6:00

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Erano le 6:00, nessuno dei due aveva dormito. Angie si aggira per la casa, voleva vedere come stessero i figli. Ma invece di entrare in camera dei figli, entra in quella di Brad. É sveglio. Allora lei subito: Ah scusa, ho sbagliato stanza, dov'è quella dei ragazzi?                                                                        Brad: No, non ti preoccupare, comunque gira a sinistra e la trovi.                                                                   Angie: Grazie, vado. Angie esce chiudendo la porta della camera da letto di Brad lentamente. Lui butta la testa sul cuscino e una lacrima piano piano scende dal suo occhio.  Angie controlla i figli, dormono beati. Mentre torna nella sua stanza Brad la ferma: Angie, puoi entrare un attimo in camera? Vorrei parlarti. Lei con gli occhi assonnati risponde: Solo se è qualcosa di importante.      Brad: Sì, molto. Allora Angie entra e lui si siede sul letto. 

Brad: Sai, vorrei affrontare prima o poi questo discorso con te. Credo sia giusto parlarne.                  Angie: Sì, forse hai ragione, ma sai già qual è il motivo per cui ti ho lasciato. Noi ci facciamo del male a vicenda. Non esiste cura per questo.                                                                                                              Brad: Devo essere sincero, da quando ci siamo lasciati non ho fatto altro che pensare a te. Ogni giorno. Mi chiedo come abbiamo fatto a farci del male. 

Angie lo guarda negli occhi, si morde il labbro per non piangere. Senza dire nulla scappa dalla stanza e si chiude in camera. Brad incomincia a disperarsi, esce fuori e da un pugno al muro. Sono le 10 di mattina. I ragazzi sono svegli e scendono per fare colazione. Angie non si vede da quando ha parlato con Brad. Allora Brad non resiste e va a bussare alla porta della sua stanza. Bussa quasi 10 volte. Nessuna risposta. I figli intanto escono in giardino a giocare.

Angie...

Sono dentro la stanza da quando ho parlato con Brad, non voglio uscire, parlare con lui e di questo mi fa male. Mi sento soffocata dalle sue parole, dai suoi sguardi e... Non posso stare qui, mi ferirò solo. Provo ancora qualcosa per lui, ma non posso, non devo ritornare con lui. Ci faremmo solo del male, soffriremmo. Lo sento bussare, non voglio aprire.

Brad ripassa davanti la sua stanza. Bussa una volta. Questa volta Angie apre. Si guardano per un po' negli occhi. Brad vorrebbe prenderle il viso e baciarla, ma resiste. 

Angie: Scusa per prima non sarei dovuta uscire così dalla tua camera.                                                         Brad: So che é difficile parlarne, ma io ho bisogno di avere risposte e anche tu credo.                         Angie: Credo di sì.                                                                                                                                                                   Si guardarono sorridendo, poi lei uscì dalla stanza e andò a fare colazione. Brad la raggiunse. Parlarono un po' del lavoro, sembrava che il rapporto tra loro si fosse tranquillizzato. Angie uscì fuori e prese un po' di sole. Brad la ammirava da dentro. Poi uscì. Si sedette sul prato. Lei probabilmente stava dormendo, era stata sveglia tutta la notte. Era pomeriggio, i figli rientrarono e si buttarono sul letto, erano stanchissimi dopo aver giocato per ore. Anche Angie rientrò. Entrò in camera per cambiarsi, ma proprio quando si stava svestendo entrò Brad. Lui imbarazzato rispose: ODDIO SCUSA NON VOLEV- Angie lo interruppe: No é colpa mia, avrei dovuto chiudere la porta. Brad in preda all'imbarazzo scappò su e si chiuse in camera. Angie dopo essersi messa una vestaglia lo raggiunge in camera. Bussa.

Brad: Chi è?      

Angie: Sono io, credo sia il caso di parlare a proposito di ieri sera.                                                                  Brad: Senti scusa per prima, pensavo non fossi in camera.                                                                                 Angie: no davvero non ti preoccupare. Comunque. Tu mi hai chiesto perché, sai già quali sono le cause, eri diventato un alcolizzato, non ti controllavi, urlavi contro me e i bambini, io non riuscivo a sopportarlo. Poi quello che è successo sul jet è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Brad la guardò. Poi rispose: Sì hai ragione, ma ora ne sono uscito, però mi chiedo, è solo colpa mia? Angie lo guardò e poi quasi con uno sguardo di sfida disse: Stai insinuando che anche io abbia contribuito alla nostra rottura?! Beh se la pensi così allora vorrei sapere cos'ho fatto.

Brad per un po' si zittì e poi incominciò a parlare: eri continuamente gelosa, pensavi che nella mia vita ci fosse qualcun'altra, ma chi? Perché non capivi che per me esistevi solo tu? Era come impossibile per te, per te c'è sempre qualcosa di impossibile... Stavamo bene...

Angie non sapeva cosa dire, forse aveva ragione. Angie: Forse hai ragione. Con questa frase andò via dalla stanza, ma Brad delicatamente la afferrò per il polso tirandola a sé. Erano a pochi millimetri dallo sfiorarsi le labbra. Angie non resistette. Fu un bacio tra dolore e lacrime. Brad intanto la abbracciava tenendola stretta al suo petto mentre le accarezzava il capo. Dopo però Angie andò in camera. Come se tutto quel momento fosse giunto alla fine, come se non fosse mai esistito. 

The Fury of Love-La Furia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora