CAPITOLO. 11

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T-t-t-t.. un rumore familiare si insinua nella mia testa e nei miei sogni.. È la sveglia! Sono le 9 di mattina, ieri dopo il rientro ho studiato (come al solito), cenato e messa nel letto, non avevo la forza di fare più nulla.
Sento ancora le mani di quel bastarso ovunque, ed ho paura. Tanta paura.
Paura che possa riaccadere tutto, ma che al contrario questa volta non ci sia Devid.
Nonostante abbia fatto lo stronzo, una parte di me avrebbe voluto trovare: un messaggio, una chiamata.. Anche per chiedere "come stai?" essendo che sono ancora sul gruppo di WhatsApp del lavoro, sapeva come trovare il mio numero.
Ma la cosa non mi stupisce, stiamo parlando di Devid, il bipolare e antipatico Devid! Per quel poco che ho potuto apprendere su di lui, può sembrare il ragazzo più apprensivo di questo mondo e due secondi dopo essere l'esatto opposto, il menefreghista di turno, quella persona che niente e nessuno potrebbe mai toccare.
... - E che ti piace da morire- aggiunge la mia testa.
Ebbene si! probabilmente fino ad ora non sono stata sincera con me stessa, non ho preso (mai) minimamente in considerazione il fatto che Devid potesse piacermi, proprio perché - anche il solo- pensarlo, mi avrebbe indotta ad un'unica risposta: quell'energumero di persona mi piace!.
Ma probabilmente nemmeno ora sono in grado di accettarlo, non voglio che ciò invade la mia testa. Dopo tutto quello che mi è successo, non è plausibile vagheggiare così. Quindi mi alzo dal letto e spazzo via quelle nuovole di pensiero attraverso una doccia calda e rilassante.
Ritorno in stanza, pronta ad affrontare una caserma ed una denuncia (che probabilmente come va oggigiorno non prenderanno nemmeno in considerazione).
Sono fuori, vestita con jeans, un paio di anfibi neri, un maglione bianco ed un cappotto nero, il tutto rifinito con il dettaglio di una sciarpa e di una borsa, entrambe color lilla.
Mi reco alle pensiline dell'università e aspetto che l'autobus, della Preite, passi a prendermi, anche perché sfortunatamente non ho una macchina (non ho abbastanza soldi per mangiare, figuriamoci per prenderne una)....
- E cosa più importante non hai nemmeno un lavoro, mia cara! - come se non bastasse anche la mia testa infierisce contro di me.
E mi lascio sfuggire ad alta voce << Grazie per l'aiuto testa mia! Sai? Se non ci fossi tu non saprei come fare.. >>. Non accorgendomi che vicino a me c'è un ragazzo:
<< Non solo incapace di coordinare il cervello con il corpo, ma anche pazza. Mi vuoi sorprendere con altro pantera?! >>.
DEVID!. Ma come diamine fa a trovarsi sempre ad un passo da me? Mi segue? La cosa inizia ad insospettirmi, quindi da grande Miss eleganza che sono dico:
<< Senti razza di un'idiota. Io vorrei anche ringraziarti per tutto quello che hai fatto. Ma, primo: perché sei sempre dove sono io? Secondo, sei solamente un imbecille. Terzo, dopo l'ultima sceneggiata che hai fatto, ieri, non meriti nemmeno il grazie.. E.. >> non faccio in tempo a finire che replica << E quarto! Se mi dai il tempo di rispondere, magari e dico magari capisci! Anche se ne dubito che una come te possa capire. >>
<< Ti ringrazio del complimento. >> dico ironicamente.
<< Smettila di blaterare, sto semplicemente andando a ritirare la macchina dal meccanico che aveva alcuni problemi. E tu dove stai andando? >> dice con un velo di curiosità che riesco ad intravedere.
<< Sto andando a esporre denuncia>> taglio corto dimenticando le domande precedenti, anche perché non ho la minima voglia di parlare con lui
<< Perché non mi accompagni? Dopo ti ci potrei portare io in macchina.>>
Confessa.
Ed è proprio questo che non capisco di lui, il giorno prima era l'acidità fatta in persona ed ora mi offre persino un passaggio. Non penso di riuscire a reggere il suo gioco, questi cambiamenti d'umore non fanno che alimentare ciò che penso di lui, e soprattutto non fanno che darmi certezze: ovvero che non potremmo mai andare d'accordo. Quindi arrivo ad uno conclusione.
<< Ti ringrazio, ma probabilmente è meglio di no. Sai! Non vado baciando le persone così a caso, e soprattutto non vado dicendo " è stato solo un inutile bacio a cui non ho dato la minima importanza"... >> virgolettando con le mani  quest'ultima frase e poi continuo <<.. Siamo così diversi, purtroppo non posso darti ciò che tu vai cercando in tutte, non potrei reggere. Hai già troppi reggiseni e mutandine a cui pensare.. >>.
Non so perché dopo aver detto questo sento una piccola rabbia farsi spazio dentro di me, possibile che al solo pensiero io sia gelosa? Provo a camuffare la cosa facendo un colpo di tosse, ma l'attrice non fa parte di me, e Devid quale stronzo che è coglie la palla al balzo:
<< Gelosa per caso pantera? >>
<< Davvero? Dopo tutto quello che ti ho detto ti soffermi su questo? Su una presunta gelosia infondata? Sei davvero superficiale. >>.
Non solo stavo ammettendo per la prima volta a me stessa che il bacio (a cui Devid non aveva dato importanza)  aveva provocato in me probabilmente alcuni sentimenti, ma lo stavo facendo per giunta avanti a lui. E questa è la sua risposta?
NO! MARIA IO ESCO. Non ci sto e non ci starò mai.
<< Perché non provi a mettere da parte quella corazza che hai, e non ti godi un momento divertente? Stavo solo scherzando, ma probabilmente non hai un minimo di ironia. Non hai la capacità di stare al gioco.>> esordisce infine, cambiando anche i lineamenti del suo viso. Effettivamente ora sono molto più duri, magari arrabbiati(?) delusi(?).
Arrivati a questo punto non riesco a trattenermi più e scoppio:
<< Chissà perché Devid. Ho un carattere schifoso. Lo so. Non c'è bisogno che tu infila il dito nella piaga. Ma sai? Ciò è stato alimentato da quello che è accaduto l'altro ieri. Purtroppo non sei stato tu quello "quasi violentato" ed io oggi, non riesco a trovare un motivo per ridere. Sai no?! Sto andando a fare la denuncia, ma chi mai la prenderà in considerazione?! Dopo ciò che si sente  in televisione. Sarò considerata l'ennesima ragazza che per lavoro stava a tutto e non come una ragazza che si fa un mazzo enorme per pagarsi le rate dell'università. E che soprattutto ha una dignità che fa prevalere sopra ogni cosa. Quindi mi dispiace ma in questo momento non ho un motivo per sorridere. >>.
Sento ovviamente, dopo aver finito, il viso rigato da quella fottuta unica lacrima. La corazza non funziona sempre.
E Devid è capace di far uscire non solo la parte peggiore di me, ma anche quella più vulnerabile. Il che mi rende una preda più facile di quanto io volessi.
Quegli occhi verdi mi stanno fissando, sembrano quasi lucidi, se non lo conoscessi penserei che sia in procinto di piangere anche lui.
Ma un momento dopo non vedo più nulla.
Il suo volto in un millisecondo mi ha oscurato la vista, e le sue labbra mi hanno tappata la bocca.
Eccoci qui, ci stiamo baciando. È un bacio molto più dolce, molto più lento. La sua lingua accarezza la mia, e le sue mani accarezzano il mio collo.
So che non dovrei, ma ne ho bisogno. Dal nostro primo bacio ho capito, che sarebbe stato davvero difficile fermarmi se ce ne fossero stati altri, e questa è la dimostrazione. Con lui la mia corazza non solo non funziona, ma si rompe del tutto o meglio scompare.
L'unico rumore che ci fa separare è.. L'arrivo dell'autobus. Mi distacco e chiedo con voce quasi supplicante << Eh.. il bacio a cui non hai dato il minimo significato? >>.
Ma non faccio in tempo a sentire la risposta, le porte si aprono ed io salgo. Lasciando quel bacio sospeso nel vuoto, e lascio quel piccolo possente Devid perso nei suoi pensieri.

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