarono, Callagan trasalì balzò in piedi e corse fuori dalla stanza sbattendosi dietro la porta.

Entrò in camera sua, si lanciò sul letto con il foglio in mano e iniziò a studiarlo, poi prese il computer e iniziò freneticamente a fare ricerche, annotare sul block notes, ricontrollare il foglio che aveva nelle mani sudate......

Qualche ora dopo che Callagan era rientrato nella sua stanza, la palpebra stava iniziando a calare e la testa ciondolava verso lo schermo del laptop, un urlo squarciò il silenzio che si era creato... Callagan si svegliò di soprassalto, l'occhio si volse all'orologio....mezzanotte e quaranta.

Le urla continuarono ancora...Callagan afferrò la vestaglia e il foglio che aveva preso in camera della Demartini con nella coscienza uno strano presentimento.... la porta sbattè dietro di lui, si infilò la vestaglia scendendo a grandi passi lo scalone di marmo. 

Come lui altre persone si erano ammassate lungo la scala e nei corridoi: le urla -a detta di qualcuno- venivano dalla hall dell'albergo... Callagan, ormai col respiro affannoso, raggiunse uno schieramento di persone che stavano davanti alla hall... vedendo l'impossibilità di raggiungere con "mezzi civili" il luogo di provenienza delle grida estrasse il tesserino dai pantaloni e per la prima volta a pieni polmoni urlò:<<Fate largo Polizia!, Lasciatemi passare sono della Polizia>>. Callagan provava, dopo aver detto queste frasi da film americano, una fierezza di sè e un orgoglio che non aveva mai provato prima. Ancora quel presentimento: Non aveva sbagliato facoltà....sentiva come se il futuro gli serbasse qualcosa ma chissà cosa.....

La gente intanto lo aveva esaudito e si era spostata lasciandogli il campo libero... Callagan si fece avanti e gli si aprì davanti una scena da film: Aghata Demartini era in manette al centro della stanza, tenuta da due agenti; appoggiati al bancone della Reception il Commissario Sarni e un uomo in abito nero che doveva essere un Pubblico Ministero firmavano delle carte.... Aghata contnuava a urlare:<<Lasciatemi! Sono innocente! Ahhhhhhh Voglio il mio avvocato ora!!! Lo voglio subito! Adesso! E non tirare te! >>. Sarni come lo vide gli venne incontro e gli disse:<<Oh, Callagan, buona sera! Le comunico l'arresto della signora Aghata L. Demartini, in seguito al pervenimento del referto medico-legale sul DNA presente sotto le unghie della vittima. Dunque ora lei dovrebbe firmare il verbale di arresto e possiamo portarla via.>>.... Callagan prese la penna, firmò il verbale e stava per congedarsi quando il P.M. si rivolse a lui con tono inquisitorio:<<Dottor Callagan?>>
Callagan alzò lo sguardo e si girò verso il P.M.<<Si dottore?>> <<Io avevo chiesto il suo consulto sull'indagine, come avvocato e come criminologo...ora vorrei sapere se lei mi è stato d'aiuto...così, per curiosità, quale sarebbe a suo dire il movente dell'omicidio del signor Montreal?>> Callagan intimorito si fece avanti, raggiunse Aghata Demartini che stava al centro della sala, si schiarì la voce e iniziò:<< Dunque signor P.M. per quanto concerne i miei studi, sono in grado di partorire una tesi sommaria del movente dell'omicidio....chiedo però la collaborazione dell'imputata, affinchè confermi o smentisca la mia tesi...Orbene: si potrebbe dire che il signor Montreal si trovasse nel punto sbagliato al momento sbagliato? Sì....perchè ha avuto la fortuna, o la sfortuna...a seconda del punto di vista, di sentire con le sue orecchie l'inganno ad opera della signora Demartini.
La avrebbe "sentita"  parlare con un impiegato della banca o con un suo contabile di un versamento di un ingente somma di denaro ad uso dei giudici del concorso Best Parfume 2014 per potersi classificare prima e al quale, guarda caso, i soci Menard e Montreal si erano classificati secondi...eh sì: la ditta Demartini ultimamente viveva in un periodo di perdita di clienti e di crisi economica a detta di diversi quotidiani e riviste -estrasse il block notes- come Vogue che recava in copertina: "Demartini a rotoli...nessuno compra più i profumi dell'italiana stilosa...possibile chiusura?" o ancora "Azioni Demartini in calo, perdita di acquisti: -33% nell'ultimo mese "....Dunque, essendosi accorta di essere osservata e avendo visto Montreal che si allontanava in fretta..lo ha seguito...hanno bevuto un tè  ed è successo cio che già sappiamo... >> Callagan era sudato.... l'arringa era finita...tutto perfetto, impeccabile...chiese conferma all'arrestata: <<è vero signora Demartini?>> quella, come una serpe ingoiò la saliva e rispose come un cane rabbioso:<<Mai sentita una simile baggianata! Tutte idiozie...trovi una prova, che sia una per incastrarmi>>

Callagan ribattè a tono:<<Oh! proprio lì volevo che lei andasse signora, la prova è più di una a suo carico...dunque... partiamo dalle più leggere....numero uno: la tazzina sporca del suo rossetto nella scena del crimine che era ancora calda quando hanno fatto i rilievi, numero due: il tè che c'era dentro era il suo preferito.... numero tre..e attenzione..ora scendiamo nei dati di fatto: questo foglio, signor P.M, è un estratto conto rinvenuto in camera dell'imputata..che reca gli estremi dei conti e dei versamenti effettuati, guarda caso, ai giudici del concorso...tutti....e l'ultima...la più pesante: dal referto medico legale, la causa dell'omicidio risulta essere un colpo di pistola Parabellum 9X19...al che mi sono insospettito: l'attuale imputato Anthony Demarlon possedeva una pistola Parabellum ma non mancava alcun proiettile...ma, ma...anche la signora qui presente possedeva un'arma..una Parabellum appunto....e guarda caso mancavano due proiettili...uno per la lettera minatoria e uno per l'effettivo omicidio...i fatti parlano più delle mie parole....se non ci sono opposizioni alla mia tesi io avrei concluso.>>

Aghata Demartini era rossa in volto e dopo poco scoppiò in un pianto di colpevolezza: <<Sì, sì è vero...ma è stato un incidente...>> <<Anche qui purtroppo la devo contraddire..sarà stato effettivamente un incidente il colpo che ha esploso ....anche da verbale risulta distanza parecchio ravvicinata....ma non può essere un incidente l'incisione sul braccio della vittima e ciò comunque non toglie il fatto che lei fosse andata dalla vittima con una pistola, non certo usandola per accarezzarlo...>> <<Ah quelle, sì...quelle le ho fatte per fare...come si dice ...31, tanto cosa avevo in più da perdere? ...tanto lo avreste poi detto....aveva già la pistola dietro...lo aveva già premeditato...ecco.>> <<Portatela via>> sbraitò il P.M. che poi andò da Callagan e gli disse:<<I miei complimenti dottore...un'arringa egregia....egregia veramente, ricca di colpi di scena e con un acume degno di nota... non sarebbe male come avvocato lei..o come consulente al tribunale...farebbe faville....so che è effettivamente avvocato e che ha fatto un concorso in magistratura...ma tutto langue per ora, no? comunque arrivederla e grazie di tutto, avvocato...è stato un vero piacere...> e gli strinse la mano vigorosamente.

Improvvisamente la hall venne illuminata da lampi blu intermittenti e poco dopo il silenzio che si era creato venne squarciato da una bitonale ad altissimo volume. Callagan si precipitò come un bambino all'esterno dell'albergo appena in tempo per vedere le volanti che si allontanavano sulla strada sterrata, squarciando il silenzio della notte con suoni e luci blu intermittenti..Quando furono abbastanza lontane, tornò dentro e salì le scale per tornarsene in camera.

Si mise nel letto con uno strano sentimento nel cuore...era attratto da quel mondo affascinante delle investigazioni, ora ne era certo...non aveva sbagliato facoltà...era la sua strada. Dopo questo pensiero, mentre era crollato nel sonno dei giusti, un sorriso solcò la sua espressione.

IL PROFUMO DELL'INGANNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora