CAPITOLO 28

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Draco's pov

Come avevo previsto nessuno voleva avere a che fare con me. Blaise, Astoria e Pansy mi evitavano come la licantropia e chiunque mi passasse accanto lo faceva ad almeno due metri di distanza.
I giorni trascorrevano lentamente, le lezioni sembravano infinite, i pasti una tortura, l'unica buona notizia era che gli esami di fine mese erano stati annullati in occasione di Halloween.
Benché non avessi così tante cose da studiare passavo comunque buona parte dei pomeriggi nella mia solita sezione della biblioteca, compreso quel venerdì.
Posati i libri e accomodatomi sulla scrivania iniziai a ripassare la lezione di Incantesimi quando qualcosa attirò la mia attenzione.
Davanti ad uno scaffale c'era qualcosa che fluttuava a mezz'aria, incuriosito mi avvicinai.
Era un biglietto scritto a caratteri piccoli e graziosi:

Per Draco Malfoy
La felicità la si può trovare
anche negli attimi più tenebrosi,
se solo uno si ricorda di accendere la luce.

Allungai la mano per prenderlo ma quello emise una pioggia di scintille dorate e si trasfigurò in un papavero rosso che cadde sulla mia mano.
Piuttosto perplesso su quanto appena accaduto feci fatica a concentrarmi sui libri. Avevo una mezza idea su chi avesse lasciato quel messaggio ma non ne capivo il motivo.
La Granger iniziava a comportarsi in modo sempre più strano.
Un momento prima faceva la dura e quello dopo diventava magicamente gentile. Scappava quando mi vedeva, mi urlava addosso e poi mi lasciava bigliettini...a che gioco stava giocando?
E poi che senso aveva la citazione di Silente... E il fiore? Bah, quella ragazza era proprio strana.
Passai il fine settimana tra la biblioteca, le serre di erbologia e le rive del Lago Nero dove domenica pomeriggio mi ero dilettato in una lunga passeggiata in solitaria prima che iniziasse a piovere.
Poi la sera ero stato con Nott in un angolo appartato della sala comune. Era stato lui ad invitarmi per una partita agli scacchi dei maghi.
Theodore Nott ed io non eravamo mai stati amici, ci portavamo rispetto reciproco e ammiravamo l'un l'altro le qualità che avevamo in comune riconoscendoci come degni rivali più che come amici. Negli ultimi tempi però iniziavo ad apprezzare di più la sua indole pacata e le sue idee diplomatiche, stava sempre da solo e si interessava a stento alle dinamiche sociali degli studenti, il che era perfetto se non volevi rispondere a domande scomode.
Quella domenica sera stavamo giocando agli scacchi dei maghi quando mi venne in mente che lui era un ottimo studente di erbologia e che la sua discrezione poteva essere un doppio vantaggio.
«Senti Nott, cosa sai dirmi di questo?» chiesi posando sul tavolo il fiore trovato in biblioteca. «Pedone in F4» disse lui prima di spostare l'attenzione dalla scacchiera al fiore. «E' un papavero giusto?» chiese lui «Mhmh» annuì. «E' un fiore molto semplice, sboccia in primavera, i suoi petali sono delicatissimi infatti cadono appena lo si coglie, questo deve essere incantato, ma i suoi semi sono utili per creare pozioni anestetizzanti» disse mentre ordinavo al mio cavallo di muoversi. «In realtà non c'é molto altro da dire su questa pianta, ma secondo la botanica antica il suo significato è "consolare"».
Mh, interessante...davvero interessante, la Granger voleva forse consolarmi?
«Perché me lo chiedi?» riprese Nott interrompendo il mio rimuginare «Non ne so ancora abbastanza» risposi sincero.
Era vero, volevo saperne di più.

Il Gioco Delle Parti - Dramione ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora