6. L'Eunoè

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Subito dopo quella sera, e il mattino dopo, Tristano era pensieroso. Lucia, che passava di lì, gli si avvicinò.

《A che pensi? La vuoi una mela? Potresti ricordare qualcosa di bello. Non per forza è tutto nero, ed anche se lo fosse, io sono qui per darti un po' di luce, ogni volta che ne avessi bisogno. E poi se porgi una domanda alle mele ti rispondono, potresti scoprire qualcosa di interessante, di divertente o di meraviglioso 》 gli chiese, cercando di convincerlo.

Tristano ci pensò su.
《No, non la voglio una mela. Mi stavo chiedendo come facessi a sapere tutte queste cose sull'Oblio, il Lete, i loti eccetera.》

Lucia sorrise dolcemente.
《È tutto grazie a queste mele che donano la conoscenza》disse mostrando il suo cesto di mele, quasi vuoto.

《E a questo proposito, mi stanno finendo, che ne dici di accompagnarmi a prenderle?》

La proposta di Lucia fece accendere qualcosa in Tristano, una scintilla, seppur flebile, di curiosità, che lo fece accettare.

《Va bene》disse lui. Alle sue parole, Lucia sorrise come una bambina.
Lucia lo condusse oltre gli alberi, lungo il fiume Lete. L'acqua del fiume era torbida, tanto ferma da sembrare morta, e nessuna forma di vita vi cresceva o nuotava dentro.
Camminarono dalla parte opposta del suo corso, finché non arrivarono alla fonte, che si divideva in due. Da un lato vi era il Lete, riconoscibile dalle sue acque torbide, e dall'altro un fiume dalle acque cristalline, pieno di alghe e pesci dai mille colori.

《Da questo punto in poi scorre l'Eunoè, il fiume della memoria, e se bevi dalle sue acque o ne mangi i frutti alimentati da esso, recuperi la memoria, e se tutta la tua memoria è intatta, ti dona la conoscenza su qualunque argomento, mentre se gli porgi una domanda, che sia a mente o ad alta voce, dopo un sorso, ti risponde come una voce nella tua testa. In pratica è il contrario del Lete, ed è come mangiare le mele.》

Guadarono il fiume e iniziarono a seguire il corso dell'Eunoè. Esso conduceva al di fuori del cimitero, verso il centro città, dove c'era molta gente. In cielo splendeva il sole, contornato da soffici nuvole bianche, e altre nuvole dalle mille sfumature di grigio. C'erano molti alberi e sotto di essi dei cesti. Eppure c'erano anche tante case, palazzi e negozi che si sovrapponevano agli alberi. Alcune persone camminavano al di sopra delle acque del fiume, passavano come fantasmi attraverso gli alberi e i cesti, mentre altre bevevano dalle acque e mangiavano i frutti degli alberi. La strada cementata era come sovrapposta all'erba. A Tristano sembrò il bug di un videogioco. Tristano fece una faccia confusa, Lucia lo notò subito.

《Questo fiume e questi alberi, così come il Lete e gli alberi che hai visto nel cimitero, non esistono realmente. Tu li puoi vedere solo perché sei un dimenticato, diversamente da me, che vedo solo il piano di esistenza dei morti... in effetti la tua è una situazione particolare: è come se fossi sia vivo che morto. Da un lato puoi toccare e vedere il mondo dei vivi, dall'altro puoi toccare e vedere anche quello dei morti》

Tristano si mise a fissare il vuoto, pensieroso, poi si riscosse, notando che si stava scatenando il caos: dei serpenti uscirono dagli alberi, e si misero a cercare intorno. Poi, un barcaiolo incappucciato, spuntò dalle acque, gocciolante, chiamando:《 Siete attesi nella barca. Siete attesi nella barca》

Infine, alcune delle persone lì presenti, iniziarono ad agitarsi, e a cercare intorno, attraversando i corpi della gente, come se non li vedessero.

《Chi è entrato?》

《Come avranno fatto ad attraversare il piano dei vivi e arrivare in quello dei morti? Questo succede solo nei film!》

《Sono morto da molto, che cos'è un film? Non importa, chiederò a una mela》

《Dannato Caronte, se solo facesse qualcosa di più che urlare ai quattro venti》

《Com'è possibile che i serpenti non li trovino? E' impossibile! Loro sono i guardiani di questo posto, non appena c'è un intruso, cosa che non accade mai, dovrebbero scovarlo subito!》

《 Addirittura è una cosa che succede spesso qui, com'è possibile?》

Lucia, nel frattempo, raccoglieva mele da un albero, mentre serpenti e morti le passavano accanto, vicino a Tristano, tutta tranquilla, fischiettando.

《Tranquillo Tristano, nessuno può percepire la nostra esistenza. Siamo morti sia per i vivi che per i morti stessi. Potremmo anche restare qui, lasciando tutti nel panico, per sempre》

Lucia rise, di una risata sincera e cristallina 《Te lo immagini? Noi qui tutti tranquilli a mangiarci le mele, mentre tutti si disperano perché non capiscono cosa succede!》

Tristano sorrise all'idea, ma non rise. Non rideva ormai da tempo, e quella era la prima volta che sorrideva.

《Ok, ho finito di raccogliere le mele, possiamo andare. Nel frattempo, se ne volessi una, o volessi provare che gusto hanno le limpide acque dell'Eunoè...》 disse Lucia.

Tristano ci pensò su.
《Va bene, mangerò una mela, ma ad una condizione》 Lucia sorrise e fece un saltino.

《Yuppi! Tutto quello che vuoi》

《 Prima che io racconti la mia storia, tu dovrai raccontare la tua.》

《Va bene. Oh, aspetta, oggi qualcun'altro si era già prenotato per raccontare una storia》

《Allora la racconterò domani, nel frattempo, mi preparo per raccontare la storia》 disse Tristano, prendendo una mela e mordendola.

Improvvisamente, ricordò tutto, e non fu affatto bello. Lucia lo notò, e cercò di rassicurarlo:《Tranquillo, è normale, sono solo i primi morsi, qualcosa di bello lo ricorderai di sicuro.》

"O questo spero" pensò segretamente Lucia.

《Va bene, ma adesso torniamo》

Lucia annuì. Salirono sulla barca di Caronte e lui li riportò alla fonte dell'Eunoè. Da lì in poi, proseguirono a piedi.

Le memorie dei dimenticati Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora