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Erano passati otto mesi da quell'evento orribile, la mia voglia di sparire ogni giorno era dovuta ai pettegolezzi che ormai giravano su di me, erano ovviamente errati ma quel coglione si vendicó dicendo a tutta la scuola che me la facevo con chiunque e che ero una troia.

La gente quando mi vedeva nei corridoi mi sparlava dietro e c'erano anche persone che mi chiedevano di andare a letto con loro, tutto questo mi aveva portato a non voler più uscire di casa, Tae mi costringeva ad andare a scuola per non abbassare la mia media.

Anche mia madre insisteva, ed essendo all'oscuro di tutto non capiva che per me ritornare in quella merda di scuola era un inferno.
Se non fosse stato per quei continui pettegolezzi un giorno avrei dimenticato tutto per poi poter vivere un'adolesceza migliore.
Ma durante il passare dei mesi avevo iniziato a fregarmene della gente, sapevo che quello che era stato detto era falso e che non mi sarebbe dovuto importare delle altre persone.

Mi alzai dal letto e andai in bagno per fare una doccia, mi sistemai i capelli con le mani per non essere del tutto inguardabile, presi lo zaino e corsi fuori dal portone salutando mia madre con poco entusiasmo sperando che l'autobus ritardasse di qualche minuto.
Arrivai di corsa alla fermata dove trovai un Tae selvatico che sembrava aver appena corso una maratona, mi guardò e scoppiammo a ridere
"l'abbiamo perso di nuovo"
"già"
Dissi prendendo fiato e sedendomi sulla panchina della fermata vicino al mio migliore amico, aveva i capelli color castano chiaro, un jeans nero ed una maglia bianca.

Io invece avevo preso le uniche cose trovate nell'armadio, jeans blu chiari con gli strappi sulle ginocchia, maglia nera a mezze maniche ed una felpa nera con cappuccio.
Non badavo più a come stavo esteriormente, la gente mi avrebbe giudicato comunque.
"lo sai che siamo in ritardo?"
"si Tae, lo so"
"allora corri"
"mh, cosa?"
"corri, le lezioni sono iniziate"
Iniziò a correre costringendomi a seguirlo
"ma Tae, fermo"
Si girò
"entriamo alla seconda, ormai è tardi."
"va bene chim, andiamo a fare colazione"

Arrivati al bar in totale tranquillità Tae notò il mio comportamento strano e sapendo già quale fosse la causa di ciò mi guardò e sospirò
"chim, basta"
"cosa?"
"per favore lascia stare quei pettegolezzi, se ci rimani male fraintenderanno e penseranno che siano veri, mostra te stesso, forte e menefreghista delle chiacchiere altrui"

"Tae io non sono te, sono una cazzo di ragazzina che ha paura ogni giorno di trovarsi di fronte all'ennesimo caso umano che mi vuole scopare okay? Non è per i pettegolezzi, è per quella gente che chiede continuamente un rapporto con me. Se non riesci a capire come mi sento per favore non aprire l'argomento!"
Dissi evitando il suo sguardo

"sei sicuro che non riesca a capirti dopo tutto il tempo che ho passato con te?"
"no che non ne sono sicuro, sono solo arrabbiato. Scusa"
Abbassai la testa iniziando a giocare con le mie dita
"tranquillo chim, ora però cerca di non pensarci e lascia correre."
"ci proverò"
Finimmo di mangiare e andai a pagare per entrambi.

Arrivammo a scuola e come ogni giorno c'erano alcuni sguardi puntati su di me, non erano tanti perché alla fine era passato qualche mese.
Stavo pian piano lasciando stare la situazione, faceva molto male ma dovevo superarla come aveva detto Tae.

Le lezioni passarono normalmente e come sempre avevo preso appunti per facilitarmi lo studio.
Sono sempre stato bravo a scuola ma non me ne sono mai vantato, non mi interessava essere al centro dell'attenzione, nell'ultimo anno il mio desiderio di essere isolato da tutto e da tutti era stato buttato nel cesso.

Ma non dovevo più pensarci, dovevo lasciar stare questa situazione di merda ed andare avanti.
I miei pensieri furono interrotti dall'ennesimo ragazzo, immaginavo già cosa desiderasse.

"park, ti va una scopata?"
Sentivo già il vomito impedirmi di respirare
"sparisci, per favore"
"ma dai, non pensi che ti faccia differenza una scopata in più!"
Lo guardai minaccioso
"ho detto che devi smetterla e soprattutto se non ricordo male ti ho detto di sparire"

Continuai a mettere i libri nell'armadietto mentre lui era poggiato su quello di fianco.
Immaginavo che questo ragazzo non fosse mai stato rifiutato, aveva uno sguardo di fuoco e in quel momento il pensiero di qualche mese fa si fece spazio nella mia mente facendomi correre nei bagni per liberarmi di un peso enorme.
Vomitai il più possibile, dopo essermi liberato lavai il mio viso ed uscii da quel bagno con le lacrime agli occhi.

Mi ritrovai di nuovo a correre, non sapevo precisamente dove mi stessero portando le mie gambe, dopo circa cinque minuti mi ritrovai in un giardino dietro la scuola, non era utilizzato da un sacco di anni e non c'era mai nessuno.
Presi il pacchetto di sigarette che avevo comprato la settimana scorsa -fumavo solo in caso di stress- e ne accesi una asciugando le lacrime secche di qualche minuto fa.

La sigaretta col passare dei minuti si consumò all'interno dei miei polmoni e gettai il mozzicone ormai spento sul pavimento.
Mi alzai, presi lo zaino e uscii dalla scuola senza degnarmi di finire le ultime due lezioni e senza avvisare il mio migliore amico.
Volevo rilassarmi ed uscire al più presto da quell'inferno.

Era tutto così complicato.

ᴜɴ ɪɴᴄᴏɴᴛʀᴏ ᴄᴀꜱᴜᴀʟᴇ -ᴊɪᴋᴏᴏᴋ- Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora