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"Jungkook, domani ti andrebbe di venire ad una sottospecie di festa? Non ci saranno molte persone, però potrebbe essere divertente, credo!"
Dissi trattandomi la nuca.

Rise per il modo in cui parlai, non ero convinto neanche io di quello che dicevo ma sempre meglio provare.

Volevo conoscerlo meglio, dall'inizio aveva recato fiducia in me.
Sapevo di potermi fidare di lui, quindi di conseguenza volevo farlo entrare nella mia vita, fin troppo monotona e triste.

"ci sarò, però ti passo a prendere io."
"va bene"
Sorrise assaporando la sua bevanda

Aveva insistito per riaccompagnarmi a casa, ci incamminammo e dopo dieci minuti eravamo già sotto casa si girò allungando la sua mano verso di me
"dammi il cellulare!"

Gli diedi ciò che aveva chiesto e lo vidi smanettare qualcosa sul dispositivo
"questo è il mio numero, mi sono appena reso conto di non avertelo dato prima"
"nessun problema, ti scrivo l'orario appena me lo fanno sapere"
"perfetto"

Stavo per entrare quando mi baciò sulla guancia destra, divenni bordeaux dalla vergogna
"ciao Jiminie"
"a domani"

[...]

Dopo esser rientrato a casa e dopo aver bevuto almeno tre bicchieri d'acqua per riprendermi, chiamai Tae.

Non lo sentivo da troppo tempo e mi stava preoccupando, ma poi, chi era il famoso "mio amico" di cui parlava la signora Kim.

"Jiminie?"
Aspettai qualche secondo prima di rispondere.

"tu hai tante cose da dirmi brutto alieno senza contegno."
Rise contagiando anche me.

"no, ora sono serio! Che hai fatto oggi e chi è il tipo che è passato a prenderti"

"no aspetta, come sai del ragazzo che mi ha portato a scuo-"
"me lo ha detto tua madre"

Era abbastanza confuso
"che ci facevi con mia madre"

"Tae ti ho aspettato alla fermata per almeno mezz'ora, sono venuto a cercarti a casa e tua madre mi ha detto tutto. Prima che tu lo chieda, ho retto il gioco"

"dio mio, ti ringrazio e ti devo un favore. Sai com'è mia madre sul fatto di ragazzi/ragazze, se avessi detto che avevo conosciuto da poco il ragazzo che mi ha accompagnato mi avrebbe fatto fuori. Si fida di te e ho pensato di farlo passare per un tuo amico."

Risi per il casino che aveva creato
"ma la prossima volta avvisami ok?"
"va bene"
"comunque ti devo dire una cosa"
"spara"

Sospirai per calmare il mio respiro
"per la festa di domani porterò un amico, e soprattutto dimmi l'orario che glielo devo far sapere"

Già intuivo la sua faccia perversa da lontano
"bene bene, chi sarebbe questo amico di cui parli"
"l'ho conosciuto da poco e smettila di fare il pervertito"

Rise sonoramente
"va bene, comunque inizia alle dieci e penso che durerà fino al mattino, sempre verso le 5"
"come al solito"
"ovviamente"
"ora vado ok? Ci sentiamo"
"ciao Chim"

Da poco avevo iniziato ad andare nuovamente a qualche festicciola o robe simili.
C'erano degli amici di Tae che organizzavano feste stupende e non erano persone come quelle della mia scuola, a loro non importa nulla.

Quando gli raccontai quello che successe qualche tempo fa, non ci pensarono due volte a consolarmi e a farmi sentire amato.
Erano veri amici.
È da lì divennero anche parte di me.

[...]

Non sapevo se mandare un messaggio a Kook o se dovessi chiamarlo, optai per il messaggio.

ᴜɴ ɪɴᴄᴏɴᴛʀᴏ ᴄᴀꜱᴜᴀʟᴇ -ᴊɪᴋᴏᴏᴋ- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora