2. Le memorie di Timoteo

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Arrivata la sera, alcuni dei dimenticati, tra cui Tristano, si sedettero in cerchio tra gli alberi. Tra i presenti regnava il completo silenzio, e nessuno parlava all'altro. Gli altri dimenticati passeggiavano, mangiavano frutta o bevevano l'acqua del Lete, un fiume che scorreva lì vicino. Tristano si accorse che tutti lì portavano indumenti di diverse epoche e di diversi tipi: c'era chi portava una normale felpa, chi un lungo vestito ottocentesco, chi una veste sacerdotale, e chi una tunica greca.

Quando ci fu abbastanza gente e tutti si furono seduti, Lucia si alzò e proferì parola:《Ascoltate! Oggi devo tristemente annunciare che tra di noi c'è un nuovo membro: Tristano, un vivo dimenticato.》

Lucia guardò in basso e stese in silenzio per circa un minuto e così fecero anche gli altri, continuando il silenzio che avevano iniziato. Finito il minuto di silenzio Lucia alzò lo sguardo e lo rivolse a Tristano 《Dato che sei nuovo ti spiegherò meglio la situazione e servirà anche per rinfrescare la memoria ai presenti. Noi tutti, qui, siamo morti, ma non solo, siamo anche stati dimenticati dal mondo intero. L'Oblio è questo posto, un luogo dimenticato da tutti, in cui vivono persone dimenticate da tutti, i dimenticati appunto. Essi, di solito, ci finiscono quando muoiono e se mangiano i frutti che crescono qui, ci rimangono per sempre. Nell'Oblio vi scorre il Lete, fiume che fa dimenticare i ricordi della propria vita se si beve dalle sue acque o si mangia un frutto alimentato da esso. Dato che molti di noi ne hanno mangiato i frutti e bevuto dalle sue acque, io offro, di tanto in tanto, una delle mie mele, che donano conoscenza o rispondono alle domande che gli ponete. Essa vi risponde come una voce nella vostra testa, e vi restituisce i ricordi. Esse sono state prese in un luogo in cui il Lete non scorre. Con i ricordi recuperati, ogni sera, per intrattenerci o per sfogarci, ci raccontiamo le nostre storie. Tutto chiaro? Domande?》Lucia si guardò intorno.

《Cosa succede se una persona che non è stata dimenticata da nessuno, entra in un posto dimenticato da tutti?》 chiese Tristano.

《È impossibile. L'Oblio non è un posto fisico, non esiste completamente, ma può essere raggiunto da tutti coloro che non esistono nel mondo, siano essi vivi o morti.》

《Altre domande? Perfetto, allora possiamo cominciare. Chi vuole iniziare?》

Quello che sembrava un monaco, vestito con una lunga tunica nera, la testa quasi pelata e una luna barba argentea, alzò la mano per raccontare la sua storia. Il suo sguardo sembrava perennemente dispiaciuto.

《Nonostante vissi molto tempo fa, il mio nome, Timoteo, non sono ancora riuscito a dimenticarlo. Lo dico per te Tristano, non chiedere a nessuno qui il proprio nome, nessuno vuole ricordarsi chi era.》

《Tornando alla mia storia, c'è da dire che sono sempre stato un fervido credente: fin da bambino sentivo una connessione con l'alto. Sentivo qualcosa quando guardavo il cielo. Sentivo che ci fosse qualcuno, e che quel qualcuno era buono e mi voleva bene. Ero orfano e non avevo amici, ma grazie alla forza che mi dava il Signore, ciò non era un problema. Anche quando mi feci monaco e andai a vivere in un monastero, non feci amicizia né parlai con nessuno, né nessuno mi parlò. Era come se fossi un fantasma, come se neanche ci fossi. Non c'è molto altro da dire a proposito della mia vita. Tutti i giorni erano fatti da silenzio e preghiera, fino alla mia morte. Ma è proprio alla mia morte che inizia l'incubo. Appena arrivai qui e Lucia mi spiegò tutto, io mi misi a riflettere.》

Timoteo alzò la voce 《Mi misi a riflettere, a osservare il cielo, e fu allora che capii!》

Alzò ancor di più la voce 《La Bibbia mentiva! Il Signore mi ha abbandonato! Il Signore mi ha dimenticato! Il signore ci ha abbandonato! Il Signore ci ha dimenticato!》

Timoteo si mise le mani nei capelli radi e canuti, e gridò 《Il vento, gli astri, Dio, gli dei, il karma, le energie, l'intero universo, non so cosa o chi tra questi esista, ma so che tutti ci hanno abbandonati!》

《Hey, non dire così!》 Intervenne Lucia.

《È vero, tutti ci hanno abbandonati, ma noi siamo qui, e ci abbiamo gli uni agli altri. È per questo che siamo tutti riuniti qui, per non sentirci soli.》

Tristano, troppo spaventato dalla reazione di Timoteo, non ascoltò le seguenti parole di Lucia, e si guardò disperatamente intorno: un anello rosso cingeva l'orizzonte, ma del sole non c'era traccia. Cercò la luna, pensando che, non avendola vista la sera precedente, avrebbe dovuto vederla almeno quella sera, ma non ce n'era traccia. Scrutò il cielo in cerca di stelle, ma non c'erano. Si guardò intorno: nessun albero mosso dal vento, nessun insetto tra l'erba, la terra, o gli alberi carichi di frutta matura. Aspettò e aspettò fino alla sera seguente, ma degli astri, del vento e degli insetti non c'era traccia. Tutti li avevano abbandonati.

Le memorie dei dimenticati Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora