Lei è... Lui è...

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Sirius si sveglió dopo una notte tormentata tra veglia e sonno.
Si alzó, stranamente, presto quella mattina e per primo si preparó per le lezioni. Decise di scendere in sala comune per stare da solo con i suoi pensieri ma dopo essere stato per una decina di minuti sul divano bordoux
capì che forse sarebbe stato meglio iniziare a scendere per la colazione. Scendendo in sala grande notó che era completamente vuota ma poi osservando meglio notó al tavolo di serpeverde una ragazza dalla pelle lattea e i capelli ebano raccolti in una croccria bassa e ordinata. Sirius in quel momento capì che Godric era un gran pezzo di merda e che il karma era una gran puttana. Fece finta di non notarla, ma quando si sedette di spalle al tavolo delle serpi un tocco leggero sulla spalla lo fece trasalire.
Si giró sperando che la mano bianca e sottile non fosse della persona che temeva di affrontare, ma girandosi imprecó mentalmente.
Cassiopea Black era davanti a lui in tutta la sua bellezza: avvolta nella divisa che le fasciava le forme, le calze pregiate di seta nera e il rossetto rosa tenue che le colora a le morbide labbra sottili.
Si guardarono negli occhi, grigio contro grigio, metallo contro tempesta ma lei fu la prima a interrompere il contatto visivo.
Lo prese per il braccio, con una forza che Sirius non credeva lei possedesse, e lo trascinó fuori dalla sala grande.
I due Black si fermarono dopo un pó dietro una colonna, ma la ragazza trovandolo davanti non riuscì più a recitare nessun discorso che si era recitata in mente.
Lo guardó nuovamente negli occhi e l'unica cosa che riuscì a fare fu avvicinarsi al viso del cugino e poggiare le labbra sulle sue.
Un bacio casto, senza malizia.
Sirius inizialmente si irrigidì, era una mossa inaspettata e Cassi non era una persona impulsiva, ma dopo pochi secondi si lasció prendere dal bacio. Le poggió le mani sui fianchi e lei intreccio le sue dietro il collo.
Fu inaspettatamente lei ad approfondire il bacio facendo intrecciare le lingue.
Sirius era confuso ma le diede l'accesso. La vide alzare le punte degli stivaletti neri per colmare la differenza d'altezza e per darsi più agio con il bacio e decise di darle una mano. La strinse saldamente le coscie e con un salto le fece attaccare le gambe al suo bacino.
Dopo quelle che sembravano ore si staccarono per mancanza d'aria e si guardarono ancora una volta negli occhi. Dopo pochi secondi la Black si avvicinó all'orecchio di lui e gli sussurró:
"Scusa... Volevo parlarti ma non ho resistito. Mi ero preparata un discorso ma non ho ricordato le parole"
Sirius si sorprese enormemente, e non sapendo come rispondere le bació leggermente la guancia.
Cassiopea scese dalle calde braccia di Sirius e dopo avergli accarezzato la guancia in modo quasi impercettibile si giró e se ne andó nuovamente in sala grande. Sirius dopo un secondo di contemplazione e elaborazione di ciò che era appena accaduto si diresse a fare colazione e trovó i suoi amici che lo guardarono accigliato. Si sedette al tavolo grifondoro e mangió in silenzio.
Le prime due ore avevano pozioni, poi trasfigurazione, e DCAO;
La sera poi avrebbero avuto astronomia.
Iniziarono dopo dieci minuti le lezioni  e la giornata proseguì tranquilla.
Dopo pranzo i malandrini era radunati sotto il salice.
James faceva volare il suo boccino per poi riacchiapparlo;
Peter guardava James sognante;
Remus leggeva un libro;
Mentre Sirius era perso nei suoi pensieri, come succedeva troppo spesso in quel periodo.
A interrompere quella calma apparente fu una ragazza biondina che correva verso il salice.
Marlene McKinnon aveva una cotta per Sirius Black dal primo giorno del primo anno. Era un pó come James Potter per Lily Evans con la differenza che il Black invece di urlarle contro non la calcolava.
Tuttavia la bionda non demordeva, non sapendo che in questo modo infastidivo Sirius.
Quel giorno lo vide, bello come sempre, i capelli lunghi alle spalle raccolti in uno chignon disordinato e piccolo, gli occhi metallici persi nel vuoto. La mattina lo aveva visto insieme a Cassiopea Black, e seguendoli lì aveva visto baciarsi e scambiarsi effusioni in modo piuttosto intimo. Una morsa di gelosia le aveva attanagliano lo stomaco e per questo aveva deciso che avrebbe fatto dimenticare alla sua cotta quella purosangue incallita. Si avvicinó velocemente ai quattro ragazzi e si piazzó vicino al ragazzo dei suoi sogni. Lo salutò allegramente e lui rispose con un cenno impercettibile del capo, inizió a parlargli di argomenti a cui Sirius peró non prestava attenzione.
Sirius stava pensando ossessivamente a ció che era successo quella mattina.
Non capiva davvero cosa ci fosse tra lui e sua cugina: attrazione fisica? Si sicuramente;
Amore? No, non erano ancora arrivati a quello.
E poi perchè ogni volta che volevano parlare si baciavano?
Era molto confuso e solo quando qualcosa gli si strinse intorno al braccio si accorse che Marlene era ancora lì.
Sirius lo aveva capito che era cotta di lui, ma lei nonostante fosse una bella ragazza non gli faceva alcun effetto.
Non aveva i capelli neri, ed era sempre scomposta e impulsiva, urlava troppo per essere una ragazza seria, si vestiva da maschiaccio e si metteva troppo in mostra.
Cassiopea invece aveva i capelli neri, era composta e pensava bene ai termini da usare, parlava con voce pacata e non urlava mai, era molto femminile ed era sempre sulle sue.
Un momento!
Perchè pensava a Cassiopea?
OK, avrebbe dovuto parlare con lei,
A costo di inviarle una lettera per non cadere nella tentazione di baciarla.
Si avrebbe fatto così!

Spazio autrice:
Cari lettori, ecco il nuovo capitolo, sono felice che la storia vi piaccia, e sono anche entusiasta di regalarvi un bel capitolo per la befana.
Io domani ritorno a scuola, in Dad ma comunque ritornerà lo stress.
Tuttavia spero di aggiornare presto.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Un bacio

Il dubbio di chi siamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora