CAPITOLO 25

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Draco's pov

La rabbia esplosa contro la Granger era scemata sul sentiero di ritorno. Non ero tornato da Astoria, non volevo vedere nessuno.
Così al mio arrivo al castello ero fuggito nel ripostiglio dello Specchio delle Emarb.
Ora che il sole era calato, la sala era illuminata dal fuoco delle torce che gettavano sulle pareti ombre tremolanti della mia figura.
Seduto come al mio solito di fronte allo specchio ammiravo il riflesso del mio avambraccio e ripensavo agli avvenimenti del pomeriggio.
Come potevo essere stato così sciocco!
Era ovvio che Astoria avesse una cotta per me. Era sempre lei a invitarmi alle uscite con gli amici, si sedeva sempre vicino a me, e poi, due settimane prima, si era presentata tutta arrabbiata per sapere se stavo davvero con la Granger e perché non le avevo raccontato la verità.
Onestamente non l'avevo mai vista sotto quella luce. Era la sorellina di Daphne, era graziosa e gentile ma niente di più.
Per non parlare del fatto che, dal nostro quarto anno, Blaise mi aveva confidato di avere una cotta per lei. Quella confessione aveva reso più chiaro il motivo per cui lui aveva insistito così tanto per farla entrare nel nostro gruppo di amici. Per me era indifferente ma Pansy si era opposta perché la considerava "troppo piccola". Tutte scuse. Secondo me era gelosa che ci fosse un'altra ragazza nel gruppo.
In ogni caso wow, dovevo ammettere che proprio non mi aspettavo che Astoria si dichiarasse...Chissà come aveva preso il mio rifiuto? L'avrei scoperto solo scendendo per la cena.
Attraverso un passaggio segreto lasciai la giacca in camera per poi lasciare i sotterranei e raggiungere la Sala Grande.
Entrato, mi diressi verso il tavolo di Serpeverde Vidi Blaise e gli feci un cenno col capo, lui si alzò e inizio a camminare per venirmi incontro.
Eravamo a poco meno di sette metri di distanza quando lui estrasse la bacchetta e pronunciò «Everte statim!» puntandola contro di me.
Riuscii a schivare l'attacco giusto in tempo per vedere il fascio di luce schiantarsi sulla parete infondo alla sala. Tutti gli studenti si alzarono per vedere cosa fosse successo.
«Blasie?» chiesi stupito voltandomi verso il mio amico. Lui se ne stava immobile con la bacchetta ancora puntata verso di me, il volto severo.
Proprio dietro di lui riconobbi Astoria e Pansy sedute al tavolo; la prima aveva il volto rigato di lacrime mentre la seconda la stringeva a sé guardandomi con occhi taglienti.
Blaise si diresse verso di me a passi decisi e mi spinse contro la parete tirandomi per la camicia. «Wow, e io che ti consideravo mio amico» disse a denti stretti con voce sprezzante. «Blaise...I-Io posso spiegarti» «Spiegarmi? Non ce n'è bisogno, non posso credere che tu abbia fatto questo ad Astoria...e a me poi!» «Io...». Cavolo, non pensavo che Astoria la prendesse così male. «Non ti permettere mai più di toccarla!» «Toccarla? Ma se è stata lei a saltarmi addosso!» «Sì, come no, avete sentito?» urlò come a chiedere alla folla. «Avete sentito? Ma certo é stata lei a saltargli addosso! Ma bravo Draco, tutte cadono ai tuoi piedi! Sei ridicolo, incolpare lei perché non si può difendere! Bravo, segui gli insegnamenti di tuo padre, sarebbe orgoglioso di sapere che sei il vigliacco che lui ha cresciuto».
Nel sentire quelle parole mi montò la rabbia, spinsi via Blaise con forza e saltai sul tavolo facendo cadere alcuni studenti. L'attenzione della sala era già su di me, tanto valeva sfruttarla. «Non è così vero? Pensate tutti che dovrei starmene rinchiuso in una delle celle più remote di Azkaban! Pensate che un Mangiamorte come me non dovrebbe avere il privilegio di starsene a piede libero e tanto meno di starsene in questa dannata scuola!» Urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Ogni parola era come veleno nella mia bocca. Mi mancava l'aria. «Sapete che vi dico, avete ragione» dissi in tono rassegnato lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
Con un balzo scesi da tavolo allontanandomi dalla sala e lasciando dietro di me una folla di ragazzi ammutoliti.

Il Gioco Delle Parti - Dramione ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora