Jimin dopo un brutto periodo della sua vita torna a sorridere con l'aiuto di Jungkook, riusciranno a creare qualcosa di più di un'amicizia?
È PRESENTE :
-Taegi/Namjin/poor hobi
-Smut
-capitoli medio/lunghi
⚠️ Storia mia, don't copy⚠️
Se non vi pia...
Mi svegliai di fretta, come al solito avevo rimandato la sveglia due o tre volte prima di rendermi conto del ritardo abissale per prendere l'autobus. Mi feci una doccia in pochissimo tempo, mi vestii e aggiustai i miei capelli. Di solito non mi impegnarvo nel vestirmi ma sapevo cosa mi stesse bene e cosa no.
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(outfit di Jimin)
Non mi vestivo mai in modo sfarzoso come Tae, mi piaceva la mia semplicità.
Fortunatamente l'autobus era in ritardo ma di Tae neanche l'ombra, provai a chiamarlo ma scattava la segreteria. Decisi di aspettarlo e saltare la fermata, avrei preso quella successiva che per mia sfortuna non c'era. Quel giorno l'unica fermata disponibile era quella che avevo lasciato andare davanti ai miei occhi per aspettare quel rincoglionito del mio migliore amico.
Se non si fosse fatto vivo lo avrei ucciso con le mie mani a forza di metterlo sotto con le materie. Ma nulla. Decisi di andare a casa sua e nel frattempo gli inviai dei messaggi
TaeTae❤️
Maledetto alieno, si può sapere dove stracazzo sei?
Ho perso l'autobus per aspettarti, sei a casa?
Ti vengo a prendere per le orecchie.
Fine chat
Mi incamminai verso casa sua e bussai alla porta, mi aprì sua madre "Ciao Jieoun" "hey Jiminie, entra!" Entrai e andai in salotto, oramai quella era la mia seconda casa, passavo molto tempo da Tae. "Tae sta ancora dormendo?" "oh no, è andato via presto"
Brutto figlio di una buona donna, non mi ha neanche avvisato.
"ah" "non lo sapevi?" Mi guardò stranita e per non evitare casini feci finta di nulla "ah si, me lo aveva detto ieri. Sono completamente sbadato" Sorrisi falsamente e mi grattai la nuca per l'imbarazzo. Mi diede alte informazioni "è venuto a prenderlo un tuo amico, così mi ha detto" Finsi di nuovo, sapevo che Tae avesse inventato una bugia ma quello che non aveva previsto era la mia presenza a casa sua per delle spiegazioni. Ero comunque il suo migliore amico, sapevo quando dovevo mentire e quando dovevo dire la verità. Ovvio che c'ero rimasto male perché non mi aveva avvisato, ma sicuramente mi doveva delle spiegazioni "si, l'ho ricordato troppo tardi. Sono un disastro" "oh no, capita di dimenticare alcune cose"
Continuò a mescolare il caffè e poi lo bevve in un sorso, si stava recando a lavoro come sempre. Uscimmo insieme da casa e ognuno andò per la propria strada, la signora Kim in ufficio e io a scuola. Avevo ovviamente saltato la prima ora, ma se mi sbrigavo potevo entrare alla seconda.
Per la strada camminai lentamente come se non mi importasse nulla di perdere un'altra lezione, in realtà era così.
Scalciavo alcuni sassolini e pestavo qualche foglia mentre proseguivo la mia passeggiata, di corsa una figura abbastanza grande mi sovrastò facendomi cadere al suolo. Un dolore assurdo percorreva il mio fianco destro e portai di fretta una mano su di esso come per coprire il dolore che non voleva saperne di smettere.
Avevo ancora gli occhi chiusi ed un corpo abbastanza pesante e muscoloso su di me, dal momento che non si alzava mi preoccupai. Aprii gli occhi ancora con la smorfia di dolore sul mio viso e vidi la persona che percorreva i miei pensieri in queste ore. Jungkook era su di me e mi stava fissando stupito a due millimetri dal viso.
Smisi di guardarlo e finalmente parlai "tu?" "oh, ciao" Sorrise
Dio che bello
"potresti alzarti?" "c-cosa?" "pesi leggermente"
Jimin non potevi trovare un altro modo per metterti in ridicolo?
"oh, si... Scusami" Si alzò pulendo i suoi jeans e mi porse la mano, accettai e finalmente eravamo uno difronte all'altro, rigorosamente in piedi. "tranquillo"
Un'altra fitta allucinante si scagliò contro il mio fianco e di conseguenza portai le mani su di esso e chiusi gli occhi "hey, stai bene?" Si abbassò leggermente per guardarmi in faccia e capí che avevo dolore al fianco "ti fa tanto male? "oh no, tranquillo sto bene"
Bugiardo
Non potevo farmi soccorrere da lui e poi dovevo andare immediatamente a scuola "vuoi fare un controllo, ti accompagno" Sorrise di nuovo "no tranquillo, devo correre a scuola. Sono in estremo ritardo" Presi il mio zaino dal pavimento e lo misi difficilmente in spalla, mi inchinai per ringraziarlo e lo salutai "grazie ma devo andare, ciao"
Gli sorrisi e lo sorpassai, pensavo di essere riuscito a scamparla dalle grinfie del Dio greco ma non fu così, mi prese dal braccio e iniziò a camminare.
Ero spaesato, non me lo aspettavo "d-dove mi stai p-portando?" "non stai bene, ti fa male il fianco e si vede. "no, sto bene." Aveva un borsone con se e capii che fosse per allenarsi in quella palestra della scorsa volta, anche perché eravamo diretti lì. Lo capii dalla strada che stavamo percorrendo. La sua mano abbandonò il mio braccio per intrecciarsi con la mia mano, il mio viso prese fuoco immediatamente.
Sentite, non capita tutti i giorni di incontrare un bel ragazzo che vi tratti così dolcemente.