CAPITOLO. 10

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Il pranzo è stato a dir poco fantastico, effettivamente mi devo ricredere. Avevo una bassa aspettativa, non consideravo minimamente l'idea che Devid fosse un bravo cuoco eppure chef Devid Rubio gli si addice davvero.
Mi alzo dal tavolo e mi reco verso il lavello, pieni di piatti, pentole, bicchieri e posate da lavare. Mi giro inoltre verso la cucina e noto con mio grande disappunto che non solo ha  delle ottime doti culinarie, ma ha anche delle qualità impeccabili nei confronti del disordine. Se ci fosse una classifica mondiale riguardante ciò, lui si aggiudicherebbe il primo posto.
<<Bhe Devid avevo intenzione di lavare i piatti, ma considerando il disordine alza quel sedere e vieni ad aiutarmi! >>.
Devid incalza rispondendo <<Ho già dato troppo in cucina.. >> continua alzandosi dal tavolo e avvicinandosi a me <<.. Ma potrei cambiare idea se tu mi dessi in cambio qualcosa..! >>.
Mi giro puntando dritto ai suoi occhi che a quanto sembra, hanno cambiato luce. I suoi occhi sono divertiti, inoltre traspare un velato desiderio a cui ancora non riesco a dare un nome concreto.
<<E sentiamo quale costo dovrei pagare(?) >>.
Diminuisce ancora di più la distanza che ci separa, fino a che non ci troviamo ad un centimetro l'uno dall'altra.
<<Un bacio ad esempio.. >>
Ho il cuore a mille, non so perché questo ragazzo mi faccia questo effetto. Un minuto prima lo odio con tutta l'anima, un minuto dopo ha trovato il modo di farsi desiderare. I suoi cambiamenti d'umore mi fanno girare la testa. Dovrei rispondere a ciò che ha detto, ma non so davvero cosa.
Avrei tremila ragioni per rifiutare questa proposta, la prima tra tutte è che è uno stronzo alla ricerca di cose facili. Ma..
Non ho il tempo di finire i miei pensieri, Devid annulla piano piano sempre di più la distanza che ci separa, e in meno di un millesimo di secondo un sentore di menta invade la mia bocca. Una sensazione stranissima pervade tutto il mio corpo, e le nostre labbra si muovono all'unisono.
Mi stava baciando e io non glielo stavo impedendo.
Mi afferra per i fianchi e mi spinge contro il lavello, lo sento eccitarsi (la cosa non mi dispiace) e interrompe quel bacio solo per sussurrare << Oh Elis>>.  Mi travolge, la sua lingua si muove in maniera coinvolgente, le sue labbra sono carnose e morbide ed io sono completamente persa in ciò che sta succedendo.
Ma quel piccolo sussurro mi riporta  alla realtà, non posso. - ricordati Elis che non sei ciò che lui cerca-.
<<Non posso, scusa.. >>. Mi stacco delicatamente da lui e faccio per andarmene, quando sento una stretta - delicatissima- al polso.
<<Elis non.. >> Devid va per dire qualcosa, che evidentemente gli risulta molto difficile. La mia testa spera di sentire qualcosa che mi faccia cambiare idea, che mi faccia pensare che non ricambiare il bacio non sia la cosa giusta, ma questo non succede.
Mi lascia andare con un ultimo sussurro concludendo <<Niente lascia stare.. >> e corro via. Risalgo le scale e mi reco nell'unica stanza che conosco di quella sconosciuta casa.
Prima di fuggire noto che i suoi occhi sono cambiati, si sono spenti, non hanno più la stessa luce di prima. Credeva e desiderava davvero così  tanto che io ricambiassi?.
Nella stanza noto che sulla parete parallela al letto c'è una libreria, la curiosità ha la meglio su di me e le mie mani sono già lì, in mezzo ai libri, a frugare, in cerca di qualcosa da leggere.
I miei occhi si illuminano quando tra tutti i thriller, i romanzi gialli, le commedie ecc ecc.. Si fa strada l'intera saga di Harry Potter, non lo facevo un ragazzo che leggesse e ne tantomeno un ragazzo che leggesse una saga del genere. Prendo il primo libro e passo le tre ore successive tra le righe di quel capolavoro.
...
Vengo distratta da un rumore, qualcuno stava salendo le scale.. Era Devid.
<<Preparati, tra dieci minuti andiamo via.. >> dice in tono freddo e distaccato.
<<Non dovevamo andare via domani? >> rispondo con altrettanta freddezza, curiosa di sapere il motivo di questo cambio di programma.
<<Si, ma ho ricevuto una chiamata, di certo non devo dare spiegazioni a te >>.
Questa risposta mi fa capire che evidentemente non è abituato a rifilarsi un NO da una ragazza, e soprattutto mi da l'ennesima conferma di tutti i miei pensieri negativi su di lui.
<< Sai non mi sbagliavo.. l'appellativo superficiale ti si addice davvero. Sei solamente un ragazzo abituato. Si!! abituato a tutte quelle ragazze che si buttano ai tuoi piedi. Ma la vita non sarà solo questo prima o poi... >> sto parlando quando all'improvviso mi sento il suo indice sulle mie labbra.
<< shh.. Fai silenzio>> sussurra << Non sentirti tanto al centro dell'attenzione. È stato solo un inutile bacio a cui non ho dato la minima importanza. Quindi per favore non farti strani film, preparati e scendi giù. Ho altro in programma, e tra questi non ci sei tu. Onestamente ho di meglio da fare. >> finisce facendo l'occhiolino lasciandomi intuire molto più di quanto io volessi.
È davvero uno stronzo se solo sapessi dove mi trovo, potrei andare via e soprattutto potrei evitare un viaggio in macchina con lui. Ma purtroppo durante il tragitto precedente ho solo dormito, quindi mi risulta difficile orientarmi dal momento in cui non ho con me nemmeno il mio telefono.
Scendo giù constatando che l'unica scelta plausibile è viaggiare con lui.
...
Entriamo in macchina. Nessuno dei due dice una parola, ciò che ci tiene compagnia è solo la musica ad alto volume di un gruppo orrendo (di cui non ricordo nemmeno il nome).
Lo guardo attentamente e noto che in un istante schiude le labbra come se volesse dire qualcosa, ma spero vivamente che non lo faccia. Sono davvero troppo arrabbiata, ma per cosa poi?. Per il fatto che io lo abbia rifiutato? Per il fatto che lui abbia sminuito il nostro bacio?. Sapevo a cosa stavo andando in contro, sono andata a sbattere volontariamente la testa contro un muro.
E soprattutto dopo quello che mi è successo non mi aspettavo un comportamento simile da lui, dopotutto non ero una persona rara? Non dovevo fidarmi di lui?.
Se fidarmi di lui vuol dire avere questi risultati, preferisco di gran lunga fidarmi, solo ed esclusivamente, di me stessa - come d'altronde ho sempre fatto-.
Il viaggio continua tra i miei pensieri e quella musica orrenda.

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