Capitolo 3

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Presi un respiro profondo e le risposi "Prof, è dal primo giorno di scuola che ogni volta che la vedo, il mio cuore inizia a battere fortissimo, io credo di essere davvero innamorata di lei, da quando sto con Daniel, e la vedo più spesso, sono sempre felice, serena, io ho bisogno di lei e lo so che sei la mia prof ma Ti amo"

La mia prof mi guardo e mi disse che prima di me nessuno mai le aveva detto quelle splendide parole, però disse anche che io e lei non saremmo mai potute stare insieme, troppa differenza di età, lei era la prof e io l'alunna, lei era sposata e aveva gia un figlio... Lei era molto più realista di me, io ero fin troppo innamorata però... da quel momento avrei dovuto anche smettere di fare da tata a suo figlio, lo faceva per il mio bene, così mi sarei scordata presto di lei.... Il mondo mi crollò addosso. La sera le mandai un messaggio e le chiesi ancora una volta scusa ma lei non rispose. Non ci sentimmo più, dato che lei il giorno dopo fu dimessa dall'ospedale e portò Daniel a casa con se..

Dopo due settimane, tornò a scuola, non appena la vidi, mi sentii un vuoto d'aria dentro, una sensazione strana, per qualche secondo sentii solo il mio battito, tum... tum... tum... poi si sedette alla cattedra e ci diede il buongiorno. Per un attimo i miei occhi incrociarono i suoi, poi capii che faceva troppo male guardarla e quindi tenni il viso rivolto verso il basso per tutta la lezione. Così anche nei giorni successivi. Ormai anche nelle sue lezioni, io ero mentalmente assente. Un martedì, avevamo l'ultima ora con lei, al suono della campanella, mentre tutti iniziavano a uscire dall'aula, mi chiese se potevo restare dieci minuti perchè doveva parlarmi. Avrei preferito scappare ma dovevo e volevo essere forte e non fuggire al minimo problema. Mi sedetti di nuovo e aspettai. Non appena uscirono tutti, mi abbracciò. Fu l'abbraccio più dolce della mia vita, fra le sue braccia mi sentivo al sicuro, sentivo che nessuno mi avrebbe potuto far del male, sentivo che anche lei mi voleva bene.. io però dovevo reagire, stavo distruggendo la mia vita più di quanto non lo fosse già. Mi staccai dal suo petto e le chiesi cosa volesse ancora, poi iniziai a piangere, non ce la facevo proprio. "Non riesco a vederti in queste condizioni, mi fa troppo male sapere che soffri a causa mia" furono le uniche parole che riuscì a dire poi io risposi dicendo che non potevo smettere di amare la donna della mia vita da un giorno all'altro, poi, presi lo zaino e corsi via..

Qualche mese prima avevo deciso di sedermi a primo banco proprio per lei perchè sapevo che mi avrebbe guardato di più, sapevo che avrebbe avuto più attenzioni, ora mi ritrovavo al primo banco quando invece non volevo stare proprio in classe, volevo nascondermi e non farmi vedere da nessuno e la mia posizione di prima fila non mi aiutava per niente.  

Un giorno, Giulia ci disse che dovevamo fare un esperimento a coppie, proprio quel giorno la mia compagna di banco non c'era.. e allora lei disse che dato che ero l'unica sola, avrebbe lavorato con me e  avremmo fatto la dimostrazione insieme. Ero arrabbiata ma mi tremavano le mani e le gambe, sembrava che lei lo avesse fatto apposta a fare l'esperimento proprio il giorno in cui ero sola.. Mi alzai e andai alla cattedra, iniziammo a fare l'esperimento, era divertente, iniziarono anche i miei compagni e in classe c'era molta confusione e nessuno più guardava noi, ad un certo punto mi misi a ridere, mi scappò, e lei mi disse: "sono felice di averti fatto ridere, questo era lo scopo di questo esperimento, far ridere te, era da tanto tempo che non ti vedevo ridere, il tuo sorriso è una cosa stupenda", mi aveva fatto tanto piacere sentire quelle parole ma comunque il mio umore non cambiava più di tanto. Comunque la guardai negli occhi e la ringraziai facendole un sorriso. 

Decisi che l'unica cosa da fare era andare avanti.. 

Un giorno, fuori da scuola, una ragazza di fretta mi urtò e mi chiese scusa e corse via. Era una ragazza bellissima, l'avevo già notata a scuola, aveva i capelli rasati da una parte, i dilatatori in entrambe le orecchie e il septum al naso, mi piaceva tantissimo quel piercing!! Notai che le era caduto il diario, allora lo raccolsi e a ricreazione andai a cercarla. Non appena mi vide, mi disse: "scommetto che hai letto ogni minimo dettaglio" io basita risposi dicendo che non mi sarei mai permessa, non vorrei mai che qualcuno leggesse il mio diario, poi mi guardò e mi chiese scusa e mi raccontò che tutta la scuola scoprì che lei era lesbica proprio così, guardando il suo diario e per questo le dava molto fastidio se glielo toccavano. Anche a me avrebbe dato molto fastidio.. decidemmo di andare a prendere una coca-cola insieme al bar, volevo iniziare a conoscere nuova gente, volevo lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare.. lì mi vide la Louis, non volevo neanche immaginare cosa stesse pensando.. Questa ragazza, era davvero simpatica, mi faceva ridere tantissimo e una sera decidemmo di andare a fare una passeggiata, mentre camminavamo mi prese per mano e mi disse che le piacevo, non me lo aveva mai detto nessuno!! Ci baciammo ma non sentii nulla, come se le mie emozioni fossero congelate. Iniziammo a vederci, era una ragazza davvero in gamba. La mattina passava a prendermi a casa e insieme andavamo fino a scuola, poi vedevamo a ricreazione e all'uscita.. Giulia, notò tutto questo, a volte sembrava essere anche gelosa ma forse ero io che speravo che lo fosse davvero..

Non ero felice ma sapevo che la mia infelicità era dovuta all'essere lontana da Giulia.. Noemi, la mia ragazza, era carina, affettuosa, dolce!! Passò un mese da quando avevamo iniziato a frequentarci e una sera, dopo aver visto un film insieme sul suo divano, Noemi iniziò a baciarmi, erano dei baci diversi dal solito, mi levò la maglietta e mi slacciò la cintura dei pantaloni, io mi bloccai però, le chiesi scusa e le dissi che non ero pronta.. nella mia testa avevo ancora Giulia.. Noemi non si arrabbiò, mi disse che mi avrebbe aspettata!! Era davvero eccezionale quella ragazza ma la mia testa stava sempre a pensare a Giulia. Tornando a casa, incontrai proprio lei, che mi fermò e mi chiese come stavo e se con Noemi andasse tutto bene, le dissi che doveva farsi gli affari suoi, non le doveva importare nulla di me, doveva lasciarmi stare ma poi l'abbracciai e lei mi trinse forte come se volesse proteggermi dal mondo!! Mi chiese se mi andava di vedere Daniel, chiedeva spesso di me e così andai a casa sua e giocai con suo figlio, quanto mi era mancato!!! Prima di cena, salutai il piccoletto e poi salutai Giulia.. "a domani prof ...." lei rispose dicendomi che ero speciale e io mi arrabbiai le si dissi: "dici che mi vuoi bene, ora addirittura che sono speciale, cerchi di proteggermi, mi fai sorridere e poi però dici che non possiamo stare insieme, io ti amo ma preferirei odiarti perchè so che soffrirei meno, sono stufa di tutto questo".

Ero furiosa quella sera, incavolata con il mondo intero..

Decisi di andare da Noemi, pensai che l'unico modo per dimenticare Giulia era stare a tutti gli effetti con lei..

La nostra lunga dolce storiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora