-Non mi fido di lui-
Keagan ripete nuovamente quella frase, squadrando mio padre dalla testa ai piedi, mentre lui è appollaiato sul divano a scorrere un album di foto della chiavetta USB sul computer che gli ho dato.
Neanche io mi fidavo di lui il giorno prima, quando mi ha fatto quasi prendere un infarto dalla paura, seguendomi dietro i dormitori.
Non vedo mio padre da quando avevo tredici anni. Non ho più saputo nulla di lui, a parte che fosse diventato un barbone alcolizzato a cui non fregasse nulla di me e di mia madre.
Le poche volte in cui si è fatto vivo è stato per chiederci dei soldi. Perciò nemmeno io lo reputo l'uomo più affidabile del pianeta. Credevo che si trattasse di questo ieri, quando si è mostrato.
Il suo viso era vecchio, ma stava meglio rispetto all'ultima volta che ci siamo incontrati. Quasi come se si fosse dato una sistemata.
Le sue guance erano più scavate, erano ben visibili sotto la barba rasata quasi del tutto. Era strano che non fosse incolta come al solito. I capelli pettinati, gli abiti puliti. Le palpebre non erano pesanti e socchiuse come le ricordavo. E il suo alito non puzzava di alcol, ma di caffè.
Ne abbiamo preso un altro quel pomeriggio, e abbiamo passato l'intera giornata a parlare in un bar. Io ero riluttante, cercavo di leggere tra le righe quale fosse il vero motivo della sua visita, perché voleva di sicuro qualcosa da me. Eppure è stato felice solo di parlarmi.
Dentro di me cercavo di tenere a bada la gioia che provassi nel rivederlo, nonostante tutto. Proprio come era successo con mamma. Anche lei era sparita ma poi è tornata. Aveva davvero delle buone intenzioni ed è restata. Ma non voglio crearmi troppe aspettative così in fetta.
Anche se è stato difficile, dopo avergli sentito dire che si è trovato un nuovo lavoro, ha un appartamento tutto suo anche se piccolo, frequenta gli alcolisti anonimi regolarmente e che l'unico motivo per cui ha fatto tutto ciò ero io...
-Sai, uno dei passi degli alcolisti anonimi è "fare ammenda".- ha cominciato a spiegare. -Ho stilato una lista di tutte le persone a cui ho fatto un torto e, credimi, erano davvero tante... sono andato personalmente a chiedere scusa ad ognuno di loro e ho capito una cosa. Non era importante che mi perdonassero o meno, l'importante era sentirmi fiero di aver portato a termine quell'obiettivo, indipendentemente dalla loro risposta. O, per lo meno, credevo si trattasse di questo. Ma, quando è arrivato il tuo nome, ho capito che non mi sarebbe bastato mettere una "V" sulla tua casella. Volevo davvero che mi perdonassi. Sei l'unica persona di cui mi importi davvero. Ma per meritare un perdono sincero avrei dovuto impegnarmi sul serio. Cosa che fino a quel momento ammetto di non aver fatto. Così mi sono ripulito. Basta cazzate, basta ricadute. E così è stato. Sei stata la mia maggior fonte di ispirazione, Alyssa. So che mi vedi come un buono a nulla e ne hai tutto il diritto, ma ti assicuro che l'unico motivo per cui sono qui di fronte a te, è chiederti umilmente scusa. Oltre che ringraziarti per aver dato di nuovo un senso alla mia vita.-
Quel discorso aveva scosso il mio cuore. Si sentiva estremamente pentito, glielo leggevo negli occhi quanto fosse sincero.
Non ho saputo dire niente. L'unica cosa che ho fatto e che volevo fare da anni e anni, è stata abbracciarlo...
Siccome mi ha detto che si è fatto ospitare da amici solo per cercarmi tra una miriade di studenti del college, decido di invitarlo a dormire da me per quella sera.
Così ecco che il mattino seguente, Keagan lo vede entrando in casa mentre io sono intenta a mostrargli delle foto di questi anni di liceo e college.
Gli ho spiegato tutto per filo e per segno, in privato, non tralasciando nessun dettaglio, eppure non si fida.
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Stay Or Leave || SEQUEL di Kiss me or Kill me
RomanceSono passati alcuni mesi dall'ultima volta che Alyssa e Keagan si sono visti. Alyssa conduce una vita perfettamente normale nel suo college dei sogni; Si è fatta nuove amicizie, e sta cercando di mettere da parte il passato per andare avanti. Insom...