II

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Dopo essermi risvegliato e dopo aver assaporato quella "sveglia" di mia madre che per farmi prendere coscienza mi aveva augurato il più rumoroso buongiorno, stranamente oggi avevo preso il bus appena in tempo, visto che era partito nel momento in cui ebbi chiuso la porta del palazzo e correndo più veloce di Usain Bolt verso la seconda fermata ecco che, come per miracolo, ero arrivato in tempo a scuola. In compenso la mia vivacissima giornata è stata sminuita da un deprimentissimo cinque e mezzo in chimica. Non c'è cosa più brutta, almeno per quanto riguarda la mia opinione, che vedere un cinque e mezzo. Ma non tanto perchè sia un secchione, magari... È per il solo motivo che non puoi capire se quel voto sia sufficiente o meno. Dopo aver terminato quelle cinque ore di mortorio totale dato che, essendo in seconda superiore, coloro che hanno fatto i monelli nel primo anno sono stati segati. Oggi pomeriggio sono andato a correre. Faccio sempre 15 minuti intensi, ma preferisco farli al tapirulan, anzichè andare in giro a correre. È pieno inverno e sarebbe oltraggioso il solo momento in cui esci di casa con cinque gradi sotto lo zero per riscaldare quei muscoli già congelati. Correre con una certa intensità per un certo periodo di tempo è sempre stata una mia fissazione. Se non facevo 15 minuti mi demoralizzavo, in diversi ambiti ci tengo parecchio ad essere determinato ed ottenere ciò che voglio, anche perchè sono un divoratore di merendine e sarebbe un errore non bruciarle prima del tempo. Oggi è successa una cosa particolare : sono rimasto a guardare dalla finestra il paesaggio naturale che circonda la mia casa in campagna. Ma è come se il chiasso di casa e quelle maledette luci artificiali della cucina interrompessero un'atmosfera divina, che sapeva circondare solo chi riuscirebbe a respirare. Osservavo : il prato fiorito si estendeva fino a far offuscare la mia vista quasi perfetta, si prolungava fino a raggiungere l'altura di rilievi molto imponenti e un fiume che sgorgava su di essi mi dava l'idea di un dolce profumo, lievemente burrascoso, per suscitare la musica che divulgasse la mia fantasia. Ed infine il cielo; più lo guardavo, più i miei pensieri volevano complessarsi, come se volessero essere tirati fuori da collegamenti logici mai posti. Ero come colto da un brivido di avventura.

Io, la natura e il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora