Capitolo 5

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Ero riuscita a farla ridere!!! Facevo di tutto per non farle pesare ciò che la intristiva tanto ma non sempre ci riuscivo. Credo che per quella donna avrei fatto qualunque cosa.. Dopo pranzo, i professori ci dissero che avremmo potuto fare un giro, potevamo fare quello che volevamo. Io in realtà quello che volevo fare non l'avrei potuto fare ma mi accontentai di andare dove andava Giulia, facendo un'altra strada in modo che non si accorgesse di me, volevo stare con lei. Arrivammo davanti ad un negozio bellissimo, a più piani, lei entrò ma poco dopo la vidi sedersi su uno scalino e abbassare il volto. Non riuscì a trattenermi e corsi ad abbracciarla.

"Come fai ad esserci sempre quando ho bisogno di te? "  era stata tenera a dirmi quelle parole.. "forse sono io il tuo angelo custode, forse dovresti fidarti di più di me e lasciarti andare ogni tanto, se magari mi racconti cos'è successo, cerco di aiutarti" .

Riuscii a farla parlare, iniziammo a fare un giro e mi raccontò che era colpa di suo marito, le aveva promesso che in quei giorni avrebbe accudito lui il piccolo Daniel e invece neanche un giorno era passato da quando lei era partita e già lo aveva lasciato dai nonni anziani ed era ripartito chissà per dove.. pensai che dato che mia sorella più grande conosceva già Daniel, avrebbe potuto tenerlo lei 4 giorni, proposi la mia idea a Giulia che si sentì sollevata e più serena, così chiamai Allen e le chiesi di farmi questo favore, ovviamente mi aiutò, era la sorella migliore del mondo!! Era incredibile come l' umore della mia prof era cambiato ed io ero troppo felice. 

A volte mi illudevo che per lei potessi essere qualcosa di più di una semplice alunna.. Io ne ero sicura, ero innamorata di Giulia.

Quel pomeriggio continuai a vagare per la città fin quando decisi di farle un regalo.. mi ritrovai in un negozio di peluches, all'inizio ero un po' indecisa poi ne guardai uno e capii che era quello giusto per lei. Era un cerbiatto piccolo, grande quanto una mano, ma secondo me era proprio il suo peluches. Le scrissi un bigliettino..

" È un piccolo Cerbiatto, dagli occhi proprio profondi, un viso dolce e una bellezza unica.. proprio come te, è per questo che l'ho scelto! Perchè guardandolo ho pensato che se avessi dovuto dare un nome a questo splendido cerbiatto, lo avrei chiamato Giulia" .

Chiusi il biglietto dentro una busta insieme al peluches e poi chiesi alla cameriera dell'hotel se poteva metterlo in camera di Giulia.  

La sera mi arrivò un messaggio, era Giulia

"Sei unica!"

Mi aveva fatto sorridere quel messaggio ma avevo bisogno di sentirla accanto.. andai nella sua camera e la abbracciai forte forte, poi le feci capire che volevo dormire lì con lei e Giulia stranamente mi fece spazio nel letto, appoggiai il mio viso sul suo petto, il mio braccio sul suo fianco e senza dire nulla mi addormentai..

La mattina dopo, mi svegliò lei, mi diede un bacio in testa, un gesto proprio tenero e poi mi disse che dovevo andare in camera mia se no ci avrebbero scoperte.. aggiunse "stasera torna" le sorrisi, le diedi un lungo bacio sulla guancia e uscii. Aspettai tutto quel giorno solo per poter tornare da lei, mi sentivo incredibilmente bene peccato che era l'ultima notte che avremmo potuto passare insieme.. l'indomani saremmo ritornati a casa e chissà, forse non ci avrei più dormito con Giulia.

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