IV

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Oggi è la vigilia e per raggiungere questo giorno ho creduto che il tempo fosse stato più lungo in questi cinque giorni anzichè nei tre mesi precedenti. Oggi ero partito per la volta di un paesino della puglia, dove vivono i miei nonni paterni. In esso vige una natura rigogliosa, ricca di ogni frutto. Lì si può sentire sia l'odore del fumo causato da strani falò o da gente di campagna che cuoce vivo un maiale, sia il profumo dei prati fioriti. Ma soprattutto il vero aroma del paesino, è la vivacità che d'estate lo circonda e il mare limpido che riflette le case bianche come se fossero vetrate. Per questo vederlo d'inverno fa un certo effetto, oltre che sentire parecchia nostalgia. Le passeggiate serali della gente, in questa stagione, sono solo un lontano ricordo. Alle 7:00 di mattina eravamo tutti pronti ed eravamo partiti. Sebbene fosse stato un orario abbastanza mattutino e nonostante tutto avevo praticamente due occhi appannati dal sonno, ero intenzionato lo stesso ad osservare dal finestrino della macchina tutto ciò che mi circondava. Se guardavo le case di campagna che erano presenti vicino all'autostrada , mi sorgevano domande verso coloro che ci abitavano, del tipo "Ma come fanno a sopportare il chiasso furente e continuo delle macchine?" oppure " Chissà come può vivere la gente di quel posto, quasi fuori dal mondo, in mezzo alla natura, a continuare la loro vita tradizionale?". Mentre i miei pensieri si divulgavano in domande curiose e senza meta, tratteggiavo in momenti in cui ascoltavo la musica per poi appisolarmi in uno stato tra veglia e sonno, per poi "tornare in vita" e capire se mio padre mi stava chiamando. C'è una mia riflessione in particolare di cui ero rimasto colpito. Io avevo notato che per vivere maggiormente una giornata avevo bisogno di osservare una varietà fisica di elementi e che il solo pensiero di viaggiare mi portava in diversi stati d'animo, a seconda di ciò che osservavo in movimento nel giro di pochi secondi. Verso le 15:00, superate i vari ostacoli che le masse di macchine creavano, ecco che eravamo usciti dall'autostrada per affrontare mezz'ora di discesa per una strada che "zigzagava" in maniera abbastanza curva. Era, come lo è sempre stato, la parte più difficoltosa del viaggio, dato che il solo pensiero del ritorno in quel posto avrebbe reso "miracolose" le mie giornate di vacanza. Nonostante non ero ancora a conoscenza di ciò che avevo intenzione di fare, sentivo una grande adrenalina in corpo. La mia frenetica voglia d'avventura stava stimolando e convogliando ogni mia singola energia di vitalità.

Io, la natura e il cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora